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Thief 3

Il Maestro ladro più famoso del mondo ritorna a impegnarci nelle sue avventure, questa volta sotto il patrocinio di Ion Storm. Non grosse rivoluzioni, ma un passaggio di consegne all'insegna della continuità.

ANTEPRIMA di La Redazione   —   03/06/2003
Thief 3
Thief 3

Atruzia

Alcune cose sono cambiate in questo titolo, ma senza eccessivi stravolgimenti. Il gioco è sempre uno stealth action, se possibile ancora più rifinito dei predecessori in termini di sensibilità e plausibilità delle situazioni. I nostri nemici si dimostrano ancora più abili che nelle scorse edizioni a scorgerci o sentirci, mostrando un buon rinnovamento dell’intelligenza artificiale. Una interessante innovazione, è costituita dal nuovo sistema, che consente al giocatore di vedere la precisa posizione di mani e piedi di Garrett durante il gioco. Questa idea permette, in concomitanza con il nuovo sistema di illuminazione dinamica, di creare nuove interessanti situazioni di gioco (per esempio creare zone d’ombra nel fascio di luce di una lanterna). Caratteristica molto interessante dal punto di vista dellla sperimentazione anche se, dopo la prova, rimane qualche dubbio sulle effettive opportunità di utilizzo in gioco.

Luci e ombre

Nel corso della prova effettuata a E3, Thief 3 è sembrato per la più parte analogo ai suoi predecessori, anche se forse leggermente più orientato all’azione. Se questa impressione fosse conservata in fase di recensione, segnerebbe insieme ad altri titoli visti una curiosa tendenza dei giochi di questa manifestazione a virare verso l’action, forse per incontrare un pubblico meno pronto di un tempo alla competitività dei giochi su piattaforma PC. D’altro canto va anche detto che, come per altri titoli non esplicitamente orientati all’azione mordi-e-fuggi, una valutazione in sede di stand fieristico diventa difficile, e sicuramente molte delle dimostrazioni vengono preparate ad arte per fornire un appeal immediato, magari anche a parziale discapito della natura del gioco. Divagazioni a parte, Thief rispetta tutte le regole per essere un buon seguito: fedeltà all’originale e innovazione sono ben calibrate, e il gioco ha sia buone possibilità di incontrare il favore dei fan della serie sia quella di trovare nuovi adepti; grafica e sonoro sono migliorati come si confà ad un sequel, ma mantengono intatto lo stile del gioco, creando le tipiche atmosfere fra tensione e paranoia che tanti hanno apprezzato in questa serie. Il nuovo sistema poi, al di la della potenzialità, offre un ulteriore spunto interessante al gameplay, che risulta più vario rispetto alle precedenti edizioni.

Dietro le porte, quello che non si aspetta

Thief è una serie dalla vita travagliata, che sembra aver trovato in Ion Storm la sua casa. I ragazzi di Warren Spector hanno saputo raccogliere il gioco e farlo loro senza voler eccedere nel mettere la loro impronta. L’unica parte in cui si sono decisamente sbizzarriti è la trama: senza rivelare troppo per non rovinarvi la sorpesa, ci limitiamo a dire che la storia ha un respiro più ampio delle precedenti, e che Garret si troverà suo malgrado coinvolto in eventi che lo vedranno protagonista. L’impressione complessiva avuta da questa prima prova di Thief 3 è indubbiamente positiva: la comunione fra una buona serie e un buon team come quello di Ion promettono di dare buoni risultati, al punto che anche Eidos stessa ammette fra le righe, nelle comunicazioni riguardo a questo gioco, di confidare in un grande rilancio della serie proprio grazie al terzo capitolo. Rimane, come è naturale, la curiosità sulla versione definitiva, che potrà finalmente dimostrare le sue effettive potenzialità.

Thief 3
Thief 3
Thief 3

Istinto di conservazione

Squadra che vince a volte si cambia: è il caso di Thief che, giunto al terzo capitolo della serie, viene affidato a un nuovo team di sviluppo. Non che questo sia un problema, visto che si tratta di niente di meno che Ion Storm, che non ha bisogno di presentazioni. In questa nuova edizione, Thief mantiene intatta tutta la sua filosofia: il giocatore continuerà ad impersonare Garrett, il maestro dei ladri che tutti i giocatori conoscono, e i mezzi a disposizione saranno sempre gli stessi: un discreto arsenale, occhi e orecchi tesi, ma soprattutto una capacità superiore nella nobile arte del nascondersi fra le ombre e superare ogni tipo di restrizione, dalla sorveglianza alle porte chiuse