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Carenza di contenuti e accuse di downgrade: riuscirà Sea of Thieves a non colare a picco ancora prima di prendere il largo?

Sea of Thieves rimarrà a galla?

NOTIZIA di Davide Spotti   —   22/03/2018

Protagonista di una carrellata di trailer e video diari come poche altre produzioni negli ultimi due anni, Sea of Thieves è finalmente approdato su Xbox One e Windows 10 nella giornata di martedì. Il gioco viene venduto a prezzo pieno sia in edizione fisica che digitale, ma grazie alla nuova iniziativa di Microsoft può essere giocato senza alcun costo aggiuntivo, già dal day one, anche da tutti coloro che siano già abbonati al servizio Xbox Game Pass.

Senz'altro un buon modo per invogliare quei giocatori che difficilmente sarebbero stati propensi a sborsare 70 euro per accaparrarselo già al lancio, tant'è che ieri è stato confermato il superamento del primo milione di utenti. Nelle ultime ore sono già comparse in rete le prime recensioni e le valutazioni non sono propriamente entusiastiche, ma non è mancata nemmeno l'abituale polemica del giorno dopo con le accuse di downgrade grafico rispetto ai primi filmati mostrati nel 2015.

Carenza di contenuti e accuse di downgrade: riuscirà Sea of Thieves a non colare a picco ancora prima di prendere il largo?

Tralasciando quest'ultimo punto, su cui preferiamo non entrare nemmeno nel merito, la domanda da porsi è se sia effettivamente possibile esprimere un giudizio definitivo - per quanto preliminare, d'accordo, ma pur sempre corredato da una votazione - su un prodotto di questo genere, dopo averci potuto giocare solo per qualche ora. Checché se ne dica, è evidente che i primi articoli corredati da un responso numerico lascino un po' il tempo che trovano.

Com'è stato scritto nel nostro primo articolo, che precede la recensione prevista per la prossima settimana: "Raggiungere il livello massimo in tutte le fazioni ci pare un'impresa che, se non accompagnata dai giusti stimoli e sorprese, potrebbe facilmente farci cadere in quel circolo in cui tutto quello che stiamo per fare ci sembra ripetersi centinaia di volte", inoltre "la personalizzazione solo estetica potrebbe non essere sufficiente a tenere i giocatori saldamente alla guida dei loro velieri virtuali".

Logicamente servirà del tempo per capire che piega prenderà questo gioco. Senza spingerci a chiamare in causa No Man's Sky, che obiettivamente è lontano da ciò che sta cercando di realizzare Rare, gioverebbe ricordarsi cos'è accaduto con un altro titolo esclusivamente multiplayer come Rainbow Six: Siege, bastonato al lancio anche a causa delle poche modalità di gioco e poi letteralmente rinato nei mesi e negli anni successivi.

A ben vedere il problema della varietà dei contenuti ha riguardato anche Playerunknown's Battlegrounds, eppure sappiamo bene quanto abbia avuto successo nell'ultimo periodo. Seppur con una struttura diametralmente differente rispetto a quella dello shooter di PUBG Corp., anche Sea of Thieves sta cercando di offrire un approccio multiplayer unico nel suo genere; non ci sarebbe pertanto da stupirsi se, in un'ottica di lungo periodo, Rare ci avesse visto lungo.

Carenza di contenuti e accuse di downgrade: riuscirà Sea of Thieves a non colare a picco ancora prima di prendere il largo?

Sia chiaro, l'operazione non è esente da rischi: per quanto i titoli orientati esclusivamente sul multiplayer siano in costante ascesa, Sea of Thieves propone un'esperienza ludica che si potrebbe definire, per così dire, poco malleabile. Assodato che la fruizione in solitaria non sia una strada contemplata, un ulteriore scoglio è legato alla necessità di prendere parte alla partita con un gruppo di utenti conosciuti e già affiatati. Difficilmente decidere di mettere insieme una ciurma di persone selezionate a casaccio si rivelerà una soluzione adeguata, proprio perché il gioco si basa sulla collaborazione, la comunicazione verbale e le tattiche condivise, ancor più di quanto non avvenga in altri prodotti contemporanei.

Ciò premesso, è altrettanto innegabile che questa struttura escluda automaticamente dal discorso una fetta non indifferente di giocatori - specialmente quelli meno giovani - senz'altro meno attratta da un tipo di fruizione che subordina il divertimento a dei requisiti di squadra abbastanza tassativi. La mancanza di uno scopo di lungo periodo potrebbe diventare un problema con il passare del tempo, ma l'auspicio è che Rare abbia sorprese in serbo per l'endgame e, soprattutto, abbia già pianificato un fitto programma post-lancio che invogli i giocatori a rimanere sulla piattaforma e ad affezionarsi. Per farla breve, valutare un gioco come Sea of Thieves non è un'operazione semplice, diamo tempo al tempo.

E voi l'avete provato Sea of Thieves? Quali sono le vostre riflessioni iniziali? Fatecelo sapere nei commenti!