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PlayStation 4 Slim

Il nostro giudizio sulla nuova revisione della console Sony

RECENSIONE di Dario Rossi   —   08/10/2016

Nessuno ci credeva davvero, qualcuno ha continuato a dubitare guardando le immagini leak, ma la versione "Slimmer & Lighter" di PlayStation 4 è una realtà, anche se Sony, come sempre, non fa alcuna menzione nominale al nuovo modello. Se le differenze con la versione CUH-1200 (Chassis-C) della console erano trascurabili, nella nuovissima CUH-2000/Chassis-D sono rilevanti, e non necessariamente per il meglio. Siamo riusciti a procurarci la versione più recente, munita di un fiammante hard disk da 1 Terabyte, ovvero l'ultima che vedremo prima dell'avvento di PlayStation 4 Pro, l'edizione high end pensata per rinfrescare l'intero ciclo generazionale. PlayStation Slim è però a tutti gli effetti paragonabile a una PlayStation 4 standard, andando naturalmente a occupare il posto del modello "fat", ma a un prezzo ridotto. La versione entry level da 500 GB riesce infatti a rimanere sotto la soglia dei 300 euro, taglio che sta cominciando a diventare seriamente inadeguato, ma la console mantiene intatta la possibilità di sostituire agevolmente l'hard disk interno con uno più capiente. Nel caso del modello Slim, è sufficiente tirare via una linguetta nella parte posteriore per avere accesso immediato al drive. Ma le sorprese sono appena iniziate. Dopo aver discusso ieri del nostro test di Xbox One S, siamo insomma pronti a tirare una riga anche sulla nuova arrivata di casa Sony.

PlayStation 4 Slim è più sottile e silenziosa rispetto ai precedenti modelli

Smussare le spigolature

Una volta estratta la console dalla confezione, si nota immediatamente una inaspettata cura nei particolari per una revisione che si credeva concepita in un'ottica di risparmio. Invece, nonostante i cambiamenti estetici, è percettibile la stessa cura riposta al lancio del modello originale.

PlayStation 4 Slim

Le dimensioni sono state ridotte (40% in meno) soprattutto in altezza: la console risulta molto più sottile rispetto al modello precedente, mentre a livello di profondità e larghezza mostra un guadagno trascurabile. Il corpo è interamente in plastica opaca, esattamente come la versione Chassis-C, ma è completamente sparita la divisione del parallelepipedo, tracciata dal led luminoso e i pulsanti di avvio. Entrambi sono situati adesso nella parte sinistra dello chassis, poco sotto lo slot del lettore Blu Ray, con implementazione di tasti fisici che scongiurano una volta per tutte qualsiasi rischio di spegnimento accidentale o espulsione anomala del disco. Scordiamoci quindi l'elegante luce che tagliava la console con i suoi ipnotici fasci azzurri e arancio, le funzioni cromatiche sono ancora presenti, ma raccolte sul tasto di accensione, talmente piccole da essere quasi invisibili. Lo stesso chassis presenta inoltre forme tondeggianti, il logo PlayStation stampato in bella vista nella parte superiore e piedini in gomma speciali, che riprendono la forma dei simboli del DualShock, in quella inferiore. Ciò che ci ha colpito maggiormente è il peso e la solidità: sono del tutto assenti i crepitii emessi afferrando l'unità, che si presenta sorprendentemente robusta e compatta. L'alimentatore è ancora interno. In generale siamo rimasti piuttosto stupiti dalla qualità costruttiva di questo modello Slim, la forma può piacere o meno, ma è innegabile la cura riposta da Sony nella fase di redesign, con un modello capace di regalare una certa soddisfazione, anche se con meno personalità rispetto al precedente.

Salutiamo l'uscita ottica

Uno dei tagli più sorprendenti di questo nuovo modello riguarda la rimozione dell'uscita audio ottica SPDIF, il frontale presenta infatti le due canoniche porte USB 3.0, curiosamente distanziate, mentre il retro integra le porte Aux, Ethernet e HDMI.

PlayStation 4 Slim

L'esclusione non renderà affatto felici i possessori di alcuni headset che sfruttano l'audio ottico, idem il collegamento a impianti Hi-Fi; ci chiediamo se l'incidenza sulle spese sia tale da giustificare l'inevitabile malcontento. PlayStation 4 Slim ha però delle aggiunte degne di nota, come il supporto al Wi-Fi a 5GHZ, grazie al modulo antenna rivisto, caratteristica che troverà sicuramente i suoi estimatori, e una versione aggiornata del DualShock 4, il modello CUH-ZCT2E, caratterizzato dalla presenza di un led situato nella parte superiore del touch screen. In realtà non si tratta di una luce indipendente, che avrebbe gravato sull'autonomia, ma di una semplice finestra in grado di filtrare quella emanata dalla light bar. In questo modo si ha modo di valutare in modo molto più pratico alcuni parametri dei giochi, come lo stato di salute del personaggio, solitamente indicato sfruttando specifici colori. Il nuovo controller è per il resto identico al vecchio, fatta esclusione per gli stick analogici e i pulsanti, non più neri ma grigi. È inoltre possibile sfruttare un collegamento wired USB diretto, opzione palesata anche dalla dashboard PlayStation 4. Purtroppo non si registrano miglioramenti rilevanti sull'autonomia, non certo un punto forte del DualShock 4. In questo senso si tratta di un'occasione davvero mancata.

