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Il sistema anti-cheat di Battlefield 1 sta bandendo utenti che non barano, ma che sono troppo forti

Il sistema anti-cheat di Battlefield 1 va rivisto

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   12/01/2017

Dopo essere stato bandito dal sistema anti-cheat del recentemente aggiornato Battlefield 1, chiamato FairFight, il giocatore kl-Spazmo è andato su Reddit per lamentarsi dell'ingiustizia subita, ossia di un ban subito per eccessiva bravura. Fin qui uno potrebbe pensare a una giustificazione poco convincente, se non fosse che presto l'argomento si è arricchito di numerose testimonianze simili, che hanno iniziato a far pensare a qualche falla di FairFight.

Va detto che FairFight è un sistema anti-cheater davvero efficace, capace di fare molto meglio di altri come Punkbuster, ma ciò non toglie che possa commettere degli errori.

kl-Spazmo in particolare è un giocatore veterano, con più di 2800 ore di gioco sui Battlefield (non solo l'ultimo). A dicembre ha ricevuto una sospensione di una settimana. Da quel momento ha registrato tutto ciò che ha fatto online. Comunque è stato bandito di nuovo a gennaio, questa volta in modo permanente. Ha quindi raggiunto DICE segnalando il problema e ricevendo la disponibilità del producer Ali Hassoon di indagare sulla faccenda.

E qui arriva il bello, perché il problema a quanto pare sono le sue statistiche. Traduciamo: kl-Spazmo non è stato bandito con l'accusa di essere un cheater, ma veramente perché troppo bravo. Lo stesso è successo a un altro giocatore molto forte, Minidoracat.

Fortunatamente kl-Spazmo ha registrato le sue partite e, dopo un po' di tira e molla con DICE, si è visto revocare il ban. Questo ha spinto altri a fare lo stesso, come lo stesso Minidoracat, che sta caricando i suoi video online. Da una veloce analisi risulta che molti dei giocatori che si stanno lamentando dei ban ingiusti sono molto forti, tra i migliori nelle classifiche di gioco.