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Carte e spada

Card Hunter sfugge a tutte le definizioni: è un gioco di carte? Un gioco da tavolo? C'è un po' di entrambi dentro. E funziona.

RECENSIONE di Andrea Rubbini   —   12/09/2013

Blue Manchu ha sfruttato a proprio vantaggio una prerogativa degli studi indipendenti: prendersi tutto il tempo necessario prima di pubblicare un gioco. L'attesa è stata lunga e ci sono voluti mesi di beta pubblica, ma ora tutti possono registrarsi e cominciare subito a giocare. Card Hunter infatti è free to play ed è sufficiente aprire il proprio browser con Flash aggiornato per farlo girare. Per i più intraprendenti è possibile acquistare la versione Basic Edition a 25 dollari, che contiene tanti extra interessanti a un prezzo vantaggioso.

Carte e spada

Il metodo di guadagno impostato dagli sviluppatori è molto onesto e niente di ciò che è in vendita risulta necessario. Su questo punto torneremo in seguito, perché prima bisogna capire come funziona Card Hunter, il quale - sgombriamo ogni dubbio - è fantastico sotto più di un aspetto. La base è un gioco di miniature fantasy ispirato al mondo di Dungeons & Dragons. Il nostro gruppo di eroi è formato da tre avventurieri da formare scegliendo fra le tre cassi disponibili, guerriero, mago e chierico, e le tre razze base, elfo, umano e nano. Niente vi vieta di creare un gruppo con tre maghi, ma è meglio padroneggiare prima le basi del gioco. Se è intuitivo immaginare come si comportino le classi, vale comunque la pena spendere due parole sulle razze. Gli elfi hanno capacità di movimento straordinarie, i nani sono duri a morire e gli umani si collocano nel mezzo, un po' come i chierici, che menano le mani e guariscono. Il nostro compito è completare delle avventure suddivise in sotto livelli, al termine delle quali riceviamo del bottino da uno scrigno del tesoro. Il bottino può essere sotto forma di beni da vendere in cambio di oro o pezzi di equipaggiamento per i personaggi. Ogni arma o indumento ha un set di carte associato che variano con la potenza dell'oggetto. Ciò significa che dopo aver vestito e armato uno dei nostri eroi, avremo composto anche il suo mazzo di carte. A ogni turno infatti tutti le pedine in gioco, alleate o nemiche che siano, ricevono una mano di carte scelta a caso dalla loro riserva. Le carte movimento dei nemici sono sempre visibili, mentre le altre no.

Carte e spada

Avete capito bene: in Card Hunter è necessario giocare una carta movimento per spostare una pedina, ed è questo uno degli aspetti più intriganti e originali del gioco, con ampie possibilità strategiche. Avere un nano di ferro che non riesce a chiudere all'angolo un mago veloce può essere fatale, perché il nemico ci bersaglierà di fulmini e incantesimi a lunga distanza. D'altronde un elfo veloce sarà sempre nel punto giusto per fornire abilità di supporto, ma alla prima legnata di un troll si troverà in fin di vita. Se aggiungiamo tutte le complicazioni che vedremo nel prossimo paragrafo, la situazione si fa presto intricata. Tornando al turno di gioco, quando entrambi i giocatori passano si procede al turno successivo, e chi ha più di tre carte scarta quelle in eccesso. Anche passare o meno è una scelta strategica. Il primo dei due che passa la mano sarà anche il primo a iniziare il turno. Un vantaggio notevole. Se vi sembra complicato vi rassicuriamo: la curva di apprendimento è dolcissima e con i vostri tempi arriverete senza dubbio anche a voi a diventare esperti del gioco. Bene: che la caccia abbia inizio!

