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Viva le ruote grasse

RedLynx porta Trials su next-gen con un capitolo che guarda verso il futuro

RECENSIONE di Andrea Palmisano   —   18/04/2014

Trials Fusion rappresenta un momento fondamentale per lo sviluppatore RedLynx, chiamato a cimentarsi per la prima volta con la cosiddetta next-gen e contemporaneamente a dimostrare come la serie giunta ormai al terzo capitolo (cinque, considerando i primi due per PC) abbia ancora effettivamente più di qualcosa da dire. Uno sforzo non da poco, perché se è vero che l'approdo sulle nuove console è principalmente fonte di entusiasmo tanto per gli sviluppatori quanto per il pubblico, d'altra parte la riproposizione dell'ennesimo episodio di un franchise sfruttato abbastanza intensamente (appunto con tre episodi in meno di cinque anni) può destare qualche preoccupazione. Davvero, quanto si può tirare ancora fuori dal concept di un gioco di corse con le moto da trial su percorsi sempre più assurdi e complessi? Domanda legittima, a cui i ragazzi finlandesi cercano di dare risposta...

Trials Fusion è un ottimo nuovo capitolo della serie senza grosse novità. Vi basta?

In impennata

Forse la più semplice ed efficace maniera per dare lustro e una patina di freschezza ad un nuovo esponente di una serie è quella di cambiare il setting e l'ambientazione. Seguendo tale strada, RedLynx ha di conseguenza gettato Trials nella capsula del tempo spostando le lancette in un futuro anteriore, abbandonando quindi la contemporaneità dei precedenti episodi in favore di una chiave fantascientifica. Una scelta destinata, a quanto pare, a fare da spartiacque col passato, per rappresentare quindi in maniera chiara una nuova fase di vita per il franchise. Ecco quindi che i tracciati non sono più tra fango, carcasse di auto e polvere, bensì passano attraverso asettiche passerelle di metallo, lucide piattaforme in acciaio, vetro, luci, led e tutto ciò che serve per comporre l'idea più classica e riconosciuta di quel che ci aspetterà tra qualche decennio.

Viva le ruote grasse

Una predominanza di linee pulite, strutture stilizzate, con la palette cromatica tendente a colori freddi sulla scala del blu, verde e viola: il risultato è gradevole, intrigante, anche se l'impressione è che si sia persa un po' della personalità del gioco in favore di soluzioni leggermente più banali e stereotipate. Fortunatamente la probabile consapevolezza di ciò ha spinto RedLynx a cercare di trovare un compromesso, un punto di contatto tra passato e futuro, ponendo alcuni tracciati in location decisamente poco "spaziali": tra canyon, città, caverne, laghi e boschi, Trials Fusion può contare nuovamente su una varietà estetica notevole, che contribuisce a sostenere la progressione alimentando la curiosità del giocatore nel vedere "cosa c'è dopo". Dal punto di vista puramente tecnico invece, la versione PlayStation 4 da noi testata è senza dubbio quella di riferimento in ambito console, grazie ai 1080p nativi; al contrario, su Xbox One la risoluzione di ferma a 800p (diventati 900p grazie alla patch del day one) mentre su Xbox 360 ci si accontenta dei 720p. Fortunatamente su tutte le piattaforme dovrebbero invece essere garantiti i 60 fotogrammi al secondo, fondamentali per offrire la medesima esperienza di gioco a prescindere dall'hardware utilizzato. L'engine poligonale del team finlandese, in questa veste next gen, si dimostra tutto sommato discreto pur senza stupire; i punti di collegamento con la precedente generazione sono più che evidenti, per un titolo senza dubbio più che gradevole se inteso come gioco in digital delivery, un po' meno invece guardandolo nella sua inedita veste retail. Se quindi la buona complessità delle ambientazioni, l'apprezzabile livello di dettaglio e la discreta (seppur altalenante) gestione dell'illuminazione contribuiscono in maniera positiva al colpo d'occhio, di converso sgradevoli e ricorrenti fenomeni di caricamento delle texture lasciano qualche perplessità riguardo all'ottimizzazione del codice sulle nuove console, a cui di certo non mancano le capacità per evitare tali difetti.

