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Un'associazione gay e lesbiche americana contro Xbox Live

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   27/02/2009

In seguito al caso scaturito qualche giorno fa, a causa del ban subito da una utente di Xbox Live che aveva espresso il suo essere lesbica all'interno del profilo del servizio online Microsoft, si è mossa anche un'organizzazione per i diritti degli omosessuali in nord America, la "Gay and Lesbian Alliance Against Defamation (GLAAD)".
Questa organizzazione ha fatto sapere che gli omosessuali non hanno intenzione di farsi rinchiudere in un "cassetto virtuale": "Siamo davvero in una nuova era", si legge nel comunicato, "e con le nuove tecnologie, arrivano nuove sfide. I gay, le lesbiche, i bisessuali e i transessuali hanno combattuto duramente per anni per poter uscire allo scoperto dalle gabbie del mondo reale - non accetteremo di venire rinchiusi di nuovo in quello virtuale".
A tale proposito il capo dei moderatori di Xbox Live, Stephen Toulouse ha risposto ufficialmente a nome di Microsoft, facendo presente di essere venuto a conoscenza del problema, e di essere attualmente al lavoro per cercare di risolverlo. Il problema principale, spiega Toulouse, è che la parola "gay" su Xbox Live è utilizzata nel 95% dei casi in senso offensivo, per questo dice che i riferimenti agli orientamenti sessuali sono banditi dai profili Xbox Live. "Non siamo una corporazione monolitica che cerca di stabilire regole morali", afferma Toulouse, "non stiamo portando avanti una censura, o alimentando il bigottismo. In effetti l'offesa ai giocatori di qualsiasi tipo, sia omofobia, razzismo o altro, è chiaramente proibita e il mio team prende azioni precise contro di essa, inclusa la cancellazione permanente dell'account". Il problema è che a quanto pare l'azione avviene in maniera semi-automatica, dunque comprendendo eventualmente anche casi in cui non dovrebbe scattare.
Toulouse, a nome di Microsoft, vorrebbe mettersi in contatto direttamente con "Theresa", la vittima in questione, rispondendo direttamente su Consumerist e riportando anche un indirizzo email a cui rivolgersi in modo da chiarire bene la faccenda. Staremo a vedere.