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iPad, terza puntata

La nuova revisione del tablet di Apple punta (quasi) tutto su un display definito "risoluzionario". Può bastare?

RECENSIONE di Andrea Palmisano   —   13/04/2012

La presentazione del nuovo iPad, il primo dell'era post-Jobs, è stata vissuta con grande attesa da appassionati di tecnologia e semplici curiosi, interessati a scoprire quale fosse la direzione seguita dal tablet leader assoluto del mercato. Al di là del (temporaneo?) abbandono del suffisso numerico, in molti hanno visto nell'ultima revisione della tavoletta di Apple un passaggio decisamente più evolutivo che rivoluzionario, principalmente di fronte ad un form factor praticamente invariato e quindi familiare.

iPad, terza puntata

Ma non sempre ciò che risulta familiare lo è realmente fino in fondo, e le apparenze possono ingannare; benché il nuovo iPad garantisca una indiscutibile continuità col predecessore le novità non mancano, a cominciare ovviamente dal meraviglioso schermo Retina che di fatto segna uno stacco col passato impossibile da ignorare. Le dimensioni di quest'ultimo sono sempre di 9,7", ma dai 1024x768 precedenti si è passati ad un esaltante 2048x1536, con una densità di 264ppi, quindi il quadruplo di pixel rispetto a iPad 2; numeri che possono solo suggerire la bontà del pannello scelto da Apple, nel più classico degli esempi del tipo "vedere per credere".

iPad, terza puntata

Se la risoluzione permette di rendere invisibili i singoli pixel, in maniera ovviamente analoga a quanto visto su iPhone a partire dal 4, è la riproduzione dei dettagli, dei particolari e di colori vivi, naturali e ben contrastati che contribuisce in maniera importante al risultato finale. Il Retina Display è capace letteralmente di esaltare immagini e contenuti grafici hd, così come però di converso di amplificare i difetti di elementi non ottimizzati; la fase di transizione non è stata immediata né è destinata ad essere completa a brevissimo, con ancora per esempio numerose applicazioni che nel momento in cui scriviamo non hanno provveduto all'aggiornamento della risoluzione. Nei tanti casi però in cui la transizione al Retina è stata portata a compimento, lo stacco è assolutamente evidente pur tenendo conto delle dovute distinzioni legate al tipo di contenuti; se per esempio la lettura di un ibook è "soltanto" più confortevole e piacevole (fermo restando il chiaro vantaggio dei display e-ink in tale ambito), sfogliare una rivista ottimizzata, usare un'applicazione di qualità o vedere un video in 1080p rappresenta un punto di svolta. Tra le piccole novità secondarie, vale inoltre la pena di segnalare la diversa gestione delle app solo per iPhone/iPod Touch (quindi non universali) installate su iPad; se in precedenza infatti queste venivano eseguite in 2x semplicemente raddoppiando le dimensioni dei pixel in 480x320 con gravi sgranature, il nuovo iPad visualizza invece la versione Retina a 960x640, con grande beneficio del risultato finale. Come dire, ora Instagram si può usare in maniera sensata anche su iPad.

Lo chef consiglia...

Tra i giochi già ottimizzati per il Retina Display, vi suggeriamo alcuni che vale la pena di provare:

Infinity Blade II
Angry Birds Space HD
Real Racing 2 HD
Sky Gamblers
Waking Mars
Modern Combat 3
Death Rally

Cura ricostituente

Per quanto riguarda l'aspetto estetico, abbiamo già detto di come il nuovo iPad sia quasi identico al precedente; quasi, perchè lo spessore è aumentato di 0,6 mm, mentre il peso ha guadagnato 50 grammi. Variazioni tutt'altro che significative che, a seconda della sensibilità personale, possono passare anche del tutto inosservate; di certo non si tratta di un qualcosa che modifichi l'approccio e l'utilizzo del tablet rispetto al passato. I motivi di tale "cura ricostituente" sono legati a ciò che gli ingegneri hanno dovuto infilare sotto la scocca, a cominciare dalla enorme batteria di 42.5 watt/ora (contro i 25 di iPad 2) destinata a garantire la stessa operatività di 10 ore sotto wi-fi; dai nostri test la longevità è risultata in realtà leggermente inferiore sotto intensivo carico di lavoro, ma nulla di eccessivo. I tempi di ricarica si sono ovviamente dilatati di conseguenza, con grossomodo 5 ore necessarie per passare da 0 a 100%. Si è molto parlato inoltre del surriscaldamento del tablet durante le sessioni più intensive e impegnative per il processore; la nostra esperienza è stata sì di un maggiore calore generato da il nuovo iPad se confrontato con il predecessore, ma nulla che possa realmente dare fastidio o compromettere l'utilizzo. Le maggiori dimensioni della batteria servono sostanzialmente per sostenere tanto il display Retina quanto il nuovo processore A5X, praticamente identico in gran parte al precedente A5 tranne che per la presenza di una GPU quad core anzichè dual core come in passato.