Card Hunter è un mix brillante tra un gioco da tavolo e di carte, con in più il fascino del vecchio D&D

Studiato a tavolino

La campagna per giocatore singolo è il cuore di Card Hunter e vi terrà impegnati per mesi, sempre ammesso che giochiate con dedizione ogni giorno. La cornice che dà un minimo di contesto all'azione è quella di una partita di Dungeons & Dragons giocata con carta e matita intorno a un tavolino. Le pedine sono quindi personaggi di un gruppo immaginario di giocatori e le avventure moduli del narratore. Questi è l'unico che interverrà prima di ogni avventura con commenti sagaci e divertenti. Si chiama Gary e sta imparando il mestiere di narratore da suo fratello maggiore Marvin. C'è anche una mini trama romantica tra Gary e la ragazza delle pizze. Si tratta di elementi di contorno piacevolissimi ma che non riescono a generare di per sé interesse sufficiente a proseguire. Se deciderete di combattere, e Card Hunter è così coinvolgente che siamo sicuri lo farete, sarà solo per il bottino e per sfidare nemici nuovi e potenti.

Carte e spada

Le mappe di gioco sono piccole porzioni di carta a quadretti con il fondo disegnato, disposte su un immaginario tavolino di legno. Intorno vedrete dadi da venti, patatine, gomme e dettagli relativi alla vita di Gary e di suo fratello. Quello che conta comunque è ciò che avviene sulla mappa. Qui daremo battaglia a ogni genere di nemico, secondo una logica stabilita dal modulo. Potremmo trovarci a stanare un negromante in una città infestata dai non morti, o dare la caccia a un terribile golem in armatura dorata che difende un ricco bottino. Le combinazioni sono sempre stimolanti e offrono ogni volta una sfida strategica diversa. I geomanti per esempio sono fragilissimi, ma si lanciano addosso l'incantesimo di levitazione e poi fanno piovere sassi sul terreno che ci feriscono e rallentano, oppure aprono voragini di fuoco e acido sotto i nostri piedi, così che siamo morti ancora prima di aver odorato la loro fetida tunica. Ci sono poi pedine che occupano più caselle, tra le quali i terrificanti draghi. Insomma, in quanto a nemici non c'è da annoiarsi. Anche il terreno offre però le sue sfide: alcune caselle ci rallentano, altre ostruiscono il passaggio ma non la vista, mentre i muri ci difendono da tutti gli attacchi. Inoltre ci sono livelli nei quali per vincere è necessario controllare certe caselle un numero di turni sufficiente. Se andassimo avanti a elencare tutto non ci rimarrebbe lo spazio per dire altro. Davanti a tante insidie è necessario giocare d'astuzia, perché spesso anche un modulo di un livello inferiore al nostro rimane ostico da superare. Ogni sfida prevede infatti un approccio strategico mirato. A partire dal decimo livello è difficile che sia la forza delle carte in mano a spianarci la strada. I nemici con grosse corazze per esempio sono quasi invincibili se presi di petto. Le carte armatura infatti hanno una probabilità più o meno alta di parare un colpo e di assorbire un certo numero di danni. Se il tiro riesce la carta resta, altrimenti si scarta. Ci sono nemici che pescano tre armature a turno, di quelle solide come roccia, e devono per forza essere presi alle spalle. In questo caso le carte che ci fanno fare un passo e poi colpire sono fondamentali. Ma così potremmo finire accerchiati, e via di ragionamenti simili. Si possono comunque sviluppare più personaggi e salvare i propri gruppi per ogni modulo, così da caricare quello più utile.

Carte e spada

O preparare configurazioni diversi dello stesso, con un mago pieno di incantesimi del fuoco in una e incantesimi dell'elettricità nell'altra. Gli scontri sono talmente combattuti e spesso vinti per il rotto della cuffia da regalare sfide memorabili e grandi soddisfazioni. E se si muore per più di tre volte è sufficiente spendere una piccola quantità d'oro, che nel gioco abbonda, per riprovare il modulo da capo. Niente pressioni o frustrazioni, a meno che non ci si incaponisca con una tattica perdente. In quel caso la disfatta è assicurata, oltre che dolorosa. Dal momento poi che le carte sono pescate a caso, è fondamentale bilanciarle tramite il giusto equipaggiamento. Troppe carte movimento e ci troveremo senza attacchi quando più serve. La classe più difficile da gestire è il chierico, perché rischia di fare tutto male. Quello che però non ha mai finito di stupirci è quanto sia semplice gestire il gruppo e lanciarsi in una nuova avventura. Rispetto ai giochi di carte collezionabili, che richiedono ore di rimuginamenti, Card Hunter offre un sistema talmente levigato e immediato che ributtarsi nella mischia, pronti a tentare di nuovo un modulo, è questione di pochi minuti. Merito di tutto il tempo speso a bilanciare il gioco. E quando il coinvolgimento sale, arriva il momento di decidere se investire o meno qualche euro. Chiedete a Gary, ha lui il numero della pizzeria.

