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Cavaliere del tempo

Quantum Break debutta su PC in contemporanea con la versione Xbox One, ma con qualche magagna di troppo

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   10/04/2016

Per i dettagli sulla storia, il gameplay e la struttura di Quantum Break, leggi la recensione della versione Xbox One

La creazione di una piattaforma unificata è stato un passo importante per Microsoft, che ha pensato di portare le grandi esclusive di Xbox One su Windows 10, nell'ottica di un approccio tendente al cross-buy, e di puntare in modo deciso sull'efficacia delle DirectX 12, che promettevano miracoli prestazionali in particolare su PC.

Cavaliere del tempo

Parliamo di una delle più grandi aziende del mondo, che pure ha affrontato un'operazione così delicata in modo quantomeno ingenuo, senza prima effettuare una decisa ristrutturazione di un Windows Store ancora oggi impresentabile, senza adottare politiche di prezzo sensate (i giochi per PC costano da sempre meno delle controparti console, tranne che in questo caso) e, soprattutto, senza risolvere alcune magagne tecniche di grande rilevanza che affliggono le applicazioni UWP. È del tutto evidente che condividere l'architettura x86 non ha consentito automaticamente agli sviluppatori di realizzare porting perfetti, questione che nel caso di Gears of War: Ultimate Edition ha assunto connotati grotteschi, facendoci chiedere se il gioco fosse stato minimamente testato sulle GPU AMD prima del lancio. Per non parlare del "peso" grafico del tutto ingiustificato, se consideriamo ciò che il titolo muove sullo schermo e un motore, l'Unreal Engine 3, che in ambiente Windows ha sempre garantito prestazioni eccellenti. Complici le dichiarazioni rilasciate da Remedy solo poche settimane fa, la versione PC di Quantum Break si è dunque fatta carico di una valanga di aspettative, ponendosi come il prodotto che poteva finalmente confermare le promesse fatte o essere testimone di una ulteriore perdita di credibilità da parte di Microsoft.

La versione PC di Quantum Break è un prodotto dalle due anime: il gioco è bello, la conversione pessima

Combatti per la libertà

L'analisi tecnica di Quantum Break per PC è ricca di risvolti affascinanti. Volendo fare un paragone recente, potremmo dire che l'impatto del titolo Remedy su CPU e GPU è simile a quello di Rise of the Tomb Raider, sebbene i due giochi utilizzino le risorse in modo molto diverso: l'avventura di Crystal Dynamics conta su scenari particolarmente ampi, laddove invece il nuovo prodotto degli autori di Alan Wake utilizza location molto più piccole, cercando però di valorizzarle tramite l'uso di un'effettistica sofisticata.

Cavaliere del tempo
Cavaliere del tempo

Il prezzo da pagare su Xbox One per questo tipo di approccio è stata una risoluzione che parte nativamente da 720p per poi subire un upscaling a 1080p, e su PC accade di fatto la stessa identica cosa: i filtri cercano di mascherare l'espediente, che nella maggior parte delle sequenze non si nota, ma la realtà è questa. Complici gli eccellenti risultati ottenuti su console, ci sono ben poche differenze fra le versioni Xbox One e Windows 10 di Quantum Break, oltre alla qualità delle ombre e del sistema di illuminazione. Purtroppo però, la questione del frame rate richiede un discorso a parte, con tanti problemi dovuti proprio all'uso della Universal Windows Platform. Questa architettura integra infatti un sistema di sincronia verticale che al momento non è disattivabile (bisognerà attendere maggio per un fix) e che finisce per strozzare in modo sistematico le prestazioni dei giochi. In che modo? Limitandole da un lato a causa dell'impatto stesso della V-sync sulle prestazioni, dall'altro impedendo al frame rate di raggiungere il valore di refresh dello schermo utilizzato. In soldoni, ciò significa che anche un PC dotato di hardware al top non può ottenere i 60 frame al secondo, a meno di non utilizzare un monitor con una frequenza di refresh di 120 Hz. Considerando che parliamo di un prodotto che effettua rendering a 720p upscalato a 1080p, si tratta di un risultato ridicolo. La cosa buffa è che tale fenomeno colpisce in particolar modo le configurazioni di fascia alta, determinando prestazioni incostanti che si ripercuotono sulla godibilità dell'esperienza. C'è inoltre un problema con le schede NVIDIA, visto che con una GTX 970 non si raggiungono i 40 frame al secondo, laddove invece utilizzando GPU AMD equivalenti si ottengono risultati migliori del 30%. Bizzarro, dato che con Gears of War: Ultimate Edition accadeva l'opposto.

