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Una Micro lista della spesa

In occasione dell'uscita del Game Boy Micro uno speciale con tutti i migliori giochi pubblicati finora per il portatile Nintendo.

SPECIALE di Alessandro Bacchetta   —   22/11/2005
Una Micro lista della spesa
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Super Mario Advance - Serie

Nintendo non si è sforzata molto su Game Boy Advance, avendo creato quasi esclusivamente remake e delegato lo sviluppo di molti titoli importanti a team esterni. I Mario usciti su Game Boy Advance sono ben quattro, ma nessuno dei quattro è nuovo. Tutti contengono un gioco della serie classica più Mario Bros., giocabile sia in singolo che in multiplayer. Il primo Mario Advance racchiude la versione a 16-bit, così com’era apparsa su SNES, di Super Mario Bros. 2. Sicuramente il Mario più anomalo che sia mai uscito, per svariati motivi e vicissitudini che non è opportuno trattare in questa sede. Tra le differenze fondamentali c’è la possibilità di scegliere tra ben quattro personaggi (Mario, Luigi, Toad e Peach), ognuno con le sue caratteristiche ben definite, e la mancanza del classico sistema del salto per uccidere i nemici. Probabilmente il peggiore tra i quattro, sa regalare comunque un’esperienza divertente e originale.
Super Mario Advance 2 è la versione portatile di quel capolavoro chiamato Super Mario World, considerato da molti il miglior platform 2d di sempre. Il gioco che è sempre stato in lizza con Super Mario World per questo ambito premio è Super Mario Bros. 3, che ritroviamo all’interno di Super Mario Advance 4. Entrambi hanno una giocabilità e un level design praticamente perfetti, entrambi devono essere giocati da ogni amante dei videogiochi. La differenza principale tra i due è che SMB3 punta maggiormente sulla difficoltà e complessità architettonica dei suoi stage (comunque sempre bilanciati in maniera ineccepibile), mentre SMW sull’esplorazione e sull’armoniosità dei livelli.
Super Mario Advance 3 è invece l’adattamento su GBA di una delle esperienze più magiche e originali che un platform possa regalare, Yoshi’s Island. Immediato, profondo, geniale. In sostanza tutti e quattro i giochi sono caldamente consigliati a tutti; rappresentano un acquisto obbligato invece per chi non li ha provati nelle loro incarnazioni originali.
Sotto il link alle nostre recensioni.

Super Mario Advance
Super Mario Advance 3: Yoshi's Island
Super Mario Advance 4: Super Mario Bros 3

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The Legend of Zelda - Serie

Due sono gli episodi di Zelda usciti per GBA, entrambi sviluppati, come è ormai tradizione per i portatili, da Capcom. Il primo è un remake perfetto di The Legend of Zelda: A link to the past, uscito molti anni fa su Super Nintendo. E’ stato il primo episodio della saga a proporre due mondi paralleli, quello della luce e quello dell’ombra, e capace di sfruttarne al meglio le possibili connessioni. Semplicemente stupendo, imperdibile. All’interno della stessa cartuccia trovate anche Four Sword, un primo esperimento di uno Zelda multiplayer, poi portato ai massimi livelli su GameCube. Se avete la fortuna di avere qualche amico armato anche lui di Zelda e GBA (non è possibile giocare con una sola cartuccia) il divertimento è assicurato.
L’altro gioco è The Legend of Zelda: The Minish Cap. Il primo particolare che si nota è sicuramente la grafica, che mantiene intatto su portatile lo stile apprezzatissimo di Wind Waker. Il gioco si basa sull’alternanza tra micro e macro mondo, alternanza che però non sfrutta tutte le sue potenzialità. Il gioco è sicuramente buono e divertente, ma a causa della sua facilità e di alcune ingenuità non è tra i migliori della serie.

