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Platinum Games rivela lo "shock" dopo l'affidamento dello sviluppo di Metal Gear Rising

Una storia di sfide, volontà e paura

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   13/12/2012

Sul blog ufficiale dedicato al gioco, il director Atsushi Inaba ha rivelato alcuni retroscena del momento in cui lo sviluppo di Metal Gear Rising: Revengeance è stato ufficialmente affidato a Platinum Games da Kojima Productions.

A quanto pare, il team è rimasto alquanto sconvolto sulle prime, perché forse non ci credeva poi più di tanto alla possibilità di poter portare avanti il progetto in maniera semi-indipendente. "Noi Platinum non ci stupiamo facilmente di qualsiasi cosa", ha affermato Inaba, "eppure, lo staff rimase piuttosto shockato quando dissi che avremmo fatto noi Metal Gear Rising".

"Kenji Saito probabilmente ha avuto un attacco di cuore quanto gli ho chiesto se voleva essere il director e che avevo bisogno di una risposta subito", ha detto Inaba, divertito. Eppure, si tratta di un gioco che Platinum Games ha voluto fortemente, e che probabilmente non sarebbe esistito in forma definitiva se non fosse stato per la volontà del team in questione. "Il progetto ha introdotto una nuova sfida: fare qualcosa che Kojima Productions e i fan di Metal Gear possano approvare", ha spiegato Inaba, tra le difficoltà dello sviluppo. "Kojima Productions ha creduto nelle nostre capacità di creare un gioco d'azione, e ci siamo disposti per rispondere al meglio alle aspettative", tuttavia si è trattato anche di cercare di andare oltre a tali aspettative: "alla fine, abbiamo espanso la nostra stessa esperienza in termini di gameplay dal punto di vista di sviluppatori, è una cosa che ha dato un nuovo senso alla nostra idea di impegno, ecco quello che troverete dentro al gioco, ecco perché ho voluto farlo, a tutti i costi", ha spiegato il capo di Platinum. "Ma un gioco non è un gioco se non è divertente, anche con tutto l'effetto drammatico di annunciare sviluppatore: Platinum Games! se non riusciamo a renderlo divertente, a cosa serve? Quello che veramente importa è questo".

Fonte: The Rising Blog