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La capra è mobile

L'assurdo "simulatore" di Coffee Stain Studios diventa portatile

RECENSIONE di Fabio Palmisano   —   30/09/2014

Evidentemente non paghi dell'impresa di essere riusciti a vendere su PC (e anche piuttosto bene) un videogame realizzato in un paio di settimane volutamente pieno di bug, gli sviluppatori di Coffe Stain Studios hanno deciso di esportare il loro oramai arcinoto Goat Simulator anche sulle piattaforme iOS ed Android, mantenendo intatto il feeling del prodotto originale: un'operazione che sembra essere stata decisamente apprezzata dal pubblico, dato che nei primi giorni della sua uscita l'applicazione è riuscita a raggiungere il notevole traguardo dei centomila download. Ma vale davvero la pena di spendere 4,49 Euro per un non-gioco come Goat Simulator?

Goat Simulator va benissimo per farsi qualche risata, anche se ad un prezzo non proprio amichevole

Sandbox senza senso

In questa versione mobile, Goat Simulator non cerca in alcun modo di mitigare la propria totale mancanza di significato: da un menu principale che già traccia le linee dell'ironia che permea l'intero prodotto (con scritte mal disposte sui tasti che consentono di accedere alle varie funzioni) si può cominciare subito a giocare, senza che il software dia alcuna indicazione sul da farsi.

La capra è mobile

Ci si trova ai comandi della protagonista caprina, con uno scenario di modeste dimensioni liberamente esplorabile in ogni sua parte e solo una lista di obiettivi a cui fare riferimento quale unico modello di progressione. Di fatto, però, Goat Simulator non ha un vero e proprio scopo, e anche se c'è un contatore di punti che registra le evoluzioni compiute dal giocatore tenendo persino nota di eventuali combo, questi non servono assolutamente a nulla: l'opera di Coffe Stain Studios è un sandbox nel quale le cose da fare non mancano, ma sono tutte attività fini a sé stesse che non premiano l'utente in alcuno modo. Si gioca a Goat Simulator solo per il gusto di vedere le assurde interazioni della capra con il delirante mondo di gioco, con i frequentissimi bug che accompagnano il gameplay a costituire - paradossalmente - i veri e propri climax dell'esperienza ludica piuttosto che dei seccanti incidenti di percorso. L'unica eccezione alla regola è rappresentata dalle statuette sparse in giro per l'ambientazione, che se raccolte in determinate quantità consentono di sbloccare dei "costumi" alternativi per la capra che si aggiungono a quelli già inizialmente disponibili: si tratta di varianti non solamente estetiche, dato che spesso e volentieri garantiscono delle abilità speciali che però - in linea con lo spirito della produzione - funzionano malissimo e sono quasi del tutto inutilizzabili per scopi videoludici.

La capra è mobile

Se Goat Simulator è un prodotto difficile da inquadrare dal punto di vista del gameplay, è altrettanto arduo esprimersi sulle qualità tecniche della conversione di un titolo volutamente fatto male. In termini di coerenza con il materiale sorgente, si può dire che Coffee Stain Studios ha centrato il bersaglio: in questa versione mobile lo scenario di gioco è identico a quello originale, comprensivo di tutti i personaggi e gli oggetti che lo abitano e soprattutto dotato della stessa capacità di prodursi in compenetrazioni, bug, applicazioni sbagliate delle leggi fisiche e via discorrendo.

La capra è mobile

Come su PC, i vari effetti sono realizzati malissimo e non mancano cali nel frame rate, ma è anche evidente una complessità poligonale generalmente inferiore. Parliamo dunque di un titolo fedele alla sua prima incarnazione ma che non si può certo definire piacevole da vedersi, soprattutto rispetto alle meraviglie grafiche a cui ci hanno abituato i migliori titoli mobile usciti negli ultimi tempi. Discorso analogo per il sistema di controllo, dato che gestire i movimenti della capra su smartphone o tablet è scomodo proprio come lo è farlo con mouse e tastiera: gli sviluppatori hanno optato per la classica soluzione dello stick virtuale e dei pulsanti su schermo che consentono alla protagonista di saltare, incornare, trascinare gli oggetti con la sua poderosa lingua e anche di abbandonare il suo corpo alla mercé del sistema ragdoll. Funziona tutto male, ma in maniera così palese da risultare divertente: è questa in estrema sintesi l'essenza di Goat Simulator, un titolo che può facilmente consentire di trascorrere un paio d'ore di intrattenimento rigorosamente non intelligente, ma che esaurita (rapidamente) la sua funzione si rivela poco più di una barzelletta elettronica.

Conclusioni

Versione testata iPhone 5S (1.0.1), iPad mini (1.0.1)
Digital Delivery App Store, Google Play
Prezzo 4,49 €
Multiplayer.it
6.8
Lettori (9)
3.2
Il tuo voto

Se non vi spaventa il pensiero di spendere 4,99 Euro per un videogioco fatto male, senza senso, dotato di un pessimo sistema di controllo e di una grafica che fa acqua da tutte le parti, allora Goat Simulator potrebbe regalarvi momenti di grande divertimento. L'ironia con cui Coffee Stain Studios ha realizzato il prodotto è evidente, ed è davvero difficile non sorridere di fronte alle situazioni assurde che capitano nella piccola cittadina che fa da sfondo alle avventure della capra protagonista. Finite le risate, però, si rimane con un "gioco" che non ha davvero nulla da offrire, pagato alla stregua di un titolo mobile tripla A: insomma, non propriamente quello che si definisce un buon affare...

PRO

  • Contenuti (e bug) inalterati rispetto alla versione PC
  • Demenziale oltre ogni immaginazione
  • Esilarante sulle prime battute...

CONTRO

  • ...ma il divertimento si esaurisce presto
  • Il gioco praticamente non c'è
  • Prezzo elevato per gli standard mobile