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Aion è diventato free-to-play, ma come si comporta adesso l'MMORPG di NCsoft, a più di due anni di distanza dalla release originale?

RECENSIONE di Christian Colli   —   03/04/2012

Quando Aion fu rilasciato in occidente nell'autunno del 2009, il mercato degli MMORPG era completamente diverso rispetto a ora. Fra gli altri, Warhammer Online era già traballante, mentre World of Warcraft cominciava a perdere qualche colpo, ormai giunto al ciclo conclusivo della sua seconda espansione. In quel periodo, insomma, NCsoft affrontava una concorrenza molto meno aggressiva e variegata con un MMO di tipo theme-park che aveva già riscosso un buon successo in Corea: il trucco stava nell'adattarlo al mercato occidentale, epurandolo da tutte quelle caratteristiche troppo orientali sia nelle meccaniche che nell'ambientazione, un'intenzione che rese Aion subito molto popolare.

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Purtroppo questo lavoro di "occidentalizzazione" non fu svolto con grande perizia; il gioco manteneva infatti svariate caratteristiche "hardcore", sopratutto nelle fasi avanzate, che fecero storcere il naso alla community proprio mentre la concorrenza si faceva più agguerrita. Specialmente l'MMORPG Blizzard con la sua terza espansione e l'adozione del modello free-to-play de Il Signore degli Anelli Online. Nonostante le promesse di un grandioso futuro con promettenti trailer e puntuali aggiornamenti, l'utenza di Aion è calata al punto da indurre gli amministratori di NCsoft a valutare l'ormai sempre più diffusa sottoscrizione F2P: già attivo da alcune settimane in Europa e prossimamente anche in America, questo modello permette di giocare Aion in modo completamente gratuito. La domanda a questo punto è: ne vale ancora la pena?

Atreia e dintorni

Da un punto di vista meramente tecnico, Aion è ancora oggi una produzione decisamente sopra le righe che esprime prepotentemente il classico stile un po' barocco ed eccessivo degli artisti coreani. Il mondo di Atreia è composto da due emisferi separati, la luminosa terra di Elysea e le buie lande di Asmodea, collegati da un pilastro conosciuto come Torre dell'Eternità: questa struttura si è spezzata in seguito a una potente catastrofe, generando una zona centrale chiamata Abyss, in cui lo spaziotempo è distorto. Il giocatore comincia l'avventura in uno dei due emisferi, a seconda della razza scelta: il processo di creazione dell'alter ego è davvero soddisfacente e i parametri per personalizzare il proprio Elyos o Asmodean sono tantissimi. Fa storcere un po' il naso il portamento un po' effeminato dei personaggi maschili, una tipica caratteristica del character design nelle produzioni coreane, mentre le sinuose controparti femminili sono tra le più sexy nel panorama MMO.

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Naturalmente c'è una trama portante costituita da specifiche quest che svolgono il ruolo di "linea guida" nella nostra esplorazione dell'universo di gioco; in generale, comunque, il giocatore è la classica pedina scelta dal destino che "ascende" allo stato di Daeva attorno a livello 10, guadagnando un paio di ali che gli permetteranno di planare dopo un salto, sfruttare le correnti d'aria per attraversare alcune zone o, molto semplicemente, muoversi a 360° nell'Abyss, sempre tenendo d'occhio un timer che indica la durata massima del potere di volo, estendibile tramite equipaggiamento e pozioni. La meccanica del volo offre meno libertà esplorativa di quanto possa sembrare al di fuori dell'Abyss, in compenso la struttura geografica delle varie location si rivela presto complessa e ben congegnata, offrendo ampi spazi spettacolarizzati da una notevole attenzione al dettaglio e giochi di luce incantevoli. Dal punto di vista tecnico, insomma, Aion ha poco da invidiare alla concorrenza, grazie anche a una buona ottimizzazione del CryEngine che sembra arrancare però in presenza di numerosi giocatori coinvolti in qualche battaglia campale: la spettacolarità degli scontri, la complessità e le dimensioni delle creature, specialmente dei boss più importanti, unita alle esagerate ma spettacolari animazioni, rendono le ore di gioco un piacere per gli occhi.

Il modello free-to-play adottato da Aion si basa su tre tipologie di profili che offrono servizi di qualità diversa. I nuovi account, detti "Starter", limitano la fruizione del gioco impedendo per esempio l'utilizzo di alcune finestre di chat o del sistema di scambio; i giocatori che hanno già pagato Aion in passato sono considerati "Veteran" e possono accedere in modo praticamente illimitato ai contenuti, tranne che per alcuni privilegi di cui godono solo gli account di tipo "Gold", quelli cioè che sottoscrivono un abbonamento di 9,99€ mensili: tra questi c'è un tempo di ricarica ridotto per i dungeon e svariati bonus ai punti guadagnati in PvP e PvE.

