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Tormented Souls, il provato della demo di questo survival horror vecchia scuola

Abbiamo provato il survival horror d'esordio di Dual Effect Games: un titolo da tenere d'occhio ispirato ai giochi degli anni '90

PROVATO di Alessandra Borgonovo   —   10/08/2021

Di horror non si è mai sazi, a maggior ragione se rimandano ai gloriosi anni '90, e il panorama indie non si lascia sfuggire l'occasione di quando in quando. Vuoi per una questione di budget che rende sicuramente più gestibile un approccio "vecchio stile", o anche solo per omaggiare un periodo di videogiochi memorabili (Resident Evil, Silent Hill, Alone in the Dark, giusto per citarne tre fra i più noti), ogni tanto salta fuori qualche studio indipendente che ci riporta indietro con la memoria.

Dopo Song of Horror è il caso di Tormented Souls, opera prima dello studio cileno Dual Effect Games - fondato da due gemelli. Il gioco ci mette nei panni di una ragazza intrappolata in un inquietante ospedale, alle prese con creature d'incubo mentre cerca di svelare il mistero dietro la scomparsa di due sorelline gemelle. Fra drammi familiari, antiche civiltà sospette e la costante ansia che solo le strutture mediche sono in grado d'infondere, ci troviamo di fronte a un'esperienza cui non mancano spigoli grezzi ma capace, nel tempo concessoci, di farsi piacere.

Scopriamo Tormented Souls nel provato della demo su PC.

Wildberger Hospital

Tormented Souls, perché un uomo di chiesa si ostina a rimanere in un posto tanto pericoloso?
Tormented Souls, perché un uomo di chiesa si ostina a rimanere in un posto tanto pericoloso?

Caroline Walker ancora non sa cosa l'aspetta. Quando una mattina riceve una busta firmata da parte di John Doe, al cui interno trova la foto di due gemelle sul retro della quale capeggia un inquietante messaggio - "pensi di poterci semplicemente abbandonare qui?" - non ha davvero chiara l'estensione dell'orrore che andrà a vivere. La fitta improvvisa che prova appena vede la fotografia potrebbe essere indice che qualcosa non va, una reazione sulla quale decide di indagare presentandosi alle porte del Wildberger Hospital, da dove è partita la missiva: certo, forse andarci di notte non è la migliore delle idee ma quando il male, qualunque sia la sua forma, ha fatto di te il suo bersaglio poco importa che sia giorno o notte. Tutto si riduce a una questione di atmosfera, perché nei fatti l'orrore se ne frega e ti raggiunge comunque. Wildberger Hospital, dicevamo, che tutto ha tranne l'aria di un ospedale per come ce lo saremmo aspettato: il complesso si rivela essere una villa, sulla falsariga di quella voluta dal buon Ozwell Spencer in Resident Evil, ma non c'è dubbio che sia stata comunque adibita per prendersi cura dei bisognosi.

Caroline ha giusto il tempo di entrare e guardarsi brevemente attorno, prima di essere tramortita da una figura misteriosa. Quando si risveglia, si scopre nuda in una vasca da bagno con un tubo infilato in gola. Chi l'abbia messa qui e perché non è dato sapere ma l'aspetto più inquietante della situazione si presenta di lì a poco. Sconvolta da quanto le è successo, Caroline inizia a vagare per la villa cercando di dare un senso all'accaduto ma, soprattutto, trovare un modo per sopravvivere alla notte. Qualcosa si muove nell'ombra ma la nostra protagonista non resterà inerme e affronterà le minacce in ogni modo possibile, con un po' di ingegno e soprattutto una fedele sparachiodi.

