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Amplitude, recensione

Dopo tredici anni torna Amplitude, uno dei rhythm game più amati dell'era PlayStation 2

RECENSIONE di La Redazione   —   14/01/2016
Amplitude, recensione

Prima dell'avvento dei poliedrici Guitar Hero, Rock Band e del più recente Rocksmith, che ha nobilitato il concetto di videogioco musicale grazie alla componente didattica, i cosiddetti rhythm game possedevano generalmente un'aria più scanzonata e "giocosa", dove per divertirsi era sufficiente impugnare il classico joypad senza dover passare per costosi marchingegni in plastica. Tra le produzioni che in passato seppero distinguersi per originalità e coinvolgimento vi fu sicuramente Amplitude su PlayStation 2, un titolo sviluppato dall'americana Harmonix che, pur non ottenendo il successo commerciale sperato, venne accolto favorevolmente e permise alla software house di specializzarsi nel genere col quale ha dominato nella passata generazione. Col supporto di una classica campagna Kickstarter dal sapore nostalgico, da cui ha ricavato circa 850 mila dollari centrando il solo obiettivo principale, il team fondato da Alex Rigopulos ed Eran Egozy ha deciso di riportare in vita la sua storica proprietà intellettuale, sviluppandone su PlayStation 4 un remake evoluto. Noi lo abbiamo testato a fondo ed ecco cosa ne pensiamo.

Musica elettronica, scenari psichedelici e una sfida molto impegnativa nel remake di Amplitude

Trofei PlayStation 4

Il remake di Amplitude presenta in tutto diciassette Trofei, dei quali due di bronzo, cinque d'argento, nove d'oro e uno di platino, quest'ultimo relativo alla conquista di tutti gli altri. Il metallo meno pregiato si ottiene completando una singola canzone o utilizzando uno dei bonus, mentre quelli d'argento offrono alcune sfide interessanti come ottenere il 100% di sequenze in un brano o il completamento in modalità FreQ. I Trofei d'oro presentano obiettivi diversificati come sbloccare tutte le canzoni, terminare la modalità Campagna e ottenere una valutazione di tre barre in ciascun brano.

Chiave di laser

In ogni buon rhythm game che si rispetti lo scopo principale consiste fondamentalmente nel riuscire ad andare a tempo con la melodia in esecuzione, premendo gli input nel momento opportuno col supporto dell'interfaccia grafica. Amplitude non fa eccezione, tuttavia presenta alcune caratteristiche peculiari che lo differenziano dai prodotti congeneri. Il giocatore infatti, controlla una sorta di navicella chiamata Beat Blaster che, veleggiando su uno psichedelico percorso composto da piste colorate, deve colpire con i laser alcune gemme (cellule) disposte strategicamente per allinearsi con il ritmo.

Amplitude, recensione

Benché il cuore del gioco sia rappresentato dalla classica Partita Veloce, dove puntare a migliorare il proprio punteggio sfidando l'immancabile leaderboard mondiale, nel titolo Harmonix è presente anche una modalità Campagna con un obiettivo piuttosto affascinante, ovvero riuscire a risvegliare dal coma una paziente.

