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Jim Ryan: Sony non teme la potenza di Xbox One X perché gli sviluppatori dovranno puntare al "minimo comune denominatore"

Ora la potenza conta relativamente, secondo Jim Ryan

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   14/06/2017

Che Xbox One X abbia spostato gli equilibri in termini tecnologici appare chiaro anche dalle prime dichiarazioni post-conferenze E3 2017 da parte dei vertici di Microsoft e Sony, con Spencer che da una parte si dimostra soddisfatto di proporre una macchina che gioca in un campionato a sé stante, seppure con tutte le riserve legate al prezzo della nuova console, e gli executive concorrenti che ostentano tranquillità, dall'alto della loro leadership di mercato.

È curioso però notare il ribaltamento delle prospettive: mentre il primato tecnologico fino a qualche tempo fa era considerato un punto di grande importanza per PlayStation 4, ora secondo Jim Ryan questo aspetto assume importanza secondaria: gli sviluppatori devono infatti comunque puntare al minimo comune denominatore, ovvero a far funzionare al meglio il software sull'hardware meno performante. "Se sei un grande publisher, è un approccio perfettamente razionale", ha spiegato, "perché ti ritrovi a dover sviluppare il software in una versione unica. Non si sviluppa un prodotto a un certo livello e poi vi si aggiunge altro lavoro per poterlo portare ad un livello più evoluto".

Ryan giustifica questa visione facendo appello a PlayStation 3, affermando che la console Sony all'epoca era superiore "anche di un considerevole margine" (secondo la sua visione) rispetto a Xbox 360 eppure gli sviluppatori multipiattaforma non l'hanno mai sfruttata in pieno. In ogni caso, Jim Ryan ha ovviamente negato che vi siano accordi tra Sony e i publisher per mantenere una presunta parità di performance tra le versioni dei giochi sulle proprie piattaforme e Xbox One X.