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TERA, recensione

È l'MMO coreano più in voga del momento, ma è anche il migliore? Ecco le nostre impressioni finali allo scadere del primo mese di gioco

RECENSIONE di Christian Colli   —   12/06/2012

Vi abbiamo già parlato a più riprese di TERA, facendovi partecipare un po' alla nostra scalata verso le aree più avanzate e i nemici più potenti. È passato poco più di un mese dal lancio europeo del gioco di BlueHole Studio, e a questo punto pensiamo di esserci fatti un'idea abbastanza precisa dei contenuti e dei suoi propositi. Come al solito, vi ricordiamo che stiamo parlando di un MMORPG (Massive Multiplayer Online Role Playing Game, per chi non conoscesse il significato dell'acronimo) e quindi di una tipologia di giochi continuamente in divenire, aggiornabili tramite patch che possano risolvere eventuali problemi o aggiungere nuovi contenuti.

TERA, recensione

Non è dunque possibile dare un giudizio assolutamente definitivo a un pacchetto che potrebbe essere migliorato oppure no, la nostra recensione perciò valuta ciò che acquistate al momento della pubblicazione, i contenuti attualmente disponibili, quello che insomma pagate e potete giocare in questo preciso momento. In un certo senso, è proprio qui che casca l'asino con TERA.

Many Males Online Role Playing Girls

TERA è stato coinvolto in numerose polemiche, ma su una cosa siamo tutti d'accordo: tecnicamente è uno dei prodotti più belli sul mercato. Da questo punto di vista, il confronto con produzioni più recenti, come Star Wars: The Old Republic di BioWare, si rivela assolutamente impietoso: l'MMORPG coreano muove molti più poligoni con grande tranquillità; il client si rivela insospettabilmente leggero ma comunque decisamente solido e non dovreste farvi ingannare dalla configurazione di prova in coda all'articolo, perché il test è stato effettuato anche su un assemblato meno potente (un semplice QuadCore 3 GHz con 3 GB di RAM) che, grazie a una serie di modesti compromessi, come la disattivazione delle ombre, ha permesso comunque di godere serenamente dell'eccezionale cosmesi del gioco.

TERA, recensione

Un po' meno stabile, invece, la gestione di numerosi giocatori e nemici sullo schermo, specialmente in situazioni più concitate come quelle proposte nei dungeon: in questo caso è necessario manipolare un po' le opzioni per impedire sostanziali cali del frame rate. In generale, comunque, ci riteniamo molto soddisfatti: ci hanno colpito in particolare la splendida varietà di scenari che compone il mondo di Arborea e lo stile un po' esagerato ma coloratissimo che caratterizza ogni singola componente di questo universo. La cura per il dettaglio è maniacale, che si tratti dei bizzarri glifi magici in cielo o degli effetti luce che arricchiscono le inquadrature in ogni location. Naturalmente ci sono dei trucchetti che hanno permesso questo risultato, come la presenza di muri invisibili che talvolta ostacolano un'esplorazione a trecentosessanta gradi dell'ambiente e che rendono le mappe più lineari di quanto appaiano, ma non è nulla di particolarmente fastidioso. Ci lasciano invece abbastanza perplessi alcune scelte stilistiche, sopratutto per quanto riguarda il character design.

TERA, recensione

Le razze selezionabili sono tutte abbastanza diversificate, esteticamente, e alcune appaiono quantomeno bizzarre, come i Popori o le Elin, ma perfettamente in linea con lo stile cartoonesco e fantasioso del gioco. Discutibile, invece, l'aspetto degli equipaggiamenti, con ogni probabilità pensato da un adolescente in tempesta ormonale. Lodevole la scelta di visualizzare diversamente ogni oggetto a seconda della razza che lo utilizza, ma ammettiamo di essere rimasti un po' disturbati dalla ferrea volontà di denudare le figure femminili in modo talvolta esagerato, sopratutto nel caso delle piccole Elin: non a caso il producer europeo del gioco, Frogster, ha deciso di apportare una sorta di censura dell'ultimo minuto ad alcuni modelli poligonali. Lo stile stravagante degli indumenti si estende anche ai corpi maschili, resi spesso un po' troppo effeminati, ma anche se ai maschietti non dispiacerà essere circondati da elfe sexy che indossano armature pesanti a forma di bikini e tanga, bisogna riconoscere che TERA da questo punto di vista fa spesso il passo più lungo della gamba, ponendo l'estro sfrenato dei designer al servizio del più becero fanservice. In ogni caso, il dettaglio e la complessità di armi e armature rendono la ricerca di nuovi equipaggiamenti ancora più appetibile, e questo non può che essere un bene.