Vincili tutti e ritorna fra noi

A fronte delle numerose analisi realizzate da siti internazionali che possiedono gli strumenti necessari per effettuarle, ci siamo avvicinati alla versione PC di Quantum Break pronti al peggio. La schermata delle opzioni video include varie voci, ma non consente una regolazione di fino per determinate feature: il filtro antialiasing si attiva o si disattiva, senza permettere di selezionarne la tipologia, mentre per le ombre e il relativo filtro si passa solo dai preset "medio" ed "elevato".

Cavaliere del tempo
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C'è la possibilità di bloccare il frame rate a 30 frame al secondo, ma tale impostazione funziona molto male e la fluidità ne risente: meglio lasciare tutto sbloccato, quali che siano le prestazioni. Nel nostro caso specifico, su di un PC equipaggiato con processore AMD FX 8320 overclockato a 4 GHz, scheda video NVIDIA GeForce GTX 970 Jetstream, 8 GB di RAM e SSD Samsung EVO 840, abbiamo ottenuto un'esperienza quantomeno consistente, con 35-40 frame al secondo costanti in quasi tutte le situazioni, utilizzando le texture di qualità "elevata" anziché "ultra", la risoluzione di 1080p, le ombre su "medio" e tutti gli altri effetti al massimo. I crolli di frame rate che tanto temevamo, e che in alcuni casi affliggono invece prodotti come Rise of the Tomb Raider sulla medesima configurazione, non si sono verificati e abbiamo potuto completare il gioco senza problemi, con solo qualche incertezza extra durante gli ultimi livelli, non ci è chiaro il perché. Certo, bisogna ammettere di aver praticamente giocato come su Xbox One, alla stessa risoluzione e allo stesso frame rate, con solo lievi miglioramenti nella qualità delle ombre e dell'effettistica, ma utilizzando un hardware molto più potente. Complici alcuni dettagli, come ad esempio la mancanza del tasto "quit" nella schermata principale (bisogna utilizzare il mouse per chiudere la finestra, come appunto in un'applicazione Windows), la nostra sensazione è che gli sviluppatori abbiano semplicemente preso la versione originale del gioco, per poi inserirla in un compilatore che l'ha "tradotta" su PC, come fatto qualche tempo fa con Forza Motorsport 5 per provare la versatilità delle DirectX 12. Un lavoro frettoloso e privo delle necessarie ottimizzazioni, dunque, che avremmo potuto accettare di buon grado nel caso di un cross-buy puro, vale a dire con la possibilità di acquistare una volta il gioco e utilizzarlo liberamente su Windows 10 o Xbox One (cosa che è stata possibile solo in fase di preorder digitale), ma certamente non pagando 69,99 euro per la sola edizione PC su Windows Store.

Sfida il tempo

La questione tecnica è centrale per la versione PC di Quantum Break, visto quanto detto finora relativamente al lavoro di conversione effettuato. Tuttavia dietro la grafica c'è un gran bel gioco, come anche espresso all'interno della recensione originale, un titolo il cui valore viene solo parzialmente intaccato dal mancato sfruttamento dell'hardware sulla piattaforma Windows. Un'esclusiva, lo ricordiamo, che poteva benissimo rimanere confinata su Xbox One, e che invece è stata concessa anche agli utenti PC, sebbene con i connotati di un porting manchevole e probabilmente frettoloso.

