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Vita da strigo

CD Projekt RED propone la propria visione del genere MOBA, e così anche Geralt di Rivia scende nell'arena

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   31/01/2015

Appena un paio di mesi fa, nella recensione dell'ottimo Vainglory, probabilmente il miglior MOBA per i dispositivi mobile, abbiamo parlato di come questo particolare genere videoludico si sposi bene con un sistema di controllo touch.

Vita da strigo

Quando una cosa funziona, sia dal punto di vista tecnico che dal punto di vista pratico (e il numero di appassionati su iOS, Android e finanche Windows Phone lo testimonia), è chiaro che si cerca di sfruttarla fino in fondo, ed è appunto così che si arriva alla saturazione che porta poi sviluppatori e utenti a migrare verso altri lidi. The Witcher Battle Arena si sottrae però a questa pratica scegliendo un approccio diverso, che punta su di un'esperienza molto più "sintetica" rispetto a ciò a cui i multiplayer online battle arena ci hanno abituato. Le partite con il titolo prodotto da CD Projekt RED sono infatti brevi, durano meno di dieci minuti, non presentano le solite orde di minion da abbattere né le torri da distruggere con l'obiettivo di annientare il campo base della squadra avversaria, bensì un'unica modalità territoriale (quantomeno per il momento) in cui due team, composti ognuno da tre elementi, hanno il compito di catturare tre monoliti e ottenere in tal modo i punti necessari a conseguire la vittoria. Certo, in realtà il punteggio non aumenta ma diminuisce: ogni squadra parte con 500 punti e vede scendere tale valore in modo più o meno rapido appunto in base alle postazioni conquistate, con l'eliminazione fisica degli avversari che si pone quindi come un elemento accessorio e non fondamentale.

CD Projekt RED propone la propria visione dei MOBA, e così anche Geralt di Rivia scende nell'arena

Famo presto

Le scelte fatte per The Witcher Battle Arena sono indubbiamente coraggiose e nascondono la volontà di sperimentare qualcosa di diverso dal solito, un gameplay che possa sposarsi con il contesto mobile e con i suoi tempi ridotti, aprendosi dunque a un'utenza più casuale rispetto a quella che è disposta a impegnarsi mezz'ora alla volta con titoli come il già citato Vainglory oppure Fates Forever, Solstice Arena e così via.

Vita da strigo

Per di più i meccanismi freemium appaiono tutt'altro che limitanti, con un roster che attualmente conta nove personaggi e che ne mette a disposizione tre gratis, a rotazione ogni settimana, ma con la possibilità di acquistare definitivamente i guerrieri usando la valuta virtuale, elargita in modo discretamente generoso durante le partite. Per fare un esempio, durante i nostri test i personaggi gratuiti sono stati Zoltan, Golem ed Eithne, ma è bastato giocare qualche ora per ottenere i crediti necessari a sbloccare definitivamente Geralt di Rivia. Sembrano inoltre mancare logiche in stile "pay to win", visto che la massimizzazione dei personaggi è relativamente rapida e il grosso della progressione si effettua durante i singoli match, come in qualsiasi altro MOBA: man mano che il tempo passa, la quantità di oro aumenta e si possono acquistare potenziamenti per l'attacco o la difesa, oppure anelli in grado di migliorare entrami tali fattori. Per quanto riguarda le classi, ci si è limitati a tre tipologie: guerriero, arciere e mago. Ognuna ha pregi e difetti, così come ogni singolo personaggio dispone di tre abilità che si potenziano nel corso delle partite e che possono fare la differenza in combattimento. Posizionate nella parte sinistra dello schermo, le icone deputate ad attivarle permettono ad esempio a Eithne di catturare i nemici facendo uscire dal terreno delle radici, lanciare su di loro una freccia infuocata dall'alto oppure un poderoso colpo caricato, mentre invece Golem usa la propria massa per creare devastanti onde d'urto, lanciare lapilli incandescenti o intrappolare gli avversari in un vortice esplosivo.

Funziona?

La mancanza di mappe di generose dimensioni, dei minion e delle torri rende l'esperienza di The Witcher Battle Arena molto diversa da quella dei tradizionali MOBA, sicuramente meno orientata alla strategia e all'esplorazione, seppure un minimo di organizzazione nel team sia d'obbligo per poter imporre il proprio controllo territoriale.

Vita da strigo

Il numero di personaggi al momento è buono ed è molto importante il fatto di poterli sbloccare senza dover necessariamente mettere mano al portafogli, ma allo stesso tempo i due soli scenari e, soprattutto, l'unica modalità (pur giocabile offline contro l'intelligenza artificiale, in co-op online contro la CPU o in un vero multiplayer tre contro tre) tagliano un po' le gambe al gameplay sul lungo periodo. Insomma, il rischio concreto è che ci si stanchi molto in fretta di catturare i monoliti, mancando alternative di maggior spessore, proprio quelle che potrebbero attirare i veri appassionati di multiplayer online battle arena. E poi ci sono alcuni spigoli nei controlli, che funzionano in stile RTS e offrono dunque una grande immediatezza, ma non forniscono sufficiente precisione durante l'esecuzione delle mosse speciali, che quindi spesso vanno a vuoto. A livello di netcode e matchmaking le cose funzionano discretamente bene, le partite si trovano in fretta, ci sono molti utenti e gli episodi di lag non appaiono particolarmente frequenti. Sul fronte tecnico, infine, abbiamo personaggi ben disegnati e animati, e scenari sostanzialmente differenziati (del resto sono soltanto due), ma sullo schermo degli smartphone si sente la mancanza dello zoom, cosa che rende tutto un po' troppo "piccolo". Insomma, potendo scegliere è senz'altro meglio giocare con The Witcher Battle Arena su di un tablet.

Conclusioni

Versione testata iPhone (1.0.6)
Digital Delivery App Store
Prezzo Gratis
Multiplayer.it
7.0
Lettori (3)
6.7
Il tuo voto

The Witcher Battle Arena prova a portare una ventata d'aria fresca all'interno di un genere che su mobile ha sicuramente molto ancora da dire, ma che rischia la saturazione a causa dei tanti titoli disponibili, molto validi ma al contempo molto simili fra di loro. L'approccio "sintetico" paga sul fronte della praticità, con partite che durano pochi minuti e un sistema che elargisce denaro virtuale in maniera discretamente generosa, consentendo di sbloccare i personaggi del roster e progredire senza dover necessariamente effettuare in-app purchase. Il rovescio della medaglia è rappresentato però dai limiti dell'unica modalità presente e dalla mancanza di elementi che in un MOBA ci si aspetta sempre di vedere, ma che potrebbero tuttavia trovare posto nei prossimi aggiornamenti.

PRO

  • Approccio diverso dal solito
  • Buona realizzazione tecnica
  • Meccanismi freemium non limitanti

CONTRO

  • Una sola modalità, due sole mappe
  • Impreciso nell'esecuzione delle abilità speciali
  • Come MOBA è inevitabilmente castrato