The Legend of Zelda: A link to the past / Four Swords
The Legend of Zelda: The Minish Cap

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Fire Emblem - Serie

Creata da Intelligent System, quella di Fire Emblem è sicuramente una delle saghe storiche Nintendo che, grazie al Game Boy Advance / Micro, possiamo gustaci per la prima volta anche noi europei. Due sono gli episodi usciti per il 32bit Nintendo, entrambi di livello eccellente. Fire Emblem è uno strategico a turni ad ambientazione fantasy, che però si discosta molto dalle altre produzioni del genere. Innanzitutto l’intero gioco è basato sul sistema carta, sasso, forbice, che conferisce al titolo, al contrario di quanto si possa pensare, una eccellente profondità e immediatezza. La saga è molto dura col giocatore, nel senso che non vengono perdonati errori: in Fire Emblem se un personaggio muore non può tornare in vita e, conseguentemente, se muore uno dei protagonisti è game over. Un solo errore può costringervi a dover ricominciare una missione lunga un’ora, e per questa rigidità Fire Emblem richiede costanza e impegno. Se siete disposti a non fermarvi al primo (o al secondo, o al terzo..) ostacolo il gioco Nintendo saprà appagarvi come pochi altri grazie alla qualità del suo gameplay e del suo comparto narrativo.

Fire Emblem
Fire Emblem: The Sacred Stones

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Advance Wars - Serie

Advance Wars è anch’esso uno strategico a turni di alto livello creato da Intelligent System. Meno oppressivo di Fire Emblem, grazie alla sua flessibilità è senza alcun dubbio appetibile ad un pubblico più vasto. In Advance Wars si è messi al comando di una truppa, composta sia da uomini che da mezzi armati, e il nostro scopo è quello di vincere la battaglia contro l’esercito avversario, in un campo di battaglia dall’area piuttosto ristretta. Gli spostamenti avvengono su una scacchiera proprio come in Fire Emblem, più il vostro mezzo sarà veloce più sarà grande il vostro raggio d’azione. La grafica nel momento in cui si interagisce con la mappa è semplice e funzionale, mentre negli scontri lo stile diventa super-deformed. Longevo ed estremamente giocabile, Advance Wars è consigliato a tutti gli amanti del genere, ai giocatori che trovano la meccanica di Fire Emblem troppo rigida o che semplicemente si sono stancati delle solite ambientazioni fantasy.

Advance Wars 2

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Castlevania - Serie

Su GBA sono usciti ben tre esponenti di una delle saghe più famose della Konami, e cioè Castlevania. In questo gioco si prende il comando di un cacciatore di vampiri e si va ad estirpare il male direttamente la dove risiede. I castelli in cui si svolgono le avventure sono tutti molto grandi con delle stanze piene di passaggi segreti, tanto che è indispensabile un assiduo controllo della mappa. L’arsenale a vostra disposizione va dalla classica frusta a incantesimi di vario genere e potenza.
La differenza qualitativa tra un Castlevania e un altro, visto che sono tutti piuttosto simili come struttura di base, la fa il level design e la varietà dei nemici proposta. Sicuramente su Game Boy Advance il peggiore è il secondo, Harmony of Dissonance, troppo sbilanciato nella concessione delle armi e con un castello dalla struttura poco originale. Il primo, Circle of the Moon, fa egregiamente il proprio lavoro, mente Aria of Sorrow è decisamente il migliore, comparabile addirittura al leggendario Symphony of the Night per PSX.