Dove non può l'oro, arriva la pizza

La pizza è la moneta acquistabile con gli euro e riservata alle transazioni speciali che non si possono fare con l'oro guadagnato nel corso gioco. Per esempio sono in vendita per assurde quantità di pizza i costumi alternativi delle pedine. Per esempio sono in vendita per assurde quantità di pizza i costumi alternativi delle pedine. Pare una frivolezza, ma dopo giorni e giorni con lo stesso gruppo davanti agli occhi, senza poter cambiare neppure il colore dei capelli, la tentazione di concedersi delle alternative è forte, anche perché ce ne sono di ogni tipo, perfino le pedine scheletro, e sono tutte realizzate con stile e attenzione ai dettagli.

Carte e spada

Parlando di cose più serie, costano fette di pizza anche una decina di moduli extra che regalano un oggetto epico assicurato la prima volta che si completano. Rispetto all'offerta gratuita globale sono poca cosa, ma si tratta di avventure molto ben fatte e in vendita a un buon prezzo. Come sempre la prima è gratis e, visto che con meno di dieci euro si possono avere tutte, è facile che sia questo il vostro primo acquisto. Si possono comprare anche scrigni del tesoro oppure oggetti venduti nei negozi. I negozi tra l'altro sono riforniti a caso regolarmente, ma di questi non abbiamo mai sentito il bisogno fino ad ora. Ci sono poi set di pedine equipaggiate per le sfide in multigiocatore, che ci risparmiano il tempo necessario a creare un party su misura, e infine l'opzione più interessante, un abbonamento che, a ogni tesoro aperto, ci regala un oggetto extra dello stesso valore di quello più prezioso. Perciò se troviamo un oggetto raro ne avremo uno raro in più, e lo stesso per quelli leggendari o di minor pregio. Il gioco ci mostra sempre cosa avremmo ottenuto grazie all'abbonamento, così da tentarci a ogni successo. C'è da dire che Card Hunter è molto difficile. Ogni modulo richiede dedizione e lucidità perché il computer è furbo e ha sul campo pedine brutali. Difficile non volersi aggiudicare qualche oggetto epico in più per alleviare le sofferenze. Facendo due calcoli comprare pizza non è molto conveniente: ci troviamo sempre con della pizza extra a ogni acquisto che spesso non basta per comprare nient'altro. Insomma, scordatevi di pagare le cose il loro prezzo esatto e basta. Come sempre è più conveniente investire molti euro in una volta sola anziché pochi nel tempo, ma pochi spenderebbero cinquanta o novantanove euro per Card Hunter. Al momento è una buona idea giocare un mese e, se l'entusiasmo è ancora alto, spendere venti euro per godersi i contenuti extra fintanto che non ci si stanca. A conti fatti Blue Manchu ha pensato un sistema che, pur imperfetto come tutti i modelli free to play, è però onesto e trasparente. E punta sui giocatori fedeli nel lungo periodo i quali, per la qualità e la quantità dell'offerta di Card Hunter, non saranno pochi.

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Critiche al narratore

Card Hunter è molto pulito e bilanciato nelle meccaniche. È coinvolgente, vario e amichevole, senza barriere d'ingresso. Ma non è perfetto. A lungo andare le mappe si assomigliano tutte e non ci sono tanti moduli per ogni livello del gruppo. Inoltre, la difficoltà del gioco è molta alta perciò, a meno che non si disponga di un equipaggiamento eccezionale, è necessario ripetere gli stessi moduli giorno dopo giorno finché non si riescono a superare. Considerate che ogni modulo si può completare una sola volta nelle ventiquattro ore, perciò è normale che ci voglia molto tempo per salire di livello.