True Action Combat

Il fatto che BlueHole riesca a gestire serenamente il complesso Unreal Engine 3 è uno dei motivi che rendono il sistema di combattimento di TERA tanto piacevole è innovativo. Probabilmente l'unico MMORPG che si avvicina a quanto proposto dallo sviluppatore coreano è Age of Conan, del resto come già saprete in TERA non ci si affida a tiri di dadi dietro le quinte ma molto semplicemente ai riflessi e all'abilità del giocatore. L'impatto iniziale è sicuramente difficile, sopratutto se si è abituati a tradizionali MMORPG come World of Warcraft o Rift, e dopo svariate ore permane lo stesso qualche problema di gestione dell'ottima interfaccia, tuttavia il combat system si rivela insospettabilmente facile da assimilare. È perfino possibile impostare un joypad e giocare TERA come se fosse un vero e proprio action-game per console, e in effetti l'idea è proprio quella, tra combo, schivate e attacchi posizionali.

TERA, recensione

Perfino le professioni in grado di curare richiedono un maggiore dinamismo, concentrando l'attenzione del giocatore sul mirino centrale piuttosto che sui frame dei compagni. La varietà di abilità disponibili per ciascuna classe, tra l'altro particolarmente diversificate nonostante la sovrabbondanza di archetipi damage-dealer, rende sicuramente ogni scontro molto divertente, ma tutta questa frenesia a lungo andare si rivela anche un significativo tallone d'Achille: il combat system di TERA, insomma, è davvero estenuante, sopratutto nel PvE e in particolare quando si affrontano i BAM, creature decisamente più potenti del normale che BlueHole ha progettato strizzando l'occhio a Monster Hunter di Capcom. I BAM possiedono abilità e pattern d'attacco molto particolari e il giocatore è obbligato a imparare le animazioni e a reagire di conseguenza: è teoricamente possibile affrontare un BAM di pari livello da soli, ma lo scontro si rivela ben presto sfiancante perfino per un gruppo organizzato. In generale, l'idea dei BAM è riuscita soltanto a metà: da una parte offre una sfida del tutto nuova nell'ambiente MMORPG, dall'altra riteniamo che sarebbe stato più opportuno rilegarli unicamente al ruolo di boss o sporadici obiettivi di quest di gruppo;

TERA, recensione

il gioco invece tende a porre un po' troppa enfasi su questi nemici, specialmente in endgame, quando ucciderli a ripetizione diventa sostanzialmente l'attività quotidiana principale. Il Player Vs Player, infatti, ricopre in TERA un ruolo assolutamente marginale ora come ora, essendo rilegato a semplice attività opzionale senza particolari scopi o ricompense. È possibile sfidare gruppi di giocatori o intere gilde, è possibile "flaggarsi" e girovagare alla ricerca di prede più o meno facili, e il PvP viene perfino esaltato da un sistema di combattimento che, in definitiva, premia molto più l'abilità che l'equipaggiamento; tuttavia, nei server appositi la differenza tra PvP e "griefing" è davvero molto sottile e ben presto diventa più fastidioso che divertente affrontare altri giocatori con la smania dell'e-peen. Non resta dunque che attendere i battleground istanziati previsti nei prossimi mesi per godersi al massimo gli scontri tra giocatori, purché venga offerta una solida ragione per combattersi a vicenda...

Sotto il vestito, niente

Purtroppo l'eccezionale cosmesi del gioco, l'accompagnamento sonoro del quale non abbiamo parlato molto ma che si rivela più che mai azzeccato e curato grazie anche a un buon doppiaggio e alle musiche piacevoli, e un sistema di combattimento tanto originale, non riescono a smuovere TERA dalla difficile eredità del suo Paese d'origine. Gli MMORPG coreani sono da sempre sinonimo di ripetitività e farming estremo, e TERA purtroppo non fa eccezione. Il combat system è infatti al servizio di una progressione lineare e antiquata, basata unicamente sulla risoluzione di quest su quest tutte uguali, inframmezzate da sporadiche missioni narrative in cui bisogna affrontare sfide leggermente diverse.

TERA, recensione

Il nostro personaggio si sviluppa come in un qualsiasi MMORPG di tipo "theme park": si procede da un hub all'altro completando nelle immediate vicinanze le missioni affidateci, dopodiché si viene indirizzati verso l'hub o la regione successiva, poi il ciclo ricomincia. Benché non si tratti di una struttura diversa da quella di MMORPG più famosi, TERA tende ad accentuare il "grinding" in modo preoccupante, proponendo come principale obiettivo delle quest l'uccisione di nemici, spesso perfino gli stessi in rapida successione; talvolta ci verrà richiesto di raccogliere qualche oggetto nei paraggi, ma siamo ben lontani dalla complessità strutturale raggiunta da altri titoli: World of Warcraft e The Old Republic, per esempio, mascherano la banalità di molte quest grazie al contesto narrativo o ingegnosi sotterfugi; TERA invece quella banalità la spiattella senza tanti complimenti e a camuffare la solita richiesta di uccidere un certo numero di facoceri "perché sì", neanche ci prova. È un peccato perché ben presto si tende ad accettare e completare le quest in modo del tutto meccanico, senza curarsi minimamente di cosa abbiano da dire gli NPC: un'operazione che alla lunga si rivela stancante, nonostante la velocità di acquisizione dell'esperienza sia abbastanza soddisfacente per la maggior parte del gioco.