Uccidi & raccogli

Il giocatore affronta il mondo di Atreia in modo per nulla diverso da quello di un tipico MMORPG "theme park", condotto in modo organico verso precisi hub in cui è possibile parlare con gli NPC di turno per ricevere e completare quest che non brillanto particolarmente per originalità. In effetti, le quest risultano presto un po' monotone per via dell'insistenza riposta nella raccolta oggetti o nell'uccisione di numerose creature in luoghi diversi, praticamente gli obbiettivi principali del gioco. Alcune quest, specialmente quelle legate alla trama principale, richiedono un gruppo di due o più giocatori per essere completate con successo ma le ricompense, in ogni caso, sono generosamente rappresentate da denaro, punti esperienza e nuovi pezzi di equipaggiamento. Rispetto alla versione rilasciata sul mercato nel 2009, il client attuale di Aion propone un numero decisamente maggiore di missioni e pur richiedendo letteralmente decine di milioni di punti esperienza per raggiungere i livelli più alti, la necessità di un triste e ripetitivo grinding è stata notevolmente ridotta, grazie anche all'introduzione di numerosi dungeon istanziati che è possibile affrontare in compagnia o, in certi casi, perfino da soli. Il succo del gioco, insomma, è il combattimento, contro mostri o altri giocatori, e su questo versante Aion si comporta bene proponendo delle meccaniche molto interessanti e un battle system decisamente ben strutturato per quanto non certo originalissimo. Ogni archetipo scelto all'inizio si evolve in una classe vera e propria a livello 10, sono dunque otto le possibilità offerte al giocatore che può così decidere se specializzarsi nell'attacco in mischia o a distanza, nella difesa o nella guarigione; ciascuna classe dispone poi delle sue abilità peculiari, apprese consumando i relativi tomi acquistabili ogni due livelli.

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Fin qui non c'è nulla di davvero sorprendente, eccezion fatta per il modo in cui le abilità e le magie si collegano tra loro in vere e proprie sequenze che il giocatore deve gestire in modo opportuno visto che alcune "combo" offrono molteplici esiti ed effetti collaterali. Gli scontri sono dunque visivamente interessanti ma anche dotati di una discreta profondità strategica: il sistema di combattimento diventa più complesso man mano che si aumenta di livello, si apprendono nuove abilità e si personalizza il proprio arsenale con le Stigma, pietre che è possibile equipaggiare per utilizzare abilità aggiuntive. Aldilà dei poco brillanti e lineari dungeon da ripetere allo sfinimento per procurarsi l'equipaggiamento necessario poi ad affrontare i contenuti endgame PvE per raid-group nel canonico, ripetitivo processo di farming settimanale che caratterizza ormai il 90% degli MMORPG attuali, lo stimolo principale in Aion dovrebbe essere insomma il Player Vs Player attorno al quale è praticamente strutturato l'intero gioco a partire dal momento in cui si mette piede nell'Abyss.

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Gankfest

L'Abyss presenta una serie di fortezze che possono essere contese dalle due fazioni di giocatori, alle quali si aggiunge una terza fazione di NPC chiamati Balaur, il cui scopo consiste principalmente nel bilanciare le forze in campo. L'Abyss è quindi abitata da nemici di ogni genere e dai giocatori di entrambe le fazioni che ci costringono a stare sempre in guardia, consapevoli di poter essere attaccati in qualunque momento e da qualunque direzione: il PvPvE di Aion, fondato sull'acquisizione di abilità ed equipaggiamenti sempre più potenti ed elaborati, è il punto forte del gioco ma anche il suo principale tallone d'Achille poiché ci si ritrova presto a doversi destreggiare tra quest pensate per incentivare lo scontro PvP e bande di giocatori, magari della stessa Legione (termine con il quale si identificano le canoniche gilde in Aion), il cui unico scopo è rendere la vita impossibile a chi si trova nell'Abyss anche soltanto per il PvE.

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D'altra parte anche i portali che si aprono casualmente nelle aree di gioco e conducono nella terra della fazione opposta servono unicamente a incentivare le battaglie tra i giocatori: Aion è insomma un gioco pensato sopratutto per gli amanti del PvP di gruppo e magari in possesso di un sistema abbastanza potente da gestire dignitosamente le battaglie campali più confuse. Nonostante le modifiche apportate al bilanciamento tra le classi e al sistema di punti Abyss, in questi due anni non molto è cambiato in una struttura che si basa sopratutto sull'accumulo di risorse, siano queste gli Abyss Point o i più semplici Kinah, l'unità monetaria di Atreia. Abbiamo notato qualche ritocco, ma in generale dobbiamo ammettere di essere rimasti nuovamente scoraggiati dalla spropositata quantità di denaro richiesto per le operazioni più semplici, figuriamoci per quanto riguarda l'acquisto di un nuovo paio di ali o di uno dei veicoli che saranno disponibili con l'imminente versione 3.0 del client. Il sistema economico, infatti, si fonda a sua volta sulla solita casa d'aste e sugli oggetti sfornati dalle professioni commerciali che richiedono non poca fatica per essere potenziate a un livello dignitoso. E' insomma ancora radicata nel gioco una forte componente hardcore associabile senza dubbio alla natura coreana del titolo, una caratteristica con la quale non è facile venire a patti nonostante le bellissime armature e le ambientazioni da favola. La ripetitività intrinseca del concept e dell'endgame possono dunque deludere i giocatori meno avvezzi al PvP con poco tempo a disposizione, specialmente se preferiscono giocare da soli.

Conclusioni

Multiplayer.it
7.5
Lettori (46)
7.1
Il tuo voto

Aion, ancora nella sua nuova veste di free to play, mostra il fianco in svariati campi ma pur non brillando nell'esecuzione del suo PvPvE hardcore o nell'ambito di un modesto PvE non proprio acuto o bilanciato, l'MMORPG NCsoft è comunque uno dei più completi a livello di contenuti e feature, visivamente piacevole e sopratutto gratis. I vantaggi offerti dal pacchetto Gold sono infatti utili ma trascurabili e con un po' di pazienza e una community solida è possibile raggiungere il level-cap senza particolari sforzi, a patto di resistere alla frustrazione causata da tracce di grinding e un PvP un po' troppo forzato.

PRO

  • E' uno dei MMO più curati graficamente
  • E' gratuito e la sottoscrizione è trascurabile
  • Buona varietà di ambientazioni e attività

CONTRO

  • PvE poco originale e ripetitivo
  • PvP spesso frustrante e poco equilibrato
  • Esperienza e risorse non bastano mai