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Come abbiamo già accennato, il primo mese l'interesse rimane molto alto, e senza bisogno di spendere un euro. Poi la natura casual del gioco comincia a pesare e, senza una storia che incentivi a proseguire, diventerà una distrazione da ufficio per la maggior parte dei giocatori. Ma un mese di gioco a questi livelli e senza spese rimane un valore impressionante per un titolo del genere. Poi è ovvio che chi vuole continuare avrà fame di oggetti e forse sottoscriverà un abbonamento, o comprerà le pedine extra. Oppure si getterà nella mischia del PvP, dalla quale d'altronde si esce con il desiderio rafforzato di avere un abbonamento, dal momento che la vincita per la prima, la terza, la settimana e la dodicesima partita offre uno scrigno con dentro un oggetto raro assicurato. Tutte le altre vittorie assicurano invece uno scrigno con dentro oggetti casuali fino alla ventesima, che contiene un oggetto epico assicurato. Durante gli scontri in PvP tutte le pedine sono di ventesimo livello, e le mappe si vincono controllando certe caselle per un numero definito di turni. Se non ci sono giocatori disponibili si può sfidare il computer e ottenere comunque lo scrigno in caso di vittoria. Una possibilità non da poco. La parte competitiva del gioco è interessante ma ancora limitata.

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Sarebbe bello poter formare squadre o reclutare mostri nel proprio esercito. E comunque al momento avere oggetti molto forti paga. Certo, lo squilibrio deve essere evidente, ma quando si verifica ogni strategia va a farsi benedire. Nel corso della beta è stato aggiunto l'editor per le mappe, ma è ancora assente l'opzione per le partite cooperative, che allungherebbero moltissimo la durata di Card Hunter e darebbero vita al tavolo di gioco, presso il quale si patisce un po' di solitudine. Gli sviluppatori hanno promesso che questa opzione arriverà, perciò non ci resta che aspettare. La cura riposta nella creazione delle pedine ha prodotto effetti superlativi, superiori a quelli che si riscontrano nelle carte, disegnate con stile ma meno impressionanti. Peccato solo per le animazioni quasi assenti. In definitiva Card Hunter offre un valore notevole, ma lo disperde un po' tra i vari aspetti. La sua natura di casual game raffinato con una profondità strategica alla portata di tutti lo fa spiccare dalla massa ma si sente la mancanza di una serie di opzioni per personalizzare le partite e coinvolgere altri giocatori nelle proprie. Con il tempo, se Blue Manchu continuerà a seguirlo con la passione che ha dimostrato fino a questo momento, potremmo trovarci tra le mani un gioco perfetto. E gratuito.

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • La redazione usa il Personal Computer ASUS CG8250
  • Processore Intel Core i7-3770K @ 3.50GHz
  • 16 GB di RAM
  • Scheda video NVIDIA GeForce GTX680

Requisiti minimi

  • È sufficiente un PC con Flash

Conclusioni

Versione testata: PC
Digital Delivery: sito ufficiale
Prezzo: free to play
Multiplayer.it
8.1
Lettori (6)
8.2
Il tuo voto

Card Hunter ha raggiunto un risultato notevole. Blue Manchu ha creato un ibrido tra un gioco da tavolo e un gioco di carte pulito, bilanciato e piacevolissimo da vedere. La maggior parte dei giocatori si divertirà per un mese almeno senza dover spendere nemmeno un euro. Poi la natura casual del gioco, che costringe a un grinding giornaliero, tedierà i più. Chi continuerà a giocare sarà invece invogliato a spendere un po' di soldi per i contenuti extra, offerti pensando ai più appassionati e senza forzare la mano a nessuno. Ma c'è di più, perché le basi di Card Hunter permettono sviluppi futuri che potrebbero farne un gioco perfetto, come l'aggiunta della componente cooperativa e la possibilità di scrivere l'incipit narrativo delle proprie avventure, realizzate con l'editor già presente. Opzioni che per il momento mancano ma che sono già in lavorazione nello studio di Blue Manchu.

PRO

  • Mix originale tra gioco da tavolo e gioco di carte
  • Rifinito in ogni dettaglio
  • Ogni avventura è una nuova sfida strategica
  • Modello free to play onesto e trasparente

CONTRO

  • PvP limitato
  • Alla lunga il grinding giornaliero stanca
  • Al momento manca la parte cooperativa
  • Un po' di narrazione in più non avrebbe guastato