iPad, terza puntata

Questo, unito all'incremento di RAM ora a 1GB, di fatto assicura prestazioni raddoppiate. Ma se i pixel sono quadruplicati e le prestazioni del processore "solo" raddoppiate, come fa il nuovo iPad a gestire il carico delle applicazioni e soprattutto dei giochi più complessi? Il discorso va analizzato caso per caso, dal momento che Apple lascia sotto questo frangente una certa libertà agli sviluppatori: ecco quindi che la maggior parte dei titoli 2D aggiornati al Retina Display, come il recente Angry Birds Space, viaggiano tranquillamente 2048x1536 reali visto il modesto lavoro che deve svolgere la la macchina. Il risultato è ovviamente splendido, vibrante, fluido e con una definizione dell'immagine eccezionale. Al contrario nel caso dei giochi 3D c'è chi ha scelto di applicare la risoluzione Retina andando a migliorare il codice e gestendo gli effetti per non incorrere in rallentamenti e cali di frame rate (pur in realtà non riuscendoci sempre, vedi Real Racing 2 e Sky Gamblers), e chi invece per ottenere lo stesso risultato ha preferito adottare una risoluzione intermedia che rappresenta una sorta di compromesso tra qualità e prestazioni (vedi Infinity Blade II e Mass Effect: Infiltrator). In attesa di vedere da che parte propenderà la maggioranza degli sviluppatori in futuro, è però con ogni probabilità quest'ultima soluzione quella che andrà per la maggiore sul nuovo iPad per i giochi poligonali complessi. Ciò che invece è certo è che la piattaforma stia guadagnando sempre maggiore dignità in ambito gaming, con una enorme varietà dell'offerta accompagnata da produzioni sempre più focalizzate sulle capacità del sistema.

Oltre allo schermo

Il nuovo iPad ha portato con sé anche ulteriori novità, non tutte però purtroppo disponibili per noi italiani ed europei. Tra queste ultime entra di diritto il supporto alle reti 4G LTE, ovvero le reti cellulari superveloci di nuova generazione; oltre alla intrinseca problematica della attuale scarsa diffusione della nuova tecnologia, che richiederà parecchi mesi prima di avere una adeguata copertura nel Vecchio Continente, la compatibilità con frequenze unicamente associate al suolo americano (e quindi diverse dalle nostre) rende di fatto del tutto inutile tale feature alle nostre latitudini, limitando il supporto soltanto a 3G e HSDPA. Discorso meno drastico per quanto riguarda la dettatura vocale, che solo per il momento - esattamente come Siri su iPhone 4S - non comprende l'italiano. La speranza è che dalle parti di Cupertino si ricordino di noi quanto prima.

iPad, terza puntata

Chiuse le parentesi amare, è il caso di aprire discorsi più positivi parlando invece della fotocamera posteriore, ribattezzata iSight e finalmente degna di questo nome dopo il quasi inutile sensore da 0.7 megapixel montato sul precedente iPad 2. In questo caso parliamo invece di 5 megapixel, con un sensore identico in tutto e per tutto a quello adottato su iPhone 4 combinato alle ottiche del 4S; la qualità degli scatti, così come delle riprese video stabilizzati a 1080p e 30 fps è quindi garantita. Resta scontato che un iPad non sia esattamente lo strumento migliore e più comodo per fare foto, ma è positivo sapere che in condizioni di emergenza o necessità sul retro del proprio tablet è disponibile un obiettivo degno di questo nome. Quello frontale invece, adibito principalmente alle videochiamate con FaceTime, resta un VGA a 640x480. Invariati infine i tagli di memoria, con tre opzioni da 16, 32 o 64 GB a loro volta disponibili in solo Wi-Fi o Wi-Fi + 4G; identici allo stesso modo anche i prezzi rispetto a iPad 2, nella versione però precedente agli aumenti per l'IVA al 21%. In caso di acquisto, il nostro consiglio è di valutare l'opzione a 16GB solo nel caso in cui si intenda fare un utilizzo molto leggero, per non dire superficiale del tablet di Apple; le dimensioni sempre maggiori delle App, o il desiderio di salvare immagini, video e contenuti multimediali possono portare fatalmente a riempire la memoria disponibile in brevissimo tempo. La scelta tra solo Wi-Fi o +4G dipende invece ovviamente dalla necessità di avere o meno sempre a disposizione una connessione in mobilità. Tra parentesi, chi pensa invece di poter rinunciare alle meraviglie del Display Retina può considerare anche un iPad 2 ora reso più appetibile dalla riduzione di prezzo. In conclusione, il nuovo iPad ci ha convinti; rivoluzionare un prodotto che domina il mercato sarebbe stata una strategia fuori da ogni logica, ma nonostante la evidente continuità del prodotto col passato l'elemento del Retina Display applicato ai 9.7 pollici costituisce di fatto un autentico punto di rottura, tale da segnare quella che sarà certamente l'evoluzione del mercato nel futuro. Se questo possa bastare per giustificare un nuovo acquisto per chi già possieda un iPad 2, non sta certo a noi dirlo; quello che possiamo affermare con sufficiente sicurezza è che il nuovo iPad sarà il tablet che la concorrenza dovrà inseguire anche nei mesi a venire.