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Il capo di Q Games contro il modello di business videoludico

Troppi soldi ai publisher

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   18/01/2010

Un alquanto polemico Dylan Cuthbert ha spiegato in un'intervista pubblicata da Develop il suo punto di vista sul sistema attuale del business videoludico, definendolo essenzialmente "sbagliato".

In quanto sviluppatore, Cuthbert sostiene che il modello su cui l'industria si basa attualmente è strutturato principalmente per arricchire in maniera smisurata i publisher a scapito degli sviluppatori. "Basta guardare i bonus e le paghe degli executive di EA per esempio", dice Cuthbert, "potrei creare un intera serie di PixelJunk e seguiti con i bonus che si prende il capo di EA".

Questa struttura e il fatto che ci siano utenti che si lamentano dei prezzi anche quando un gioco costa 10 dollari sono due degli elementi che non vanno nell'attuale mercato videoludico. In riferimento a quest'ultimo punto, peraltro, il team Q-Games ha affermato in precedenza di non avere intenzione di sviluppare ulteriori capitoli di PixelJunk su PSP a causa della diffusa pirateria presente sul portatile Sony.

Il capo di Q Games contro il modello di business videoludico