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Rabbia e frustrazione vi attendono!

Dopo Trine, Frozenbyte prova di nuovo a stupire con Has-Been Heroes

RECENSIONE di Tommaso Valentini   —   03/04/2017

Has-Been Heroes è arrivato in sordina sul mercato e solo Nintendo, forse anche a causa della ridotta line up di lancio di Switch, aveva tentato di portare alla ribalta il titolo qualche mese fa. La produzione è invece una di quelle interessanti e benché riproponga molteplici meccaniche da gioco mobile, alle sue spalle ci sono le menti di quei geniacci di Frozenbyte. Se il nome della software house incaricata del progetto vi ha fatto suonare qualche campanello è perché potreste già aver assaggiato in passato qualche loro lavoro, magari proprio grazie al sorprendente Trine 2. Has-Been Heroes è però un gioco molto differente, un titolo che mette da parte fisica e ambientazioni spettacolari per puntare tutto sul gameplay. Ci troviamo per le mani un roguelike di quelli che non perdonano, un gioco difficile e spesso frustrante ma che sotto questa scorza da titolo hardcore nasconde idee originali e qualche bella trovata. Un mix di elementi che ha portato Has Been Heroes ad essere valutato in maniera confusa, criticato soprattutto da chi non è riuscito ad apprezzarne o a comprenderne le meccaniche più complesse e idolatrato da chi invece ha superato la ripida barriera iniziale. La verità, secondo noi, sta ovviamente nel mezzo.

Un titolo eccessivamente difficile e punitivo, a tal punto da essere frustrante in molti suoi aspetti

Perché studiare è importante ma combattere di più

Gli eroi del regno sono ormai in pensione. Il grande drago bianco è stato sconfitto anni or sono e, senza minacce ad affliggere il regno, la pensione è arrivata anticipatamente per i nostri condottieri. Il re ha però un ultimo compito importantissimo per i suoi valorosi soldati: accompagnare le due principesse al loro primo giorno di scuola. La strada per giungere a destinazione non sarà però facile visto che orde di non morti si sono risvegliate con l'intento di uccidere le due eredi al trono. La trama, come avrete ben capito, è piuttosto velleitaria e avremmo preferito sinceramente qualcosa di più significativo a guidare le nostre gesta.

Rabbia e frustrazione vi attendono!

Capiamo perfettamente la volontà di mantenere toni leggeri e scanzonati ma uno stimolo ulteriore per proseguire nell'avventura sarebbe stato comunque apprezzabile. Vi troverete invece a giocare solo per il gusto della progressione e quando questo verrà a meno potreste decidere di abbandonare il gioco prematuramente, senza la preoccupazione di esservi persi un racconto interessante. E di motivi per abbandonare Has-Been Heroes, fidatevi, ce ne sono davvero a bizzeffe. La produzione Frozenbyte vi prenderà a schiaffi, vi userà come uno straccetto e poi vi getterà in un angolo. E' un titolo che non perdona, che non ammette partite deconcentrate fatte per passare qualche ora spensierata e non c'è nulla nell'intera avventura che possa farvi pensare di essere arrivati a un punto di arrivo. Ogni volta che farete un passo avanti verso il completamento del gioco Has Been Heroes vi metterà di fronte una sfida ancora più ardua, ributtandovi nel baratro da cui state tentando di risalire fin dal primo avvio. Non è certamente il primo roguelike punitivo a cui abbiamo giocato ma crediamo che gli sviluppatori ci siano andati davvero pesante questa volta e il confine tra difficoltà e frustrazione è davvero troppo sottile. Per andare avanti ad Has-Been Heroes serve determinazione e conoscenza delle meccaniche di gioco o il primo livello potrebbe essere anche l'ultimo che vedrete per un numero infinito di partite.

Cosa c’è di così difficile?

Ci sono davvero poche cose da dire sul gameplay in sé. Con una struttura a due dimensioni e a tre corsia, il titolo vi lancerà contro orde di non morti e voi avrete il semplice compito di abbatterli uno a uno come si trattasse del più classico tower defense. Per arrivare a danneggiare gli scheletri dovrete però come prima cosa distruggere la barra di stamina che protegge i loro punti vita e, solo a quel momento tentare di ucciderli definitivamente. La stamina è l'elemento più importante di Has Been Heroes, quello a cui tutto ruota attorno. I nemici più semplici avranno un solo quadratino da rimuovere mentre gli avversari più ostici, o i boss, possono avere anche oltre cinquanta unità. Ogni singolo attacco che i vostri eroi portano ai nemici serve a rimuovere uno di questi quadratini e una volta terminati il nemico resterà imbambolato per qualche secondo, dandovi il tempo di ricaricare gli attacchi, riorganizzare le idee e sferrare l'assalto decisivo.

