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Chi ha vinto l'E3 2018?

Nintendo, Sony e Microsoft alla classica resa dei conti post-E3

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   21/06/2018

Doveva venire fuori, come da tradizione: per quanto l'espressione non abbia proprio moltissimo senso, ogni anno si accende la discussione su quale delle maggiori compagnie presenti abbia "vinto" l'E3 2018, argomento sempre decisamente dibattuto. I dati da raccogliere in questo senso non sono molto espliciti, perché bisognerebbe prendere in considerazione uno spettro ampio di elementi e soprattutto ogni visione sull'argomento è sempre molto soggettiva, dunque è difficile trovare una risposta univoca alla domanda, al di là di manifeste superiorità. Oggi è venuto fuori che Nintendo è stata la compagnia più menzionata su Twitter nel corso dell'E3 e in generale nei discorsi legati alla fiera californiana, ma sul fatto che questa possa essere considerata una prova a favore della bontà del Nintendo Direct all'E3 ci sono dei dubbi.

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Si è infatti sicuramente parlato molto di Nintendo in corrispondenza dell'E3 2018, ma spesso non proprio in termini lusinghieri: in pochi hanno perdonato alla compagnia il fatto di aver concentrato praticamente tutto lo spazio previsto alla fiera solo a Super Smash Bros. Ultimate, sicuramente gioco molto atteso ma non tanto da fagocitare l'intera attenzione in quello che resta l'evento di maggior rilievo per l'industria videoludica nell'arco di tutto l'anno. È vero che la dimostrazione del nuovo action è stata molto dettagliata e Nintendo, a differenza di quanto fatto da altri, si è concentrata al massimo sul gameplay vero e proprio, ma la sensazione è che i numerosi scambio sui social in proposito siano stati più di delusione che di effettivo entusiasmo per quanto mostrato nel corso dell'E3 2018.

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Che l'E3 2018 sia stata una fiera piuttosto criticata è altrettanto vero: altra imputata di rilievo è Sony, che con il nuovo format scelto per la sua conferenza ha portato più noia che altro, nonostante i pochi giochi su cui si è concentrata siano tutti di grandissimo rilievo. Rispetto agli "E3 dei sogni" visti in passato quello di quest'anno è apparso indubbiamente sotto-tono, anche se c'è da rispettare la scelta di volersi concentrare anche in questo caso più sulla dimostrazione nel dettaglio dei vari giochi rispetto al bombardamento di emozioni a cui normalmente tendono i keynote dei maggiori attori presenti all'E3. Molto più tradizionalista e probabilmente per questo anche più d'effetto è stata invece quella di Microsoft, che proprio grazie al suo approccio classico pare essere quella che a detta di molti potrebbe aver vinto l'E3 2018.

Microsoft Conferenza E3 2018


Non c'è niente da fare: si può avere una buona line-up o un genuino approccio pragmatico sulla presentazione di giochi effettivamente in uscita, ma l'E3 è anche l'occasione per sognare ed emozionarsi, dunque l'impostazione classica piena di giochi e annunci riesce probabilmente a penetrare con più forza nell'immaginario comune. L'ha capito Microsoft stessa, che sembra essersi adeguata a questo trend dopo aver adottato approcci diversi e più selettivi in passato, ritrovandosi così a mettere in scena una conferenza classicista in netta contro-tendenza rispetto alla concorrenza, e in qualche modo convincendo probabilmente più degli altri proprio grazie a questa scelta. Dunque: all'E3 vince chi propone il solito vecchio calderone rutilante di giochi per tutti i gusti? È probabile, in ogni caso se si deve stare un'ora e mezza a vedere un evento sui videogiochi, il fatto che la cosa migliore sia vederne tanti e variegati potrebbe essere una semplice conseguenza logica.