Castlevania: Circle of the Moon
Castlevania: Harmony of Dissonance

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Mario Kart Super Circuit

Anche il GBA ha il suo episodio di Mario Kart, e la serie non si smentisce proponendo un racing game di grande levatura. Il gioco come sistema di guida e utilizzo dei bonus è una via di mezzo tra la versione SNES e quella per N64; presente come al solito il saltino, assente la power slide ‘a carica’ tipica degli ultimi Mario Kart. Novità assoluta sono invece i parametri dati alle vetture, che in questa incarnazione del gioco diventano ancora più diversificate.
Non manca nessun bonus o personaggio che ha fatto la storia della serie (a parte Koopa, sostituito da Wario come su N64). I circuiti sono quaranta, metà originali e metà ripresi da Super Mario Kart. L’eccellente track design del gioco per Super Nintendo si scontra con quello altalenante proprio di Super Circuit, che propone tracciati bellissimi come Sky Garden ma anche numerose banalità che stonano non poco in un Mario Kart. In single player è facile vincere tutte le coppe, mentre è molto impegnativo ricevere la massima valutazione in ognuna di esse, perché bisogna arrivare sempre primi e raccogliere pure le monete sparse lungo la pista.
Come ogni Mario Kart, in multiplayer è eterno; è possibile giocare con degli amici anche con una sola cartuccia, nonostante qualche limitazione. La modalità battle riesce a divertire come al solito.
Consigliato agli amanti dei racing game e a chiunque abbia la possibilità pratica di giocare in multiplayer col GBA.

Mario Kart Super Circuit

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Mario e Luigi: Superstar Saga

Sviluppato da Alpha Dream questo Mario & Luigi è stato una delle più grandi sorprese dell’intera ludoteca del GBA. Terzo j-rpg dedicato a Mario, ha un’impostazione incredibilmente anomala per un gioco di questo tipo, tanto che è difficilmente ricollocabile in un genere ben definito. I dialoghi e la storia sono così demenziali che a volte possono pure dare fastidio, mentre non mancano le battute simpatiche; molto buona la localizzazione. Le città in Mario & Luigi sono poche, e quelle che ci sono non sono molto grandi.
Il punto di forza del gioco è il sistema di controllo, che richiede la collaborazione tra i due fratelli Mario sia per risolvere i tanti, geniali e intelligenti e enigmi, sia durante i combattimenti. Questi ultimi, al contrario che nei classici j-rpg, non lasciano mai riposare il giocatore sebbene siano a turni. Questo perché, essendo un gioco di Mario, l’abilità manuale conta ben più delle statistiche: è importante aggiornare l’equipaggiamento dei due protagonisti, ma è ancora più importante avere tempismo e dei buoni riflessi per difendere e attaccare.
È uno degli indiscussi capolavori per Game Boy Advance, da avere assolutamente.

Mario e Luigi: Superstar Saga

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Wario Land 4

Creato dal reparto interno Nintendo R&D1, quello che fu di Yokoi, Wario Land 4 è il primo e unico esponente per GBA di quella che è stata, secondo l’opinione comune, la serie di platform più importante per i portatili Nintendo. Il gioco si articola in ventiquattro livelli, che non si svolgono però nella maniera tradizionale: per completarli infatti bisogna raccogliere quattro gemme, attivare un interruttore situato alla fine del livello e tornare all’entrata, tutto questo ovviamente prima che scada il tempo a nostra disposizione. Lungo il tragitto sono nascosti immancabilmente anche diversi oggetti secondari, che servono per sbloccare bonus ed extra vari.
Wario Land 4 è sicuramente un platform divertente e assolutamente fuori dagli schemi, grazie ad un perfetto sistema di controllo e ad un concept relativamente nuovo, ma manca di quella complessità di cui era dotato il capostipite della serie, Super Mario Land 3: Wario Land. Se avete giocato Super Mario Bros 3, Super Mario World e Yoshi’s Island, non abbiate dubbi e tuffatevi su Wario Land 4, consapevoli che si trova un gradino sotto rispetto alle migliori opere Nintendo.

Wario Land 4

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Wario Ware - Serie

Questa serie ideata da Intelligent System ha avuto un enorme successo, tanto meritato quanto sorprendente. Il concept alla base del gioco è quanto di più semplice ci possa essere: una valanga di minigiochi proposti continuamente uno dietro l’altro. Ma non dei minigiochi alla Mario Party, qualcosa di molto più semplice, dove contano solo i riflessi e l’istinto del giocatore.
Per esempio, in uno c’è una bocca e uno spazzolino al bordo dello schermo, il gioco non dice altro che ‘Lava’, e da soli cinque secondi per capire cosa bisogna fare; in realtà basta premere velocemente a destra e a sinistra, la difficoltà sta nel non perdere tempo e farlo. I minigiochi sono semplici, ma molto originali e abbastanza vari, soprattutto riescono sempre a coinvolgere e a tenere alta l’attenzione del giocatore.
Se il primo Wario Ware è stato folle, il secondo lo supera di gran lunga: non solo interazione tramite pulsantiera, ma anche con un sensore di movimento che percepisce l’inclinazione del portatile. Questi due sistemi combinati hanno dato origine a nuove, entusiasmanti e deliranti situazioni. Apparentemente inadeguato per un certo tipo d’utenza, Wario Ware chiede solo di essere provato, lo shock vi passerà pochi secondi dopo aver accesso la console. Tra i due è sicuramente meglio il Twisted.