Figlia della Luna

Non possiamo definire PlayStation 4 come una console amante del silenzio. Il suo particolare design, incentrato su una piccola ventola centrifuga, sfrutta appieno step dinamici per mantenere le temperature entro la soglia di sicurezza, arrivando anche a livelli di rumorosità rilevanti. Il modello CUH-1200 aveva fatto registrare qualche apprezzabile miglioramento, eravamo quindi molto curiosi di vedere i risultati ottenuti con questa revisione Slim, che utilizza quasi sicuramente il processo produttivo FinFET con design a 16 nanometri. Sulla carta i vantaggi rispetto alla precedente versione sono rilevanti, anche se devono essere rapportati alle dimensioni ridotte dello chassis e al fatto di sfruttare, anche in questa occasione, una ventola di ridotte dimensioni. Per quanto concerne i consumi, le misurazioni sono molto positive, con un assorbimento di 47 watt in fase di operazioni basilari, come la navigazione della dashboard. Solo questo è un valore di poco superiore a un lettore Blu ray dedicato, quindi davvero ottimo, ma anche a pieno carico - quindi eseguendo un gioco - la console rimane sotto i 90 watt di assorbimento, con un guadagno di quasi 30 watt rispetto al precedente e ben 50 w rispetto al modello di lancio. Lo chassis al tocco si presenta piuttosto caldo nella parte superiore destra, probabilmente quella in prossimità dell'alimentatore, mentre le altre zone rimangono sostanzialmente fredde. Sotto invece abbiamo notato che la console scalda parecchio e il sospetto, come leggerete anche dopo, è che tenda a sviluppare elevate temperature interne. Ben più lunatica si presenta la resa a livello di rumorosità, come già sospettavamo. Una volta accesa, PlayStation 4 Slim è sorprendentemente silenziosa, più dello Chassis-C, sostanzialmente è quasi impossibile sentirla in presenza di qualche rumore di fondo. Stessa cosa per le funzioni streaming.

PlayStation 4 Slim

Questo fattore sicuramente la rende un modello adatto per godersi contenuti multimediali, anche se il lettore Blu-ray è piuttosto rumoroso, ma la situazione diventa più articolata con i giochi. Abbiamo effettuato svariate prove sfruttando i soliti titoli in grado di mettere sotto torchio l'hardware PlayStation 4, ovvero DOOM, Metal Gear Solid V: The Phantom Pain e The Witcher 3: Wild Hunt. Il gioco id chiama rapidamente in causa la ventola, che aumenta i giri di rotazione fino a risultare chiaramente udibile, idem rimanendo anche solo nella schermata principale del titolo Konami; anche in questo caso la ventola tende ad aumentare in velocità, per poi assestarsi dopo qualche minuto. The Witcher 3: Wild Hunt è un altro titolo in grado di scaldare adeguatamente la GPU, è sufficiente qualche scorribanda per le strade di Novigrad per incrementare sensibilmente il rumore prodotto. Abbiamo inoltre notato che, a differenza dei vecchi modelli, la ventola non abbassa bruscamente la velocità una volta usciti dal gioco, un segno che potrebbe indicare una maggiore difficoltà nel gestire la temperatura interna. In altre occasioni invece la macchina rimane particolarmente silenziosa, come con FIFA 17, che scorre particolarmente liscio senza provocare variazioni rilevanti. In definitiva questa revisione Slim è sicuramente la PlayStation 4 meno rumorosa prodotta da Sony, ma francamente ci aspettavamo qualcosa di più in determinate situazioni d'uso. A nostro avviso questa poteva essere l'occasione ideale per produrre un modello completamente silenzioso. Per chi è disposto a tutto pur di guadagnare qualche decibel rimane a ogni modo una scelta obbligata.

Verso PlayStation 4 Pro

Un PlayStation 4 Slim più di nome che di fatto, considerando la cura riposta da Sony per realizzare l'edizione ottimizzata della sua fortunata console. Per il resto le caratteristiche sono quelle che è lecito aspettarsi: consumi e dimensioni ridotti, minore rumorosità, un nuovo design e qualche miglioramento, come il DualShock 4 rivisto e il supporto Wi-Fi 5 Ghz, ma anche un taglio importante, come l'uscita ottica, sicuramente da valutare in fase d'acquisto. Per il resto parliamo sempre di una PlayStation 4 che non aggiunge particolari feature, per quello si dovrà ovviamente aspettare PlayStation 4 Pro, la versione potenziata della console che arriverà il 10 novembre. Per i nuovi arrivati questa revisione rappresenta probabilmente la scelta migliore, a patto di accettarne i tagli e non essere disposti a spendere i 100 euro aggiuntivi richiesti da PlayStation 4 Pro. Chi invece possiede un vecchio modello, specialmente lo Chassis-C, non ha davvero particolari motivi per sostenere i costi di un upgrade, considerando che anche il guadagno in silenziosità sul lato gaming e le temperature apparentemente elevate non ci hanno convinto del tutto.

Conclusioni

PRO

  • Dimensioni ridotte, soprattutto in altezza
  • Buona qualità costruttiva
  • Consumi contenuti
  • Rumorosità ridotta...

CONTRO

  • ...ma ancora non abbastanza
  • È stata rimossa l'uscita ottica
  • La console sembra scaldare più delle precedenti