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Recensione di Conquest: Frontier Wars

NOTIZIA di La Redazione   —   04/10/2001

Recensione di Conquest: Frontier Wars

Prendete due game designer di altissimo pregio, come i fratelli Roberts (Wing Commander), un concept di gioco strategico molto ben collaudato (Star Craft), ora agitate forte. Quello che otterrete è Conquest: Frontier Wars, RTS studiato prima in Digital Anvil e poi ceduto alla coppia Fever Picth/Ubi Soft.

"Questo gioco è stato fortemente "ispirato" da Starcraft, e già dalle prime battute è possibile accorgersene: infatti le tre razze protagoniste del gioco ricordano quelle del capolavoro Blizzard. Avremo infatti i Terrestri (la razza xenofoba e assetata di sangue...), una razza insettoide chiamata dai primi i "Mantis" (la classica razza amante della pace e della giustizia) e infine i "guardiani dell'universo", una razza fatta di pura energia, chiamata i "Celareon". Vi ricordano per caso i Terran, gli Zerg e i Protoss? Beh anche a noi, ma sfortunatamente la somiglianza finisce qui, infatti se in Star Craft ogni razza era completamente diversa in termini di modo di giocare, in Conquest le differenze riguardano soprattutto l'aspetto grafico: ogni razza ha all'incirca le stessa unità. Inoltre nel gioco non sono previste delle campagne diverse per ogni razza, ma una sola che riguarda i Terrestri, ma nel corso del gioco avrete modo di usare le altre occasionalmente."
Se vi siete incuriositi non vi resta che leggere la recensione del gioco a cura di Adalberto Simeone.