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Death Stranding, Hideo Kojima spiega perché gli piace creare giochi particolari

Hideo Kojima ha raccontato cosa lo abbia spinto a imbarcarsi in un progetto come Death Stranding: leggiamo le sue parole.

NOTIZIA di Davide Spotti   —   09/11/2019

Ormai anche i sassi sanno che Death Stranding si distingue per essere un'esperienza interattiva insolita e certamente non adatta a tutti i tipi di giocatore. Nel corso di un recente intervento avvenuto ai BAFTA, Hideo Kojima ha spiegato cosa lo spinga a creare videogiochi molto particolari.

"Credo che la semplicità sia una buona cosa, ma si consuma molto rapidamente", ha osservato l'autore giapponese. "È come il cibo: tutto ciò che è veramente digeribile se ne va e non rimane nel corpo. Qualcosa di complicato ti rimane cucito addosso".

"È come per un film: se questo di colpisce desideri guardarlo più volte, ne parli con gli amici, ti prendi del tempo e ci ripensi ancora. E inizi a capire il vero significato. Voglio creare questo genere di sensazione", ha proseguito.

Kojima racconta di essere cresciuto con la passione per i film e ciò ha influenzato la sua creatività. A suo dire la sperimentazione è la chiave per poter crescere ed è un concetto che vale sia per chi i videogiochi li crea che per chi li fruisce.

"Credo che la stimolazione sia necessaria per crescere", ha aggiunto Kojima. "In un certo senso si scoprono cose che non si conoscono, ecco perché si migliora".

Death Stranding è disponibile su PS4 da ieri, mentre approderà su PC nell'estate del 2020. In un'altra intervista Kojima ha lodato la sensibilità artistica del pubblico italiano. Qui di seguito riproponiamo la nostra videorecensione.