Cavaliere del tempo
Cavaliere del tempo
Cavaliere del tempo

Quando il focus passa dai frame al secondo al gameplay, l'ultima produzione Remedy dimostra infatti di avere tanto da dare, con un'esperienza action shooter che ricorda da vicino le meccaniche di Alan Wake, ancora da perfezionare in termini di direzione (alcuni passaggi della regia risultano sbrigativi, laddove avrebbero avuto bisogno di qualche secondo in più per esprimersi al meglio) ma in grado di sdoganare il caro vecchio bullet time grazie ai poteri del protagonista dell'avventura, Jack Joyce, che si ritrova suo malgrado coinvolto nella sperimentazione di una macchina del tempo e diventa capace di plasmare la realtà, creando campi di stasi ed effettuando scatti veloci mentre i suoi nemici si muovono a velocità normale. Caratteristiche che gli sviluppatori hanno impiegato a vantaggio della spettacolarità e dell'azione, con scontri a fuoco entusiasmanti in cui spesso bisogna evitare di rimanere fermi dietro un riparo e passare invece all'attacco, girando intorno agli avversari e colpendone gli eventuali punti deboli. C'è poi l'elemento narrativo, che utilizza per la prima volta una commistione fra videogame e live action per legare i primi quattro atti della campagna e approfondire una serie di comprimari. Un esperimento che si rivela a sé stante, ma che va di pari passo con quattro bivi in cui vestiremo i panni della nemesi, Paul Serene, e dovremo prendere decisioni che si tradurranno nella vita o nella morte di determinati personaggi, sebbene ciò purtroppo non cambierà gli eventi della storia, se non in modo marginale. Legare il tema della rigiocabilità a quello della manipolazione temporale è a nostro avviso un'intuizione geniale, ed è un peccato che Remedy non l'abbia approfondito con la realizzazione di missioni e finali alternativi. Anche perché la durata del gioco è quella che è: difficilmente impiegherete più di dieci ore per completarlo, episodi live inclusi. A ulteriore riprova della conversione 1:1 da Xbox One a PC, anche in questa edizione sono purtroppo presenti dei clamorosi strafalcioni per quanto concerne il mix audio, coi sospiri e i brontolii sparati al triplo del volume dei dialoghi, intaccando stupidamente una prestazione attoriale altrimenti ineccepibile: nessuno chiede di rinunciare alla dinamica audio ricorrendo alla normalizzazione delle riprese, ma anche visivamente un registrazione effettuata al triplo del volume dovrebbe essere riconoscibile.

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Processore: AMD FX 8320@4 GHz
  • Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 970 Jetstream
  • Memoria: 8 GB di RAM
  • Sistema operativo: Windows 10

Requisiti minimi

  • Processore: Intel Core i5 4460, AMD FX 6300
  • Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 760, AMD Radeon R7 260X
  • Memoria: 8 GB di RAM
  • Hard disk: 68 GB di spazio disponibile
  • Sistema operativo: Windows 10 a 64 bit

Requisiti consigliati

  • Processore: Intel Core i5 4690
  • Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 970, AMD Radeon R9 390
  • Memoria: 16 GB di RAM
  • Hard disk: 68 GB di spazio disponibile
  • Sistema operativo: Windows 10 a 64 bit

Conclusioni

Multiplayer.it
7.5
Lettori (89)
7.3
Il tuo voto

La versione PC di Quantum Break è un prodotto dalle due anime. Da una parte abbiamo un ottimo action game, con una bella trama, qualche soluzione originale in termini narrativi, scontri a fuoco entusiasmanti e un'eccellente direzione artistica, pur confinata nei limiti di una campagna breve per gli attuali standard delle produzioni single player. Un prodotto, lo ribadiamo, che è arrivato sulla piattaforma Windows a sorpresa, e che dunque andrebbe accolto con il sorriso da parte degli utenti, che altrimenti avrebbero potuto giocarci solo acquistando una Xbox One. Dall'altra parte il lavoro di conversione appare frettoloso, privo delle ottimizzazioni e dell'attenzione necessarie, una sorta di copia carbone dell'edizione console con miglioramenti marginali, un impatto eccessivo sull'hardware e tutti i problemi relativi alla UWP e al Windows Store. Difficile consigliarne l'acquisto a prezzo pieno, a meno di non essere perfettamente consapevoli degli attuali limiti del gioco.

PRO

  • Gameplay solido, convincente e spettacolare
  • Dal punto di vista artistico ha personalità da vendere
  • Trama coinvolgente, originale l'uso del live action e dei bivi...

CONTRO

  • ...ma vista la durata, bisognava osare di più in termini di rigiocabilità
  • Versione PC pesante e male ottimizzata