Wario Ware Inc.
Wario Ware Twisted!

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Golden Sun - Serie

Golden Sun, gioco sviluppato da Camelot, è probabilmente il miglior j-rpg classico creato appositamente per Game Boy Advance. L’ambientazione è quella tipica del fantasy giapponese e, nonostante la mancanza di originalità, è sicuramente fatta bene. La storia e la caratterizzazione dei personaggi, a causa della loro banalità, sono al contrario i punti dolenti del gioco.
Golden Sun eccelle nel design dei dungeon e degli enigmi, così ben fatti e complessi che hanno fatto scoraggiare molti giocatori. L’interazione col mondo è alta, grazie alla possibilità di utilizzare, anche durante l’esplorazione, gli incantesimi dei personaggi. Oltre alla main quest sono presenti anche alcune buone missioni secondarie. Una volta finito il primo gioco, Golden Sun, è possibile trasportare i propri personaggi nel secondo tramite il cavo link.
Acquisto consigliato agli amanti dei j-rpg tradizionali, che troveranno un prodotto coinvolgente e impegnativo.

Golden Sun
Golden Sun 2: The Lost Age

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Final Fantasy Tactics Advance

Altro strategico a turni, stavolta da Square-Enix. Il gioco, seguito di Final Fantasy Tactics per Play Station, gode di tutto il carisma di questo brand storico. Il design dei personaggi e delle ambientazioni è così bello e particolare che, da solo, potrebbe tentare all’acquisto della cartuccia. L’eccelso comporto audio/video è supportato comunque da una valida struttura ludica, piuttosto diversa da quella di altri giochi del genere. Ogni personaggio innanzitutto ha una classe di appartenenza (mago, guerriero e via dicendo), ed è largamente personalizzabile nel corso dell’avventura. Il gioco è diviso in missioni, e la sua vera essenza si coglie solamente completandole tutte, nonostante si possa arrivare alla fine svolgendone poco più della metà.
Quello che manca a questo FFTA è sicuramente l’immediatezza. Fire Emblem è molto profondo, ma le regole basilari si apprendono in qualche minuto; Final Fantasy Tactics è altrettanto complesso, ma ha delle regole molto più articolate che potrebbero scoraggiare i neofiti del genere.

Final Fantasy Tactics Advance

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Boktai - Serie

Boktai è un gioco totalmente nuovo creato da Hideo Kojima, il padre di Metal Gear Solid, appositamente per GBA. Pur essendo un’avventura con un’impostazione tradizionale, sfrutta al meglio le possibilità offerte da una console portatile come quella Nintendo. La cartuccia ha al suo interno un sensore per captare la luce solare, luce che ovviamente influisce direttamente su alcuni aspetti del gioco.
L’avventura, avvalorata da un grafica ben fatta e da uno stile niente male, vede il protagonista Django alle prese con dei vampiri; il vostro scopo è eliminare tutti gli immortali disseminati lungo il vostro cammino. Le ambientazioni sono composte da enigmi ben congeniati, che vanno dai classici spostamenti delle casse alla risoluzione di operazioni matematiche, ma soprattutto sono soggette alla presenza del sole: più luce capterà la cartuccia, più l’ambiente sarà illuminato, meno difficili saranno gli scontri coi nemici. Giocare di notte è molto dura, nonostante sia possibile comunque esplorare le ambientazioni grazie a determinate azioni ereditate dagli stealth game.
Il secondo gioco di questa serie, sottotitolato “Solar Boy Django”, non fa che mantenere inalterata la struttura del predecessore approfondendo, allo stesso tempo, il sistema di sviluppo del protagonista.

