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Da un sondaggio emerge che il 29% degli studi di sviluppo inglesi si ritiene danneggiato dalla Brexit

Ne emerge un quadro particolarmente complesso

NOTIZIA di Davide Spotti   —   15/12/2017

TIGA, l'associazione che rappresenta il mercato dei videogiochi britannico, ha realizzato un sondaggio per valutare l'impatto della Brexit sulle aziende del settore. Preparata alla fine di quest'anno, l'indagine ha preso come campione 63 realtà d'oltremanica equamente suddivise tra piccole, medie e grandi imprese. Dai dati è emerso che il 29% dei partecipanti ritiene di essere stato danneggiato dalla Brexit, principalmente a causa dell'impatto che quest'ultima ha avuto sulle assunzioni e la conservazione del personale.

Alcune imprese hanno rimarcato che i progetti sono in stallo a causa dell'incertezza che circonda il mercato, mentre altre stanno facendo il possibile per cercare di mantenere intatti i propri organici dopo l'esito delle votazioni.

Per contro, l'11% degli intervistati crede che la Brexit sia una soluzione favorevole, in gran parte a causa del deprezzamento della sterlina rispetto all'euro in seguito al referendum del 23 giugno 2016. Nello specifico hanno dichiarato che il deprezzamento della moneta li ha resi più competitivi rispetto al mercato europeo e a quello americano e che l'interesse di publisher, investitori e clienti al di fuori dell'UE è aumentato.

Insomma, il quadro che emerge dal sondaggio è incerto, anche perchè circa il 33% dei partecipanti ha dichiarato di non sapere se in realtà la Brexit abbia avuto un impatto di qualche tipo sulla loro attività.

"Il deprezzamento della sterlina dopo il referendum ha accentuato la competitività di alcuni studi britannici, ma per altri ci sono state conseguenze negative", osserva il CEO di TIGA, Richard Wilson. "La principale priorità per l'industria dei videogiochi del Regno Unito, nella prossima fase di negoziazioni sulla Brexit, è che ci sia la possibilità di avere accesso a dipendenti altamente qualificati provenienti da UE, EEA e oltre".