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EA risponde alla polemica sulle armi vendute sfruttando Medal of Honor: Warfighter

Servivano per raccogliere fondi per una causa caritatevole

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   20/08/2012

EA ha finalmente deciso di rispondere alla feroce polemica causata dall'iniziativa Project Honor, un progetto caritatevole per le famiglie degli Special Operations Warrior che prendeva fondi dalla vendita di armi vere marchiate Medal of Honor: Warfighter.

Alla fine il publisher è stato costretto a nascondere ogni riferimento a Project Honor per via degli attacchi degli utenti, che hanno mosso l'accusa a EA di voler vendere armi mascherando la cosa da atto caritatevole.

Ryan Smith di Gameological si è appellato al rispetto della quarta parete (il mondo dei videogiochi guarda solo al cinema, ma usa continuamente metafore teatrali) che l'iniziativa di EA avrebbe sbriciolato mettendo sullo stesso piano il videogioco e la realtà. Come si fa a difendere i videogiochi per i loro contenuti violenti quando un publisher sceglie scientemente di armare gli utenti di un suo videogioco?

Greg Goodrich, executive producer di EA, parlando con Eurogamer ha ribadito che lo scopo dell'iniziativa era solo quello di raccogliere soldi per una causa caritatevole e che nessuno dei produttori aveva pagato un centesimo per piazzare i suoi prodotti, visto che i soldi raccolti sarebbero finiti tutti a Project Honor.

Il nostro ha continuato dicendo che un videogioco è solo un'esperienza, non uno strumento educativo, ossia che gli sparatutto in prima persona non insegnano a sparare meglio o a essere soldati migliori.

Il problema della faccenda è che le tesi dell'accusa e della difesa sono abbastanza puerili. Da una parte ci si stupisce e si considera immorale che il mercato delle armi vere possa cercare acquirenti tra i videogiocatori di titoli militari, dall'altra si ribadisce la banalità secondo cui chi gioca a Bubble Bobble poi non va in giro a fare le bolle. Possibile che il mondo dei videogiochi sia così superficiale?

Non commentiamo poi quelli che lanciano strali contro EA per aver cercato di raccogliere fondi vendendo armi... magari sono gli stessi che hanno sfruttato i bambini per dare visibilità alla petizione per il cambio di finale di Mass Effect 3. Ma questa, come si dice, è un'altra storia.

Fonte: CVG