Quanta fretta ma dove corri

Ma il gameplay? Beh, qua c'è poco di cui discutere: è Trials. Se con le precedenti uscite ritenete di aver raggiunto il livello di saturazione, potete tranquillamente passare oltre. Ma se invece l'idea di ripetere decine, se non centinaia di volte uno stesso tracciato per poter migliorare il proprio tempo e magari superare in classifica un amico vi eccita ancora, allora in Trials Fusion troverete senza dubbio pane per i vostri denti.

Viva le ruote grasse

La formula trial & error e il modello fisico sono rimasti sostanzialmente intatti, garantendo un'esperienza assolutamente familiare ai fan della serie: dosaggio perfetto di acceleratore e freno e gestione ottimale dello spostamento del peso del pilota sono i punti cardine da assimilare al meglio per poter ridurre (ma non certo eliminare) i ripetuti incontri ravvicinati con il terreno. Malgrado siano passati quindi gli anni e gli episodi sostanzialmente giocando sempre allo stesso gioco, ciò nonostante il gameplay di RedLynx continua a dimostrarsi intrigante, interessante e stimolante come pochi altri, pur con un track design che ci è sembrato leggermente meno ispirato che in passato. Certo, bisogna avere nelle proprie corde l'attitudine al perfezionismo e un certo gusto masochistico, ma con tali requisiti le ore passate a limare il centesimo sono garantite. Anche perchè Trials Fusion non è certamente un gioco povero di contenuti: sebbene il numero totale dei tracciati della carriera non sia sensazionale (ma ovviamente qui subentrano gli "interessi" del Season Pass), la varietà di modalità può tranquillamente sopperire a tale mancanza. Le sfide di abilità, i minigiochi, la personalizzazione di moto e avatar ma soprattutto l'editor di tracciati estendono notevolmente la longevità.

Viva le ruote grasse

Come al solito, la community potrà auspicabilmente diventare una fonte quasi inesauribile di nuove piste, mentre il multiplayer - stavolta solo in locale - può offrire più di qualche soddisfazione. Tra le novità va segnalata l'inclusione dei quad come inedito mezzo a disposizione: le differenze alla guida si percepiscono notevolmente, sia per il loro peso che per la trazione integrale che ne rende l'utilizzo piuttosto accessibile. Meno riuscita invece l'inclusione dei trick, ovvero le evoluzioni in volo da eseguire con lo stick destro: una certa imprecisione generale e la discutibile amalgama con il gameplay principale rende i livelli basati su di essi probabilmente i meno riusciti e divertenti. Un appunto infine per quanto riguarda il canale di vendita, dove RedLynx (o più probabilmente Ubisoft) ha scelto di modificare qualcosa rispetto al passato: oltre infatti alla distribuzione tramite gli store online di Sony e Microsoft, Trials Fusion stavolta viene venduto anche in versione retail, quindi copia fisica, ad un prezzo maggiorato che però comprende in aggiunta il Season Pass, tramite il quale scaricare i pacchetti aggiuntivi destinati ad uscire in futuro. Una decisione tutto sommato comprensibile e positiva, che lascia comunque all'utente la possibilità di scelta e nel frattempo funge da banco di prova per verificare il riscontro del franchise sugli scaffali dei negozi tradizionali.

Conclusioni

Versione testata: PlayStation 4
Multiplayer.it
8.4
Lettori (51)
7.9
Il tuo voto

Trials Fusion continua a percorrere fedelmente la strada tracciata da RedLynx con un capitolo che, al di là della nuova ambientazione, conferma tutti i pregi di un gameplay crudele, gratificante e stimolante come pochi altri. Dove eventualmente si può andare a discutere è sulla mancanza di reali e incisive novità, laddove i tentativi di variazione della formula - vedi l'inclusione dei trick - non ci hanno convinto granché. Sebbene si possa quindi iniziare lontanamente ad avvertire una certa stanchezza per il franchise, Trials Fusion rimane un episodio di qualità che i fan dovrebbero senza dubbio tenere in serissima considerazione.

PRO

  • Il solito, ottimo Trials
  • Grande varietà di contenuti
  • Divertente e gratificante

CONTRO

  • Poche novità e non del tutto convincenti
  • Track design non al top della serie
  • Qualche imperfezione tecnica