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Shenmue III riuscirà ad essere all'altezza delle aspettative?

Un'assenza prevista, un posticipo telefonato

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   08/06/2017

Non abbiamo accolto con estrema sorpresa la notizia dell'assenza di Shenmue III dall'E3 2017, e a quel punto l'annuncio del posticipo al 2018 è diventato quasi la conferma dell'ovvio. Tutto questo è già piuttosto significativo della percezione che emerge del progetto Shenmue III, un'idea decisamente complessa e piuttosto rischiosa da portare avanti, soprattutto nelle condizioni produttive in cui si trovano gli sviluppatori. Basti pensare al modo in cui è stato presentato il progetto: un Kickstarter durante la conferenza di Sony. Intendiamoci, l'evento è stato memorabile e rimarrà per sempre negli annali dell'E3, ma il fatto che sia stato presentato come progetto indipendente, con la necessità di raccogliere fondi per poter essere portato avanti, ha fatto subito emergere qualche dubbio. Sony è una compagnia scafata in ambito videoludico, probabilmente maturata ulteriormente in questa generazione per quanto riguarda la capacità di discernere le strategie migliori da perseguire e il fatto di non essersi esposta in prima linea (sebbene sia presente in seconda battuta per quanto riguarda il publishing, ovviamente della versione PlayStation 4) per il finanziamento del gioco desta quantomeno qualche sospetto. Insomma, abbiamo tutti salutato Yu Suzuki su quel palco come un eroe, ma può bastare il suo carisma a far andare in porto un progetto del calibro di Shenmue III? La campagna di raccolta fondi è stata un grande successo, battendo il record dei Kickstarter dedicati ai videogiochi e mettendo insieme 6,3 milioni di dollari, che dovrebbero garantire uno sviluppo senza intoppi anche a fronte di ulteriori fondi che dovrebbero essere messi a disposizione da investitori terzi, ma dubitiamo che questi possano comunque far raggiungere un budget paragonabile a quello messo insieme per la creazione dei primi due capitoli. Ricordiamo che Shenmue è passato alla storia anche come videogioco dalla produzione più costosa, con un totale stimato tra i 50 e i 70 milioni di dollari nei primi anni 2000.

Shenmue III riuscirà ad essere all'altezza delle aspettative?


I costi ovviamente non possono essere rapportati direttamente: l'originale Shenmue si basava su tecnologie e motore proprietari per mettere insieme un comparto tecnico assolutamente all'avanguardia, mentre Shenmue III si adagia sulla base dell'Unreal Engine 4 e sul lavoro di un team indipendente piuttosto piccolo, ma anche questo fa riflettere. La magia di Shenmue deriva da una combinazione di fattori che non si può ridurre al solo ambito tecnico, tuttavia la potenza di quella grafica sparata sui CRT del 1999 ha avuto un ruolo chiave nell'affermazione del suo mito e l'inevitabile ridimensionamento di questo aspetto avrà sicuramente degli influssi sull'impatto di Shenmue III, che difficilmente potrà risultare l'avanguardia tecnologica al giorno d'oggi (ancora meno nel 2018). L'apertura di quel mondo "vero", la libertà d'azione, la varietà delle situazioni in cui ci si poteva trovare derivavano da una delle prime rappresentazioni estremamente curate di un open world interattivo e denso, ma anche su questo fronte lo scenario intorno si è evoluto in maniera estrema negli ultimi anni. La scelta di proporre i quick time event all'epoca aveva senso per la necessità di proporre situazioni diverse, caratterizzate da una grande cura nella regia e nella rappresentazione e impossibili da integrare nel sistema di gioco standard, ma l'idea di riproporli nel 2018 fa alzare qualche sopracciglio. Per tutti questi aspetti i dubbi sulla riuscita di Shenmue III sembrano leciti, facendo addirittura pensare che, forse, sarebbe stato meglio lasciare la serie tranquilla nella sua condizione mitologica di epico grido di guerra di Sega, lanciata in un ultimo attacco da vera samurai verso un bagno di sangue ineluttabile, ma glorioso. Il suo ritorno come indie, sebbene milionario, ha un po' l'aspetto di una dimessa riesumazione. Tuttavia c'è un aspetto su cui Shenmue III può ancora contare e che lo rende sostanzialmente unico, anche di fronte alle numerose mega-produzioni a mondo aperto attuali: il suo indiscutibile carisma, quella magia fatta di spirit nipponico e atmosfere inarrivabili, che potrebbero rappresentare ancora la chiave per la consacrazione anche di questo terzo capitolo.