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Battaglia globale

PlayStation 4 accoglie la versione finale di Planetside 2, free to play a metà tra uno sparatutto e un MMO

RECENSIONE di Mattia Comba   —   06/07/2015

Per gli amanti degli sparatutto in prima persona pronti a esplorare ogni inclinazione del loro genere preferito, Planetside 2 non sarà una novità visto che è arrivato più di due anni fa su PC riscuotendo un discreto successo di pubblico. L'esperimento di contaminare le meccaniche degli sparatutto con la vastità tipica di un MMO è riuscito, e ne abbiamo avuto ampiamente la conferma in questi tre anni che hanno separato l'esordio del titolo dall'uscita per PlayStation 4. I punti di forza del gameplay e della struttura di gioco emersero solidi fin dall'inizio con il solo dubbio della frequenza di rilascio di nuovi contenuti, essenziali per permettere ai giocatori di affezionarsi al proprio personaggio e al mondo di gioco, senza dargli scuse per non tornare a far visita ai server. Nonostante l'assenza di un concorrente di spicco avrebbe potuto far propendere per una certa pigrizia nella realizzazione degli update, gli sviluppatori di Daybreak Company (ex Sony Entertainment Online) hanno dimostrato quanto le idee e il supporto alla community siano rimasti constanti e invariati nel corso del tempo. Ora, dopo qualche mese di closed beta e un brevissima open beta che ha preceduto il lancio ufficiale, siamo finalmente riusciti a immergerci nuovamente nelle affollatissime battaglie che affliggono il pianeta Auraxis, questa volta comodamente seduti sul divano e con il pad PlayStation 4 stretto tra le mani.

Planetside 2 sbarca finalmente su PlayStation 4 mantenendo intatti tutti i suoi pregi da MMOFPS

Un inizio difficile

Nonostante il cambio di nome, Daybreak Company è rimasta una software house estremamente legata a Sony e come da accordi si è concentrata su una conversione del titolo da PC senza tralasciarne alcun aspetto. Dalla componente grafica fino ai contenuti, passando per armi, equipaggiamento e armamenti, nulle è stato tralasciato nella realizzazione di quello che ad oggi è il free to play più interessante su PlayStation 4. Scaricati e installati i 13GB di Planetside 2, ci siamo subito buttati nella mischia con un inizio non meno amichevole di quello su PC. Per prima cosa occorre scegliere una fazione tra le tre disponibili. Tutte, manco a dirlo, determinate a conquistare il pianeta Auraxis senza fare prigionieri. Il lore, tuttavia, è diametralmente diverso da quanto di ci aspetterebbe da un MMO, che solitamente tende a dilungarsi nella spiegazione del background narrativo delle varie razze e fazioni coinvolte negli eventi.

Battaglia globale
Battaglia globale

Nondimeno, per ampliare il senso di affezione del giocatore con il suo alter ego virtuale si tende a offrire un editor ben fornito in termini di personalizzazione estetica, tutti elementi secondari rispetto all'esperienza di gioco vera e propria che però risultano determinanti sotto il profilo del coinvolgimento. In questo Planetside 2 va in controtendenza, mettendo al centro della vicenda tre fazioni di umani dove uno schieramento vale l'altro e non ci sono storie o eventi di supporto a dare un minimo di contesto alle ragioni dello scontro. Anche a livello di gameplay, è completamente ininfluente scegliere una fazione piuttosto che un'altra visto che all'interno di ognuna ci sarà la possibilità di prendere parte alla battaglia in qualsiasi ruolo e non andrà ad influenzare in alcun modo armi, equipaggiamento e veicoli a disposizione. Non è dato sapere le motivazioni dietro allo scontro tra Sovranità Vanu, Repubblica Terrestre e Nuovo Conglomerato, che si distinguono solamente per i colori di appartenenza, rispettivamente viola, rosso e blu utili a individuare gli avversari nei vastissimi a altrettanto popolati scenari di gioco. Allo stesso modo, arrivati su Koltyr, il pianeta riservato alle nuove reclute, l'aria non è cambiata visto che senza giri di parole ci siamo ritrovati al centro della battaglia. Planetside 2 è così, privo di convenevoli. Ci sono volute un paio d'ore prima di prendere la giusta confidenza con i comandi, la base, la mappa e gli obiettivi visto che manca un vero e proprio tutorial, ma la prima cosa che abbiamo imparato a nostre spese è stata la presenza del fuoco amico, una meccanica da non sottovalutare soprattutto nelle battaglie vaste e popolate che ci siamo ritrovati ad affrontare più avanti nel gioco. Siamo stati letteralmente sopraffatti da tutti i terminali presenti nella base di partenza e dalle icone colorate sulla mappa, con l'unica opzione di seguire il flusso degli altri giocatori della nostra fazione e imitarne i movimenti. Questa è stata probabilmente la prima e più importante lezione dello sparatutto di Daybreak Company, un titolo che non è possibile affrontare in solitudine ma richiede di essere spalleggiati costantemente dai compagni di squadra.

