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Un live trailer per Metro: Last Light

Ecco a voi il Predicatore

NOTIZIA di Tommaso Pugliese   —   22/11/2012

4A Games e THQ hanno rilasciato un live trailer per Metro: Last Light in cui viene presentato il personaggio del Predicatore. Riportiamo il comunicato ufficiale.

Prima dell'esplosione, era una figura molto conosciuta delle strade di Mosca. Predicava a voce alta ad ogni ora del giorno, ma adesso, dopo un periodo di meditazione, egli è diventato un faro di speranza, e l'unico conforto spirituale per gli abitanti senza speranza di Metro.

Nessuno sapeva per certo cosa lo aveva portato, un giorno, ad abbandonare la sua vita e scendere in strada, scritture alla mano. La sua giovane moglie era scioccata e per settimane lo aveva visitato in piazza, supplicandolo di tornare a casa, di tornare al suo lavoro, di tornare da suo figlio ancora bambino. Egli in risposta avrebbe parlato di una illuminazione divina, di una luce accecante e una chiamata celeste a cui era stato impossibile opporsi. Altri invece semplicemente parlavano di una profonda crisi e di esaurimento, scuotendo le teste e commiserando la sua povera famiglia.

Era diventato una presenza familiare nelle strade di Mosca, familiare abbastanza da risultare oramai invisibile a coloro che gli passavano quotidianamente accanto. Per dieci anni ha predicato di pentimento e Apocalisse, senza mai vacillare nella sua convinzione che il giorno del giudizio sarebbe arrivato. Sua moglie non andava più a fargli visita, suo figlio aveva dimenticato il suo volto.

Nel momento in cui i missili hanno iniziato a solcare il cielo, egli cadde sulle ginocchia in preda ad uno stato di estasi. Ciò che aveva sempre saputo stava per accadere: un riconoscimento divino per i sacrifici patiti negli anni. Strinse la Bibbia al petto, piangendo di gratitudine, mentre tutt'intorno a lui i piedi calpestavano il cemento, e la folla si dirigeva in un'unica direzione. E fu allora che il suo petto si serrò, alzò gli occhi al cielo ancora una volta. Per la prima volta da anni egli si sentì insicuro: per la prima volta ebbe paura. I suoi passi lo portarono alla stazione della metropolitana, ma la sua mente era vuota, e nei giorni che seguirono non riuscì a ricordare come avesse viaggiato da un posto all'altro.

Nel caos sotto terra, un'anziana donna lo riconobbe come il predicatore della piazza e gli si inginocchiò di fronte, convinta che egli avrebbe avuto le risposte, che avrebbe saputo la verità. Altri si unirono alla donna, molti dei quali affranti dal dolore per il pensiero dei cari lasciati in superficie. Ma lui era ancora scosso da quel sentimento di paura che lo aveva attraversato nel momento in cui i missili oscurarono il cielo, e questo lo rendeva incerto nel dare risposte alle loro preghiere. In dieci lunghi anni passati sulle strade di Mosca nessuno aveva badato al suo consiglio, e lui stesso aveva predicato solo dell'avvento dell'Apocalisse, non sapeva di come prendersi cura delle anime tormentate degli uomini.

Confuso e turbato, si aggirò per qualche tempo nei tunnel, e poi scomparve. Quando fece ritorno, un anno dopo, sembrava sereno. Ora sapeva che la sua certezza precedente era stata solo vanità, che questa nuova chiamata sarebbe stata quella che gli avrebbe permesso di dimostrare la sua vera devozione a Dio, espiando i suoi peccati. Avrebbe portato conforto al suo nuovo piccolo gregge, diffondendo la pace in questo confuso e timoroso nuovo mondo.