Boktai: The Sun in your Hand

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F-Zero - Serie

Anche su GBA è approdato il racing-game futurisco Nintendo, addirittura per tre volte (un record per la serie). Il primo ha accompagnato il lancio del portatile in ogni mercato, ed è sostanzialmente una fedele conversione dell’episodio per Super Nintendo. A parte i tracciati nuovi, comunque ispirati a quelli già visti in passato, il sistema di guida e le modalità di gioco sono uguali a quelle per il 16 bit Nintendo, così come la grafica. Quest’ultima fa ampio uso del Mode-7, ed è sempre incredibilmente fluida e veloce; trattandosi di un F-Zero, svolge il suo compito alla perfezione. Non manca nessuna delle mosse classiche, come le ‘spallate’ che si fanno tramite i due dorsali L e R, il turbo che si acquisisce alla fine del primo giro o l’energia della vettura.
Il secondo gioco, GP Legend, venne sviluppato in concomitanza con la serie animata, perciò è più che altro un restyling fatto in occasione dell’anime. I personaggi furono ridisegnati allo stessa maniera di come apparivano sulle reti giapponesi e furono introdotte, come in F-Zero GX, delle missioni a tempo per variare l’esperienza in single player.
Il terzo F-Zero, Climax, è uscito solo in Giappone.

F-Zero: Maximum Velocity
F-Zero: GP Legend

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Pokémon - Serie

La serie più venduta in assoluto su Game Boy si ripresenta sull’Advance con ben cinque giochi: Rubino e Zaffiro sono dei titoli completamente nuovi, mentre RossoFuoco e VerdeFoglia dei remake dei primi Pokémon usciti su Game Boy; il quinto gioco, Pokémon Smeraldo, è una versione perfezionata di Rubino e Zaffiro.
Questi ultimi mantengono inalterata la struttura classica della serie, introducendo allo stesso tempo qualche buona novità come i combattimenti in coppia e aumentando, ovviamente, il numero di mostri collezionabili, rendendo sempre più complicata l’impresa di acchiapparli tutti. Non c’è, purtroppo, l’alternanza tra giorno e notte che aveva contraddistinto i suoi predecessori Oro e Argento.
La grafica di Pokémon è da sempre essenziale, apprezzabile nella sua semplicità, mentre è lecito aspettarsi di più dalle animazioni dei mostri durante le battaglie, visto che sono praticamente immobili (a parte, ovviamente, durante l’attacco).
Tra i cinque il migliore è sicuramente Smeraldo, che prende gli aspetti più riusciti di Rubino e Zaffiro e li combina in un’unica cartuccia; rispetto ai suoi prequel ha un livello di difficoltà più alto, ma anche una maggiore longevità e qualche nuova locazione particolarmente interessante. Pokémon Smeraldo sfrutta anche la connessione wireless per le sfide multiplayer.

Pokémon Rubino e Zaffiro
Pokémon RossoFuoco e VerdeFoglia

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Metroid - Serie

Entrambi i Metroid usciti per Game Boy Advance sono stati curati direttamente da colui che si è occupato della serie fin dal primo episodio: Yoshio Sakamoto. Il risultato ottenuto con Fusion, titolo completamente nuovo, è eccellente sia sotto il profilo ludico che grafico.
In Fusion ci sono molti nuovi nemici, alcuni davvero sorprendenti, che modificano pesantemente la canonica struttura della saga, per il resto rimasta immutata. Serve come al solito una grande attenzione per i dettagli, sia nello studio della mappa che nelle fasi di gioco vere e proprie. Fusion è stato anche il gioco che ha fissato il nuovo stile di Metroid, adattandolo alle esigenze attuali dopo tanti anni passati fuori dalla scena. Se c’è un grave difetto è la scarsa longevità, dovuta sia alla brevità del gioco che alla sua facilità, favorita all’eccessiva dose di aiuti che bisogna subire durante la partita.
Metroid: Zero Mission è invece un remake del primo episodio uscito per NES nel 1986, con la grafica migliorata e qualche nuovo extra. Non all’altezza di Fusion ma sicuramente molto valido.

