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La Commissione Europea indaga sulle pratiche di blocco geografico dei prodotti digitali su Steam da parte di Valve e altri publisher

Indagini sul blocco dei prodotti digitali in base all'appartenenza geografica: potrebbero violare le regole della concorrenza in UE

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   02/02/2017

Non ci sono solo le pratiche dedicate al fair play e anti-azzardo al centro dell'attenzione per Valve e altri cinque publisher: la Commissione Europea ha aperto ufficialmente un'indagine ufficiale relativa alle pratiche di blocco dei prodotti digitali in base alla provenienza geografica degli utenti.

L'oggetto dell'indagine sono le restrizioni imposte da Valve, in accordo con altri publisher, sui prodotti digitali del proprio store e su eventuali offerte e condizioni economiche in base alla collocazione geografica degli utenti. Queste pratica di "blocco geografico", secondo la Commissione Europea, potrebbero infrangere le regole dell'antitrust stabilite per il territorio europeo dal momento che creano condizioni diverse di accesso a contenuti e offerte economiche tra abitanti di paesi diversi all'interno dell'area europea.

Più precisamente, si tratta di iniziative prese da Valve in accordo con Bandai Namco, Capcom, Focus Home, Koch Media e Zenimax: "In particolare, una chiave d'attivazione garantisce l'accesso a un gioco acquistato solo agli utenti di un particolare Stato membro dell'Unione Europea (per esempio Repubblica Ceca o Polonia", si legge nel documento della Commissione. "Questo potrebbe consistere in un'infrazione alle regole sulla competizione nell'Unione Europea riducendo la concorrenza attraverso tra le aree geografiche come risultato di una restrizione del mercato parallelo a un mercato singolo, e impedendo ai consumatori di acquistare giochi a prezzo più basso che potrebbero essere disponibili presso altri Stati membri dell'Unione".

La questione è di una certa importanza perché la Commissione Europea sta mettendo in dubbio la legalità della pratica della suddivisione netta dei prodotti digitali in base alle aree geografiche. Al momento si tratta ancora di un'indagine preliminare ma se la cosa dovesse proseguire, al di là dei riflessi su Valve già multata tempo fa in Australia per la politica dei rimborsi, potrebbe aprire la strada a un nuovo assetto dei prezzi dei giochi in digitale nell'area europea o all'apertura totale tra i mercati degli Stati membri dell'Unione Europea.