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Gearbox non avrebbe pagato i bonus promessi al team di Borderlands 3

Gearbox non avrebbe pagato i bonus promessi al team di Borderlands 3, nonostante il successo commerciale del gioco di 2K, e immancabilmente scoppia la polemica.

NOTIZIA di Luca Forte   —   01/04/2020

Gearbox non avrebbe pagato i bonus promessi al team di Borderlands 3, scontentando tutti coloro che hanno lavorato nel celebre studio e che si aspettavano un cospicuo indennizzo. Questo perché si aspettavano dei ricchi dividendi: 2K aveva dichiarato che il gioco è stato un successo commerciale e loro hanno diritto ad una fetta di tali guadagni.

Da quanto riportato da Kotaku, infatti, il sistema di paghe di Gearbox è differente da quello di tutto il resto dell'industria: la paga media dovrebbe essere mediamente più bassa rispetto a quella offerta da altri studi degli USA, ma Gearbox compensa questa mancanza di competitività con bonus decisamente più alti rispetto a quelli ricevuti negli altri studi. Bonus che potrebbero persino arrivare a toccare le centinaia di migliaia di dollari.

Il sistema dello studio dovrebbe essere basato sulla formula 60/40: il 60% di tutti i guadagni restano all'interno di Gearbox e vengono divisi tra gli azionisti, mentre il restante 40% viene diviso tra tutti i dipendenti che ne hanno diritto.

Dopo le vacche magre di Battleborn questi dipendenti pensavano di poter finalmente capitalizzare i loro sforzi, ma in questi giorni è arrivata la doccia fredda del CEO Randy Pitchford: Gearbox avrebbe avuto negli ultimi mesi delle spese maggiori del previsto e quindi la liquidità a disposizione per il bonus dei dipendenti è minore di quanto preventivato. L'espansione dello staff e l'apertura di un nuovo studio in Canada sono state indicate come le spese maggiori affrontate in questi mesi. Inoltre alcuni problemi come il cambio di engine nel bel mezzo del progetto avrebbero aumentato i costi sostenuti da 2K e quindi diminuito i dividendi distribuiti dal publisher allo studio.

Questo, ovviamente, non avrebbe reso felici molti dipendenti. Randy Pitchford, personaggio piuttosto discusso per via di alcune denunce a suo carico, avrebbe indicato la porta a coloro che avrebbero manifestato scontento.

Gearbox ha anche mandato un comunicato ufficiale a Kotaku per spiegare la situazione:

"Borderlands 3 rappresenta un valore incredibile per i giocatori e un risultato incredibile da parte del team di Gearbox Software. Il nostro studio è guidato dai talenti e crediamo fortemente in loro, condividendo i nostri guadagni. I talenti di Gearbox traggono beneficio dai guadagni dei nostri giochi - a nostra conoscenza, il più generoso sistema di bonus per le royalties dell'industria AAA. Da quando è iniziato questo programma, i talenti di Gearbox hanno guadagnato oltre 100 milioni di dollari in premi, oltre al tradizionale compenso."

"Nell'ultimo periodo di paga, i talenti di Gearbox sono stati informati del fatto che Borderlands 3, avendo avuto entrate superiori al più grande investimento mai realizzato dalla società per un singolo videogioco, è diventato ufficialmente un videogioco redditizio e i talenti di Gearbox che partecipano alla divisione delle royalty hanno già ricevuto il primo bonus. Inoltre, ai talenti di Gearbox è stato fornito un piano sulle previsioni di guadagno dei prossimi trimestri, per dar loro modo di regolare le loro aspettative. Gearbox è una società privata che non condivide queste previsione con il pubblico, ma siamo trasparenti coi membri della nostra famiglia.

Cosa ne pensate di tutta questa faccenda?