Horror vecchia scuola

Tormented Souls, Caroline al risveglio dopo essere stata tramortita
Tormented Souls, Caroline al risveglio dopo essere stata tramortita

Come anticipato, Tormented Souls è un horror vecchia scuola. Questo significa telecamera fissa, inventario limitato, una varietà di enigmi più o meno impegnativi e una continua selezione dell'oggetto di cui abbiamo bisogno in un determinato momento - sia per aprire una porta o per risolvere un puzzle. Abbiamo apprezzato in modo particolare l'interazione con elementi dello scenario che richiedono un intervento da parte nostra, poiché si apre una schermata tipica dei punta e clicca dove possiamo analizzare la scena ed eventualmente utilizzare qualcosa in nostro possesso per passare oltre. Questo rende il tutto sia più interessante in termini di dettagli, sia meno macchinoso nei frangenti in cui si presenta un enigma da gestire: questo perché possiamo manipolare l'oggetto necessario sul momento, senza dover uscire dalla schermata, e una volta pronti utilizzarlo lì dove si rende necessario.

Per fare un esempio pratico, quando ci siamo trovati di fronte a una porta chiusa con una chiave di cui eravamo in possesso, questa doveva essere manipolata affinché le punte fossero rivolte nella giusta direzione e solo allora inserita nella serratura. Avendo la soluzione del puzzle davanti agli occhi, abbiamo selezionato la chiave, l'abbiamo esaminata per sistemarla a dovere e poi utilizzata, il tutto all'interno della medesima schermata. Questo elimina inutili passaggi da enigma a inventario, riuscendo a coinvolgere di più nell'azione.

Un altro elemento a favore di Tormented Souls è l'assenza dei tank control. Come nel caso di Song of Horror, anche qui gli sviluppatori hanno optato per utilizzare la telecamera fissa (con ottimi risultati) ma di dare al personaggio maggiore libertà di movimenti. Le animazioni sono fluide, per il tipo di esperienza che vuole offrire, e permettono di gestire gli scontri con discreta libertà a dispetto degli spazi molto ristretti. Perché sì, lo abbiamo accennato, Caroline non si arrenderà senza combattere e dopo un'iniziale, non troppo rocambolesca fuga dagli orrori che abitano l'ospedale, potrà difendersi utilizzando una sparachiodi: di nemici ne abbiamo visti pochi, uno inquietante su sedia a rotelle, dalle braccia troppo lunghe e armato di coltelli, gli altri privi di gambe e non troppo pericolosi se li si tiene a distanza. Come negli anni '90, se una minaccia è nel raggio di azione di Caroline, sollevando l'arma la punterà direttamente verso la fonte del pericolo: uno dei trucchi migliori per capire la direzione da cui proviene un mostro, se la telecamera ancora non ci permette di inquadrarlo.

Tormented Souls, l'approccio punta e clicca sveltisce molto gli enigmi
Tormented Souls, l'approccio punta e clicca sveltisce molto gli enigmi

Le creature reagiscono ai colpi inflitti, tentennando e venendo rallentate per un attimo, dandoci margine per infilare una serie di colpi e abbatterli anche quando la distanza tra noi e loro è breve, ma non troppo; in quel caso ci si riposiziona per non essere colpiti. Oltre alla sparachiodi, Caroline può affidarsi anche a un piede di porco per gli attacchi corpo a corpo, utilissimo per sbarazzarsi dei mostri quando crollano a terra storditi. Nel complesso, la gestione del combattimento ci ha convinto e non si rivolta mai contro il giocatore, dandogli margine per reagire senza per questo avvantaggiarlo troppo.

Come ulteriore oggetto di supporto abbiamo a disposizione un accendino, che andrà a occupare lo slot in genere dedicato alle armi, rendendoci dunque vulnerabili a eventuali minacce. In questo caso interviene in nostro soccorso il sound design, messo ben a punto, che tramite rumori contestuali ci aiuta a capire se qualcosa ci sta aspettando più avanti. È opportuno però far notare che a differenza dell'originale Resident Evil, per fare un esempio, la mira di Caroline non può essere direzionata su o giù: di fatto, possiamo fare affidamento solo sulla mira automatica. Dopo un attimo di spaesamento, ci siamo accorti che la soluzione non stona come avevamo pensato e, anzi, va un po' a facilitare quello che in RE era a volte un dramma (indovinare la giusta posizione per sparare ai nemici a terra). Possiamo, ovviamente, far ruotare la ragazza su se stessa mentre sta puntando l'arma per affrontare eventuali minacce che arrivano da più direzioni.