Amplitude, recensione

Il Beat Blaster, presente in quattro varianti, non è altro che una nanomacchina in grado di stimolare a ritmo di musica sinapsi e funzioni della rete neurale, rappresentata visivamente come una sorta di astratta mappa onirica. Nel gioco sono disponibili trenta brani in tutto, molti dei quali da sbloccare ottenendo determinati punteggi o eseguendo un tot di canzoni, tuttavia la modalità Campagna ne abbraccia soltanto la metà, da completare in sequenza "viaggiando" in tre aree specifiche del cervello; Corteccia Prefrontale, Lobo Temporale e Sistema Limbico. Al termine di ciascuna area cerebrale va affrontato un brano "boss" nel quale è necessario superare le cosiddette barriere mnemoniche, serie specifiche di arrangiamenti che possono costare carissimo al giocatore in caso di errori. Ma come funziona esattamente il gameplay di Amplitude? La nostra navicella, come specificato, vola al di sopra di cinque piste colorate che rappresentano i singoli strumenti che danno corpo alla canzone: rosa è la batteria, rosso la chitarra, verde la voce, giallo il synth e blu il basso. La traccia musicale possiede una sorta di scheletro che il giocatore può arricchire e modulare in base alla pista che decide di percorrere: una volta completata la sequenza, colpendo le gemme con il laser dedicato, si passa alla successiva inanellando le serie, che sono alla base dei punteggi migliori. I quattro Beat Blaster, ovvero Raven, Chubs, Boxy e Shogun, hanno tre indicatori colorati posti innanzi allo scafo che fungono da mirino per i bersagli, ovvero le gemme distribuite sulla pista. Di default sono assegnati ai tasti L1, R1 ed R2, rispettivamente blast sinistro, centrale e destro, tuttavia è possibile utilizzare anche quadrato, triangolo e cerchio, sebbene si tratti di una soluzione meno intuitiva. La pratica e la memorizzazione dei brani sono fondamentali per ottenere risultati degni di nota, soprattutto nei due livelli di difficoltà più avanzati, dove la precisione e la velocità di esecuzione devono essere semplicemente perfette. I Beat Blaster dispongono infatti di un quantitativo di energia limitato, che errore dopo errore cala inesorabilmente sino al game over se non si riesce a rimpinguare l'apposito indicatore. In supporto del giocatore vi sono alcuni bonus che facilitano il viaggio nella rete neurale, ad esempio rallentando il ritmo dell'esecuzione o completando automaticamente una sequenza attraverso la distruzione della pista. Portando a termine la campagna si sblocca la modalità FreQ ispirata al vecchio Frequency, il precursore di Amplitude, inoltre è possibile affrontare le partite veloci in compagnia di tre amici grazie al multiplayer locale. L'obiettivo relativo al multiplayer online non fu purtroppo raggiunto nella campagna Kickstarter.

Riff di basso

La sonorità dei brani che compongono l'offerta di Amplitude è di stampo elettronico, evidenziando una natura sperimentale degli arrangiamenti che per larghi tratti risulta chiaramente costruita attorno al gameplay. Benché non tutte le canzoni siano egualmente ispirate e orecchiabili, nel complesso svolgono egregiamente il proprio compito; solo in alcuni casi paiono un po' troppo elaborate e caotiche.

Amplitude, recensione

Brani come Red Giant, ad esempio, ai livelli di difficoltà più elevati sono talmente complessi da eseguire che se non li si affronta con l'opportuna preparazione il game over si palesa nei primissimi metri del percorso. Fortunatamente è possibile divertirsi con l'opera Harmonix anche a quelli più bassi, e ascoltare la musica plasmarsi attraverso il proprio personalissimo "tocco" risulta indubbiamente coinvolgente e appagante. Peccato che lo stacco tra il livello di difficoltà Intermedio e quello Avanzato sia davvero troppo netto, inoltre abbiamo notato che i tasti dorsali del DualShock 4 non rispondono sempre con efficacia durante le sequenze che richiedono pressioni rapidissime e concitate. Dal punto di vista squisitamente tecnico il titolo si presenta fluido grazie ai sessanta fotogrammi al secondo, e pur non stupendo per mole poligonale ed effettistica, le immagini astratte che accompagnano il viaggio attraverso la rete neurale risultano comunque gradevoli, mostrando figure geometriche con un design in continuo mutamento. Buoni gli effetti particellari e la palette cromatica, a completo servizio del gameplay e della moderna interfaccia grafica.

Conclusioni

Digital Delivery PlayStation Store
Prezzo 19,99 €
Multiplayer.it
ND
Lettori (1)
5.4
Il tuo voto

Pur offrendo una maggiore rifinitura nelle dinamiche a suffragio dell'intima fusione tra musica e gameplay, Amplitude resta fedele alla formula vincente proposta nel lontano 2003, mettendo in mostra tutta la passione e la competenza di Harmonix col genere dei rhythm game, vera e propria vocazione per gli sviluppatori americani. Alcuni brani meno ispirati e più caotici di altri, la (trascurabile) assenza del multiplayer online e uno stacco troppo netto tra il livello di difficoltà Intermedio e quello Avanzato rappresentano gli unici reali difetti del titolo, che riesce comunque a immergere il giocatore nei propri ingranaggi spingendolo a migliorare esecuzioni e punteggi. Se amate il genere, la musica elettronica e le sfide impegnative, fatelo vostro senza indugio.

PRO

  • Perfetta fusione tra musica e gameplay
  • Sfida appagante, coinvolgente e impegnativa
  • Fluidissimo e visivamente ricercato
  • Buona selezione di brani elettronici sperimentali...

CONTRO

  • ...anche se alcuni sono un po' troppo caotici
  • Tra il livello Intermedio e quello Avanzato c'è un abisso
  • Niente multiplayer online