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Yoshi Universal Gravitation

Un Yoshi versione giramondo (nel vero senso della parola) in occasione del suo grande ritorno da solista...

ANTEPRIMA di Alessandro Bacchetta   —   25/10/2004
Yoshi Universal Gravitation
Yoshi Universal Gravitation
Yoshi Universal Gravitation

Gira il mondo gira...

Lo stile e la grafica, pur con le dovute limitazioni, sembrano proprio gli stessi dell’episodio a 64 bit. Stesse animazioni, stesso design di Yoshi, delle sue uova e degli ambienti, che sembrano formati da ritagli di materiale di vario genere come cartone, jeans, ferro e altri ancora. L’effetto generale è molto gradevole, e se i programmatori riusciranno a mantenere la fluidità su buoni livelli sicuramente non ci sarà niente da obiettare al gioco in questo campo. La più grande sorpresa riservata dal titolo, oltre a quella della sua stessa esistenza, è la presenza all’interno della cartuccia di un sensore che rileverà gli spostamenti della piccola console portatile, proprio come accadrà nel successore di Wario ware, anch’esso presentato da poco. Se questa periferica risponderà precisamente o no ai movimenti del giocatore purtroppo ancora non ci è dato saperlo, visto che non è stata supportata da altri giochi su Game Boy Advance, ma considerando la cura con cui Nintendo costruisce ogni sua componente hardware possiamo essere ottimisti. L’effetto che deriverà da questi spostamenti è tanto semplice quanto originale: sostanzialmente, il mondo intorno a Yoshi ruoterà in ogni direzione in corrispondenza del movimento della console. Quando ad esempio il dinosauro si ritroverà a dover scendere una strada in discesa, potrete velocizzare l’operazione inclinando il GBA e facendo pendere ulteriormente il sentiero, così da far rotolare Yoshi; al contrario, se piegherete la console dall’altra parte, rallenterete la discesa del tondeggiante protagonista. Un’altra situazione possibile sarà quella di dover muovere velocemente a destra e a sinistra il Game Boy Advance per far muovere la barca, e conseguentemente l’acqua sotto di essa, sulla quale si trova Yoshi. Gli esempi che si potrebbero fare sono tantissimi, così com’è esagerata la varietà di enigmi e ostacoli che potrà creare Nintendo con questa nuova funzione. Il sistema di controllo, a parte l’introduzione di questo sensore, dovrebbe rimanere identico rispetto a Yoshi Story (anche se non è ancora certo), quindi il dinosauro sarà capace di saltare, rimanere sospeso in aria per qualche secondo, usare la sua lingua come arma, covare e lanciare uova contro i nemici; le sue solite abilità insomma, più quella ereditata da Yoshi's Island di trasformarsi in alcuni mezzi di trasporto. L’impostazione di base già valida, sommata a quest’introduzione del sensore di movimento capace di rivoluzionare completamente la serie, non può ovviamente che far ben sperare. L’unico grande dilemma è quello della longevità di Yoshi Universal Gravitation, che speriamo non si rivelerà così bassa come lo era in Yoshi Story; per gli altri aspetti, basta guardare la storia della serie e della società, con la consapevolezza che male che vada ci ritroveremo tra le mani un ottimo gioco.

Yoshi Universal Gravitation
Yoshi Universal Gravitation
Yoshi Universal Gravitation

Yoshi, il dinosauro più famoso della storia dei videogiochi, fece la sua prima apparizione una decina d’anni fa su un puzzle game per Nintendo e Super Nintendo chiamato Mario & Yoshi, ma solo qualche mese più tardi ottenne la celebrità con una parte rilevante in Super Mario World. Considerato l’ottimo riscontro avuto dal pubblico nei riguardi di questo nuovo personaggio, Nintendo ritenne giusto creare un gioco in cui il dinosauro fosse l’assoluto protagonista; questo gioco, che è entrato di diritto nella storia videoludica, uscì nel 1996 col nome di Yoshi’s Island. Oltre alla grandiosa giocabilità e al maestoso level design soliti delle produzioni Nintendo, in Yoshi’s Island diedero il massimo anche i grafici della società giapponese che, ispirati come non mai, crearono un gioco tecnicamente impressionante e fenomenale dal punto di vista artistico. L’unica leggera pecca in un platform praticamente perfetto era l’eccessiva facilità con la quale si portava a termine il gioco, nonostante fossero presenti diversi segreti da sbloccare. Il seguito di Yoshi’s Island uscì meno di due anni dopo su Nintendo 64 ma, al contrario di quanto tutti si sarebbero aspettati, il gioco non compì il fondamentale passo verso le tre dimensioni. Yoshi’s Story, questo il suo titolo, a parte il protagonista non aveva niente da spartire col suo illustre predecessore. Era molto semplice, breve e purtroppo in alcuni punti anche banale, nonostante la giocabilità fosse ottima come di consueto. Nel complesso si rivelò una delusione, l’unica cosa estremamente positiva era la grafica, diversa da quella di Yoshi’s Island, ma artisticamente anch'essa molto valida… proprio da quella grafica Nintendo è ripartita per creare il terzo gioco di questa serie, Yoshi Universal Gravitation, che uscirà per Game Boy Advance il nove dicembre in Giappone e nei primi mesi dell’anno venturo in Europa.