Finora, dunque, Tormented Souls segue i canoni dei survival horror vecchia scuola, dando qualche tocco più moderno o personale. Per quanto riguarda gli enigmi, è troppo presto per esprimere un parere definitivo ma i pochi affrontati li abbiamo trovati ben strutturati: si passa dal classico vai e trova la chiave - o i pezzi da mettere assieme per formare un oggetto unico - a dei piccoli puzzle all'interno del rompicapo stesso (vedasi l'esempio della chiave più sopra). Il gioco è estremamente parco di indizi e questo è un bene, si limita a dare l'imbeccata lasciando poi a noi il compito di decifrarli. Non è però finita qui, perché poco prima di arrivare alla conclusione abbiamo sperimentato quella che probabilmente sarà una delle meccaniche chiave del gioco: l'altra parte, altro mondo, otherworld, chiamatelo come preferite. Trattasi di una dimensione parallela alla nostra che ne riflette una visione distorta in cui le nostre azioni influenzeranno anche la realtà - Silent Hill, ne sai qualcosa? Vi si accede, per quanto abbiamo potuto vedere, attraverso uno specchio ma non è chiaro se sarà sempre quello o ve ne saranno diversi sparsi durante l'avventura. Il più recente The Medium ha sfruttato a sua volta la meccanica alla "Alice attraverso lo specchio", dunque non è davvero nulla di nuovo, ma considerate le potenziali minacce che ci aspettano dall'altra parte, siamo curiosi di sapere in che modo gli sviluppatori gestiranno il tutto.

Tormented Souls, Caroline prende di mira i nemici in automatico anche quando sono a terra
Tormented Souls, Caroline prende di mira i nemici in automatico anche quando sono a terra

Tormented Souls inciampa di più nei filmati, che lasciano trasparire la sua natura low budget, e nel doppiaggio non esattamente eccezionale. Non critichiamo il comparto grafico in toto perché la messa in scena dell'ospedale, con il suo gioco di luci e ombre, restituisce una riuscitissima atmosfera. Ciononostante, quando ci sono gli stacchi dal gameplay alle parti video si notano le imperfezioni soprattutto per quanto riguarda i modelli dei personaggi. Ricordiamo però che si tratta di uno studio piccolissimo fondato da un paio di persone. Pur non potendo ignorare il calo di qualità in questo senso, non è comunque l'elemento di punta quando andiamo a pensare a un horror vecchia scuola: l'importante è che atmosfera, esplorazione ed enigmi siano resi bene, e finora il gioco ha dimostrato di sapersela cavare. Tanto ci basta per consigliarlo agli appassionati del genere, con la raccomandazione di tenere a mente chi lo sta sviluppando e le potenzialità, soprattutto economiche. Non aspettatevi il nuovo Resident Evil o Silent Hill anni '90 ma non lasciate nemmeno che certe imperfezioni vi frenino dal provarlo.

Tormented Souls è un buon progetto, animato dalle migliori intenzioni nel restituire un'esperienza vecchia scuola impreziosita da qualche tocco più moderno. Pur non brillando dal punto di vista grafico, quando si tratta dei filmati, e neppure nel doppiaggio, gli elementi di punta ci sono sembrati adeguati: si deve esplorare con cura ogni area, risolvere enigmi che vanno dal semplice al più elaborato, combattere contro creature d'incubo forti della nostra sparachiodi e di una mobilità che va abbastanza a nostro vantaggio. Non è perfetto, non è l'erede di nessuno dei grandi franchise del passato, ma una possibilità la merita tutta e non vediamo l'ora di scoprirlo nella sua interezza.

CERTEZZE

  • Tutti gli elementi di un survival horror vecchia scuola
  • La gestione punta e clicca degli enigmi elimina inutili passaggi
  • La mira automatica in combattimento aiuta a evitare lo spreco di colpi

DUBBI

  • Qualità dei filmati e del doppiaggio abbastanza discutibile
  • Bisogna vedere se le buone premesse saranno mantenute fino in fondo