Metroid Fusion
Metroid: Zero Mission

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Kirby - Serie

Tra i migliori platform per Game Boy Advance ci sono sicuramente anche i due Kirby, entrambi graficamente deliziosi. Il primo, Nightmare in Dreamland, è un remake con qualche piccola aggiunta di Kirby’s Adventure per NES, che diede i natali al batuffolo rosa. Kirby è un platform che basa la sua eccezionalità sul protagonista stesso, capace di planare per brevi distanze e, soprattutto, di inghiottire i nemici e copiarne le abilità. Purtroppo Nightmare in Dreamland, per quanto divertente, è eccessivamente facile e breve, nonostante l’esperienza possa essere prolungata tramite la modalità multiplayer.
L’altro gioco, The Amazing Mirror, è uno dei più grandi tentativi di variare lo schema tradizionale di Kirby dagli anni ’80 ad oggi. Sono ben quattro i batuffoli che scorazzano in giro per il mondo, personaggi che sono controllati dalla IA nel single player ma che possono essere guidati, se si ha la possibilità di giocare in multiplayer, anche da degli amici. La differenza principale comunque risiede nell’innalzamento della difficoltà causato dalla struttura parzialmente ‘Metroidiana’ del gioco. L’avventura si svolge in un’unica grande mappa, dove sono fondamentali la memoria e uno sfrenato backtracking. Al contrario che in Metroid, purtroppo, non funziona tutto a meraviglia, visto che il gioco in più di un occasione risultata frustrante. Complessivamente è senza ombra di dubbio un titolo più che buono, preferibile all’altro se avete già esperienza con la serie; al contrario, se la conoscete solo per fama, buttatevi su Nightmare in Dreamland.

Kirby Nightmare in Dreamland
Kirby & The Amazing Mirror

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Sonic Advance - Serie

Sono addirittura tre i platform di Sonic disponibili per GBA. Il primo, Sonic Advance, è stato il primo gioco del porcospino ad uscire su una console Nintendo, quindi ha anche un valore storico non indifferente; anzi, ha principalmente un valore storico. Piuttosto che essere un seguito delle vecchie glorie bidimensionali Sonic Advance tenta di portare in 2d il concept usato per l’Adventure, e così vi troverete costretti ad affrontare gli stage con molti personaggi. Divertentissimi i livelli di Sonic e Tails, un po’ meno quelli di Knuckles, decisamente deprimenti quelli di Amy. Il gioco per essere un esponente della serie di Sonic è inoltre abbastanza lento, sia perché ci sono molti più puzzle rispetto al solito sia perché, pure nei momenti di corsa, non raggiunge mai la velocità dei vecchi episodi. Notevoli invece i bonus stage.
Sonic Advance 2 ha cercato di porre rimedio ai difetti del prequel; il gioco va sicuramente molto più veloce ma, purtroppo, nella maggior parte dei casi basta tenere premuto destra per completare gli stage. L’equilibrio necessario si è trovato solamente col terzo episodio, che è’ veloce, discretamente difficile e molto divertente. Purtroppo lo story mode si completa in poco tempo, ed è grazie ai numerosi obiettivi secondari che si innalza il livello di sfida.
Tutti e tre sono platform validi e divertenti, nonostante alcuni difetti. Se siete fan del porcospino vi divertirete con tutti, se siete “solamente” amanti del genere limitatevi al terzo.

