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Call of Duty: Warzone, il vincitore del torneo di beneficenza Royal Ruckus accusato di aver barato

Il vincitore del torneo i beneficenza Royal Ruckus di Call of Duty: Warzone è stato accusato dagli altri partecipanti: avrebbe barato durante le fasi finali.

NOTIZIA di Simone Pettine   —   15/06/2020

Negli scorsi giorni si è tenuto il Torneo Royal Ruckus, un evento di beneficenza basato su Call of Duty: Warzone e che ha coinvolto diversi pro player del settore. Ennesimo segnale di quanto e come il Battle Royale di Activision si sia già ritagliato un bel posticino sul mercato. Tutto si era concluso per il meglio... ma poi il vincitore è stato accusato di aver barato.

A vincere il torneo di Call of Duty: Warzone, che si è tenuto quasi in contemporanea con il lancio della nuova Stagione 4, è stato il Team Skrapz (membri della squadra: Skrapz stesso, con Jukeyzz e Deleo), che si è portato così a casa 50.000 dollari, da dividere con gli altri 4 team arrivati in finale; i restanti 100.000 dollari, invece, sono stati destinati alla beneficenza. Nulla di allarmante, non fosse per il fatto che subito dopo la proclamazione Doug Martin, noto come Censor, ha accusato il team vincitore di aver barato.

Secondo Censor, Skrapz avrebbe vinto il torneo di Call of Duty: Warzone solo ricorrendo ad un trucco: disattivare il crossplay proprio durante le fasi finali del torneo. Ciò avrebbe permetto alla squadra di competere con avversari più "gestibili" rispetto a quelli che potenzialmente avrebbe incontrato su altre piattaforme, come quelli da PC ad esempio. "Siamo arrivati secondi in un torneo da 150.000 dollari", ha commentato HusKerrs, "e tutto perché il team avversario ha disattivato il crossplay LMAO, complimenti (GG)".

Il fatto è che in teoria nessuna regola del torneo vietava di agire in questo modo: molti dei concorrenti hanno dichiarato che non si sarebbero mai permessi di ricorrere ad un simile stratagemma, "moralmente" scorretto. Ma nei fatti, pur volendo, i vincitori del torneo di beneficenza di Call of Duty: Warzone sarebbero comunque rimasti tali. Infine, c'è anche chi ha sostenuto che non sarebbe cambiato praticamente nulla. Per esempio il pro player Aydan: "Erano tutti da console a combattere conto altri giocatori da console, e il nostro team era da PC a combattere contro giocatori da PC; eravamo nelle stesse condizioni di chiunque altro, nelle nostre lobby... Non capisco, come potrebbe tutto ciò essere considerato "giocare sporco"?"

Voi cosa ne pensate di questa bizzarra vicenda? Può davvero considerarsi "barare" disattivare il crossplay in un torneo che non menziona minimamente questo aspetto?