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Molyneux: se si fosse celebrato il talento degli sviluppatori non ci sarebbero così tanti sequel

Insomma, il buon Peter auspica una politica degli autori anche nei videogiochi

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   13/06/2012

Negli anni '80 e '90 non era raro che uno sviluppatore di videogiochi (vedi Jeff Minter, Richard Garriott e molti altri) o un gruppo di sviluppatori (vedi Bitmap Brothers o Sensible Software) diventassero delle celebrità.

Per Peter Molyneux è anche l'attuale mancanza di grandi celebrità nello sviluppo di videogiochi ad aver determinato lo stallo creativo del presente con milioni di sequel annessi.

I primi ad aver voluto sopprimere gli autori sono stati i grandi publisher stessi, che non avevano alcun interesse nel celebrare queste persone (immaginiamo per una questione di controllo sulla produzione e sulla comunicazione dei giochi).

Un altro dei problemi è, secondo Molyneux, che molti autori hanno paura di parlare con la stampa. Lui fa l'esempio di Louise Murray, il capo del franchise Fable, che definisce una delle persone migliori con cui abbia mai lavorato, ma che aveva il terrore dei media.

Fonte: VG247