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Breath of Fire II

Un altro j-rpg tradizionale di notevole caratura è Breath of Fire II, conversione dell’omonimo gioco uscito anni fa per SNES grazie a Capcom. Rispetto a Golden Sun ha una trama sicuramente più articolata e coinvolgente, tanto che è difficile rimanere indifferenti ai colpi di scena che travolgono Ryu, il protagonista, durante l’avventura.
La longevità complessiva è abbastanza buona, considerando che ad una main quest di circa venticinque ore si sommano le varie sub-quest che troverete nel vostro cammino. La grafica per quanto ben realizzata è fedele a quella della versione SNES, perciò inferiore a quella ammirata nella migliori produzioni per GBA. I combattimenti sono random e a turni come nella maggior parte degli rpg orientali, ma fortunatamente le battaglie sono meno frequenti rispetto al BoF II originale, dove spesso erano invasive. L’interazione con l’ambiente circostante è alquanto ridotta, nonostante qualche extra carino come la pesca.
Se potete prendere solo un j-rpg e siete indecisi tra BoF II e Golden Sun sappiate che nel primo troverete una storia migliore e dei personaggi maggiormente caratterizzati, nel secondo degli enigmi più elaborati e un level design decisamente superiore.

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Mega Man - Serie

Sono tantissimi i Mega Man usciti per Game Boy Advance, addirittura due diverse serie. La prima, Megaman Battle Network, è composta da degli j-rpg che definire anomali è un eufemismo. Noi guidiamo un ragazzo, Lan, che deve sventrare svariate minacce virtuali inserendo nel suo pc un Navi, il suo alter ego, Megaman.exe. Il gioco si sviluppa parallelamente nel mondo reale e in quello virtuale, praticamente nel primo si svolge la fase esplorativa e nel secondo quella d’azione.
Quando prendiamo il controllo del Navi ci si imbatte nell’elemento più caratteristico del gioco, i combattimenti. L’azione, quando si incontra un nemico, passa dalla mappa ad una scacchiera divisa a metà: nella parte sinistra agirete vuoi, correndo e sparando in tempo reale, in quella destra il vostro nemico. Alle mosse basilari di Megaman si aggiungono quelle speciali, ognuna corrispondente ad un chip, piccoli oggetti da collezione che troverete nella vostra avventura.
I Megaman Battle Network, EXE in Giappone, sono ben cinque, tutti di buona qualità.
L’altra serie, Megaman Zero, segue la struttura tradizionale che ha reso celebre il blue-bomber: action game a scorrimento laterale con stage ricolmi di nemici. I pregi sono noti a tutti, grande stile grafico, immenso divertimento e azione frenetica, così come i difetti, ovvero l’eccessiva difficoltà di certi punti e l’innegabile ripetitività che contraddistingue da sempre questi titoli.
A differenza dei primi Megaman in questi il protagonista è Zero, che oltre a saper sparare può contare su molte altre capacità. La saga Zero, oltretutto, è permeata da un alone di violenza che di certo i vecchi giochi non avevano.
Su GBA è uscito pure un remake di un vecchio Megaman per SNES, Megaman & Bass, che per quanto datato è ancora uno dei migliori.

Megaman Battle Network
Megaman Battle Network 2
Megaman Battle Network 3 Blue/White
Megaman Battle Network 4 Red Sun & Blue Moon
Megaman Zero 3

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I grandi stranieri

Come troppo spesso succede anche su GBA ci sono dei giochi molto belli che, per un motivo o per un altro, rimangono confinati in Giappone o negli States. E’ il caso di Riviera: the Promised Land, Tactics Ogre: the Knight of Lodis (entrambi pubblicati da Atlus) e di J-League Winning Eleven Advance 2002 della Konami.
Il primo è un rpg decisamente atipico, che ha nei suoi tratti distintivi un comporto grafico, per quanto non strabiliante, sicuramente unico. La storia, nonostante i personaggi bambineschi, è molto complessa e ricca di colpi scena. La struttura ludica è alquanto singolare, poiché l’esplorazione è ridotta al minimo: un solo tasto serve per passare da una stanza all’altra, il che alla lunga potrebbe risultare ripetitivo. Se non siete spaventati dai dialoghi e siete interessati ad un rpg fuori dagli schemi, procuratevi Riviera senza riserve, non vi deluderà.
Tactics Ogre: The Knight of Lodis è un altro strategico a turni, della serie Ogre Battle. Meno famoso di Final Fantasy Tactics, è sicuramente un gioco di pari livello, se non superiore. Anche in Tactics Ogre i personaggi si dividono in classi, ma il gameplay è anche più profondo e coinvolgente. La durata si attesta sulle trentacinque ore, più tutte le varie sub-quest, senza contare che la storia, di pregevole fattura, ha dei finali multipli.
J-League Winning Eleven Advance 2002 è invece l’unico esponente su Game Boy Advance della migliore serie calcistica della storia. Come si evince dal titolo, è un’edizione ispirata al campionato giapponese; ad un appassionato poco dovrebbe importare, si tratta comunque senza ombra di dubbio della migliore simulazione calcistica per GBA. Nonostante le dovute limitazioni e una semplificazione del sistema di controllo, il feeling rispetto alle versioni casalinghe è immutato. Visto che i portatili Nintendo sono region-free, se volete un bel gioco di calcio non scendete a compromessi e comprate J-League Winning Eleven Advance 2002 in Giapponese.