Trofei PlayStation 4

A dispetto della sua vastità e delle tantissime ore di gioco che propone, Planetside 2 è piuttosto avaro in termini di trofei, tra i quali non figura neanche il platino. Ne sono presenti infatti solamente 12, di cui otto di bronzo, tre d'argento e un solo oro, tutti abbastanza standard se parliamo di sparatutto in prima persona. Si va dal padroneggiare ogni tipo di arma dell'arsenale come lanciarazzi, mitragliatrice e fucile da cecchino, fino a collezionare diecimila uccisioni e raggiungere il centesimo grado di combattimento.

Nel vivo dello scontro

Giocare con il gruppo non implica necessariamente che ci debba essere una chat vocale o un'interazione testuale costante con i membri della propria fazione, ma è necessario seguirsi e capirsi, tenendo sempre un occhio sulla mappa, non spostandosi mai da soli e facendo affidamento sulle peculiarità delle classi per riuscire ad affrontare ogni situazione. Sul fronte delle classi vi è una buona possibilità di scelta, con il giocatore che può cambiarla a piacimento come in un normale FPS, scegliendo tra il tradizionale Medico che può resuscitare e curare i compagni; l'Ingegnere, vitale per riparare i veicoli e dotato di torretta semovente; il Soldato, equipaggiato con un jetpack; il Soldato Pesante, più robusto e abilitato ai lanciamissili; l'Infiltratore, dotato di modulo di mimetizzazione e di fucile da cecchino; e infine il Max, un potentissimo androide, disponibile solo in determinati frangenti, generato mescolando tessuti viventi e protesi meccaniche.

Battaglia globale
Battaglia globale

La giusta composizione è fondamentale per conquistare le grosse roccaforti che richiedono lunghe e logoranti battaglie per essere strappate alla fazione avversaria. In realtà il meccanismo è molto semplice: ci sono così tanti giocatori in mappe vastissime che una volta conquistato un obiettivo si rischia di perderne un altro, proprio perché lasciato scoperto, oppure di non riuscire a stoppare la controffensiva cedendo nuovamente l'avamposto appena ottenuto. I movimenti delle truppe sull'enorme terreno di gioco danno il via a nuove schermaglie e sparatorie anche in posti apparentemente privi di interesse, solo perché ci si sta muovendo in direzioni opposte con il proprio plotone e ci si ritrova faccia a faccia con il nemico nel mezzo del nulla. In tal senso, giustificati in parte dalla vastità delle mappe e in parte per dare maggiore spessore al gameplay, i mezzi hanno un ruolo fondamentale. I pratici quad lasciano la fanteria libera di muoversi rapidamente per spostarsi da uno scontro all'altro, mentre il trasporto truppe ha il vantaggio di diventare un punto di spawn e i carri sono essenziali per indebolire le difese nemiche prima della carica della fanteria. La valenza tattica di questi mezzi è importantissima, visto che senza il giusto supporto è difficile soverchiare il nemico che può contare su punti di rinascita sicuri e vicini. Anche qui abbiamo dovuto faticare un pochino prima di prendere la giusta confidenza dietro al volante, vista la mancanza di un tutorial adeguato. Nonostante la bellezza della battaglia, merito del coinvolgimento va al comparti tecnico che, sebbene non si assesti a 60 frame al secondo come su PC, mantiene il dettaglio delle texture, la qualità dei modelli poligonali e una gran quantità di effetti, sia per quanto riguarda armi e mezzi, sia per i suggestivi scorci di Auraxis. Il pianeta conteso è diviso in zone più o meno grandi, visivamente molto diverse tra loro: al sole cocente di Indar si alterna il gelo si Esamir, mentre su Amerish e Hossin fa bella mostra di sé una natura rigogliosa e incontaminata. Come detto in apertura, Planetside 2 è un free to play, nel vero senso della parola visto che per giocarlo su PlayStation 4 non è necessario neanche l'abbonamento al Plus. Tuttavia il modello economico ancora una volta risulta poco permissivo, costringendo il giocatore e spendere soldi veri per guadagnare esperienza più velocemente e potersi permettere nuove armi ed equipaggiamenti che altrimenti richiederebbero tanto, forse troppo, tempo e dedizione per essere conquistati.

Conclusioni

Digital Delivery PlayStation Store
Multiplayer.it
8.3
Lettori (47)
8.2
Il tuo voto

Planetside 2 si riconferma un titolo estremamente coinvolgente ed appassionante sia per la sua impostazione ludica a metà tra sparatutto ed MMO, che per il vastissimo mondo di gioco, vivo e pulsante. Un ambiente che, più di ogni altro FPS, continua a trasmettere cristallina la sensazione di essere all'interno di un vero campo di battaglia, con uomini e mezzi che si muovo frenetici in scenari giganteschi. Il comparto tecnico fa bella mostra di sé anche su console, reggendo egregiamente sia la mole poligonale su schermo che le decine di giocatori grazie a un netcode stabile che non ci ha mai obbligato ad attese eccessive o disconnessioni improvvise. Peccato per il modello economico un po' troppo avaro, che spinge i giocatori a compiere acquisti con una discreta frequenza.

PRO

  • Battaglie su larga scala coinvolgenti
  • Tante classi e veicoli
  • Mappe gigantesche e variegate
  • Ottimo bilanciamento

CONTRO

  • Non particolarmente amichevole con i nuovi giocatori
  • Fazioni e mondo di gioco poco caratterizzati
  • Armi costose