E poi, e poi

Il principale problema di TERA è senza dubbio la carenza di contenuti che affligge le fasi avanzate di gioco. Senza un significativo PvP strutturato o tipici "raid" pensati per enfatizzare la collaborazione e la comunicazione tra i giocatori, in TERA non resta che dedicarsi al crafting, ai dungeon e alla politica. Mercanteggiare in TERA non è facile, comunque: le numerose professioni disponibili consentono come da copione di produrre armi, armature, pozioni (sulle quali il gioco pone onestamente un po' troppa enfasi) e molto altro: l'interfaccia proposta è semplice e intuitiva, ma in generale non ci troviamo di fronte a nulla di rivoluzionario o sorprendente.

TERA, recensione

Si tratta dunque di un sistema di crafting come tanti altri, anche se le richieste in termini di materiali diventano via via sempre più esorbitanti, al punto da rendere la crescita della professione più frustrante che remunerativa. I gold, unità monetaria nell'universo di TERA, diventano presto indispensabili: servono a viaggiare, ad acquistare nuove abilità e glifi che le potenzino, a procurarsi pozioni, potenziamenti temporanei e via dicendo. Non bastano mai e per concedersi qualche vizio ne è necessaria una gran quantità. In alternativa, ci si può dedicare al completamento dei dungeon, aree istanziate graficamente impressionanti ma non meno lineari e ripetitive del resto del gioco: gli scontri tra il nostro gruppo e i megaboss di turno sono avvincenti ma anche decisamente confusionari e la sovrabbondanza di effetti grafici, spostamenti improvvisi e nemici coinvolti rendono questi combattimenti meno divertenti di quanto sembri a prima vista. Molti dungeon possono essere affrontati anche a un maggior livello di difficoltà, e sono la principale se non unica attività endgame attuale: in futuro verranno aggiunti anche dei raid-dungeon, ma restiamo altrettanto perplessi sulla chiarezza degli encounter e le performance del client.

TERA, recensione

Infine, il sistema politico dei Vanarch introdotto di recente nella versione europea del gioco, è abbastanza discutibile: la meccanica è piuttosto complessa ma, in sostanza, è possibile eleggere un capo-gilda in modo che regni per un certo periodo di tempo su alcune zone del gioco, decretando tasse, presenza o meno di NPC e altri parametri. Queste elezioni al momento si verificano per voto popolare e in pratica sta all'aspirante Vanarch e alla sua gilda fare una vera e propria propaganda politica: idea interessante, certo, ma non priva di problemi, in primo luogo perché più adatta a un MMORPG di tipo sandbox che a un theme park e poi perché si appoggia tantissimo sulla gilda, un aspetto sul quale TERA in fondo pone molto enfasi, come dimostrano anche le speciali quest dedicate, ma che aliena le gilde più piccole o i giocatori solitari, i quali non riusciranno mai a vedere neanche da lontano questa porzione di un contenuto endgame già parecchio risicato di suo.

Conclusioni

Multiplayer.it
7.3
Lettori (135)
7.7
Il tuo voto

Se TERA fosse uscito qualche anno fa, probabilmente avrebbe avuto sul mercato MMORPG un impatto decisamente maggiore: il sistema di combattimento, come avrete capito, è innovativo e coinvolgente, e sospettiamo che diventerà il modello di riferimento per le produzioni future. D'altra parte, TERA è un prodotto contraddittorio, perennemente in bilico tra innovazione e obsolescenza: il quest-design è davvero terribile e la progressione estremamente ripetitiva conduce purtroppo a una fase finale dell'avventura povera di contenuti. In generale, il lavoro svolto da BlueHole è comunque apprezzabile, sopratutto dal punto di vista tecnico, ma al momento TERA ha tantissimo potenziale inespresso: dovremo attendere la fine dell'estate e i nuovi contenuti promessi per capire se questo nuovo MMO coreano ha un futuro nel nostro Paese o è destinato a soccombere, schiacciato dall'agguerrita concorrenza di fine anno.

PRO

  • Graficamente spettacolare
  • Sistema di combattimento innovativo e avvincente
  • I BAM sono una gran bella pensata
  • Il sistema Vanarch è molto interessante

CONTRO

  • Alcune scelte stilistiche davvero discutibili
  • Progressione estremamente lineare, banale e ripetitiva
  • Pochi contenuti di alto livello
  • PvP semplicemente inutile

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • La redazione usa il Personal Computer ASUS CG8250
  • Processore Intel Core i7 2600
  • 8 GB di RAM
  • Scheda video NVIDIA GeForce GTX 560 Ti
  • Sistema operativo Windows 7

Requisiti minimi

  • Processore: Intel Pentium 4 3.2GHZ o AMD Athlon 64 3200+
  • Scheda video: NVIDIA Geforce 7600GT o ATI Radeon X1600XT
  • RAM: 2GB
  • Sistema operativo: Windows XP, Vista o Windows 7
  • 30GB di spazio libero nell'hard disk