Riviera: The Promised Land

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Coming Soon

Come detto inizialmente purtroppo il futuro del GBA è tutt’altro che roseo, anzi, salvo sorprese sembra che gli ultimi grandi giochi usciranno entro la prossima primavera. Tra questi c’è sicuramente Mario Tennis Advance, già pubblicato in Giappone grazie alla solita Camelot. Alla grande giocabilità tipica di ogni episodio di questa serie si somma, nell’edizione portatile, una modalità con uno sviluppo del personaggio stile gioco di ruolo. Avrete la possibilità, oltre che di fare amichevoli e tornei coi personaggi Nintendo, anche di creare il vostro alter ego, allenarlo, potenziarlo con item e equip vari, fino a farlo scontrare contro i più grandi giocatori del pianeta, rappresentati ovviamente dalle mascotte della casa di Kyoto.
Gli altri potenziali capolavori sono tutti rpg, tra i quali spicca Tales of Phantasia, riedizione del gioco uscito anni fa su Super Nintendo. ToP era ed è ancora oggi considerato uno dei migliori j-rpg della storia, se non il migliore in assoluto, per cui Namco può solo suicidarsi; il gioco uscirà in versione Europa a fine Marzo. Solo per i giocatori Giapponesi è in lavorazione il sesto episodio di Megaman Battle Network, anche se ormai la saga difficilmente potrà offrire più di quanto non abbia già offerto.
Da Square-Enix è in lavorazione anche un remake di Final Fantasy IV, che uscirà il dodici dicembre in Giappone. Non è il miglior Final Fantasy, ma è lo stesso un grandissimo gioco che allieterà tutti gli appassionati di rpg sparsi per il globo. Ultimo nella lista ma sicuramente non nei cuori degli appassionati, Mother 3, che dovrebbe debuttare in Giappone durante la prossima primavera. Del gioco non si sa molto, ma visti i precedenti è lecito aspettarsi qualcosa di grande; purtroppo non si sa ancora niente di un’eventuale conversione per il mercato statunitense o europeo.

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Nintendo ha ripetuto più volte che il DS non sarebbe stato il successore del Game Boy Advance, che con l’arrivo del nuovo portatile si sarebbero creati due mercati differenti e che non si sarebbero contrasti a vicenda. Inaspettatamente, finora ha avuto ragione: sia il GBA che il DS hanno fatto registrare vendite da capogiro in tutto il mondo.
E’ altrettanto vero però che da quando è uscito il DS la lista dei giochi in uscita per GBA si è fatta sempre più piccola, tanto che adesso i progetti veramente importanti si contano sulle dita di una mano. Nintendo ha ben pensato perciò di dare un’ultima, forte spinta al mercato GBA, per guadagnare fino all’ultimo il più possibile con la console più commerciale che abbia mai creato. Questa spinta si chiama Game Boy Micro, e noi abbiamo pensato, per tutti i nuovi acquirenti del portatile più portatile della storia, di preparare una lista della spesa estraendo dal parco titoli del GBA quelli che, secondo noi, sono i giochi migliori.