Rabbia e frustrazione vi attendono!
Rabbia e frustrazione vi attendono!

Ciò che complica un sistema che a prima vista sembra basilare è il numero di attacchi predeterminati a disposizione di ogni eroe, che vi richiederà una pianificazione certosina per fare in modo di allineare con precisione il numero di attacchi ala resistenza del nemico, pena la vanificazione di tutti i vostri sforzi fatti fino a quel momento. È il classico caso in cui vedere effettivamente come funziona il tutto è più semplice che spiegarlo, motivo per cui vi rimandiamo al nostro live dedicato. Il numero di nemici a schermo e la velocità di esecuzione richiesta vanno poi ad alzare la difficoltà fino a renderla intollerabile per il giocatore medio. A questo ovviamente dovrete aggiungerci incantesimi e abilità a ricarica, magie con effetti combinabili tra loro e anche centinaia di oggetti da acquistare, così da migliorare le statistiche dei vostri eroi mano a mano che questi avanzano nei labirintici livelli del gioco. Come se vi trovaste in un librogame, avrete facoltà di decidere quale strada seguire, quali bivi prendere e quali battaglie evitare, semplicemente cliccando sulla direzione che volete seguire. È in questo che Has Been Heroes avrebbe potuto dare molto di più, affiancando una narrazione più marcata alle scelte del giocatore, magari guidandole attraverso scene disegnate o il classico humor della software house finlandese. La progressione risulta meccanica invece, una continua ricerca di forzieri e venditori nel disperato tentativo di potenziare gli eroi, situazione che scoppia come una bolla di sapone all'ennesima morte inevitabile. Has Been Heroes adotta un sistema di morte permanente e al game over perderete tutti gli oggetti raccolti, le chiavi per aprire i forzieri e persino gli incantesimi fino a quel momento collezionati. Potrete tenere solo le anime dei nemici sconfitti da consegnare alle porte del paradiso, anime che vi garantiranno in una nuova partita di trovare nei forzieri nuovi oggetti, in un ciclo sostanzialmente infinito. Nel fortunato caso in cui riusciste a portare a termine tre interi dungeon otterrete poi l'anima di un nuovo eroe (ce ne sono circa una trentina da sbloccare), dotato di incantesimi e abilità uniche e in possesso di meccaniche di combattimento differenti. Il cuore del gioco però rimane pressoché invariato, proponendo una ripetitività marcata, scontata per il genere ma forse sin troppo pressante vista la quantità di tentativi che vi saranno richiesti per portare a termine il titolo. La storia è scanzonata e il design dei personaggi ricalca questo humor un po' leggero, visivamente e persino attraverso animazioni buffe, anche se non particolarmente curate. Mancano però quei colori e quell'impatto visivo che ci avevano fatto innamorare di Trine. Gli effetti speciali non sono nulla di memorabile e le infinite schiere di non morti che andremo ad affrontare non portano la varietà necessaria per stimolare curiosità nel giocatore, che non si sentirà desideroso di arrivare più avanti per scoprire quali nemici lo attendono. Certo, ci sono scheletri armati di spada a due mani che ci uccidono con un sol colpo, scheletri che curano, scheletri che si rendono invulnerabili e scheletri corazzati ma sempre di un cumulo di ossa animate stiamo parlando e le variazioni sul tema sono sostanzialmente ininfluenti.

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Digital Delivery Steam, PlayStation Store, Xbox Store, Nintendo eShop
Prezzo 19,99 $
Multiplayer.it
6.0
Lettori (4)
4.7
Il tuo voto

Has-Been Heroes è un titolo interessante, stimolante in alcuni frangenti ma anche frustrante in altri. Sicuramente non un gioco per tutti, che riesce a dare il meglio nella sua incarnazione portatile su Nintendo Switch. Su PC e console resta un gioco molto difficile da valutare, indirizzato solo a quella nicchia di giocatori che non ha paura di essere maltrattato dai videogiochi, e che ha tempo e voglia di dedicare tempo a una produzione per capirne a fondo le meccaniche. Purtroppo il contorno di Has Been Heroes non è a livello delle ultime produzioni Frozenbyte, perdendo quella magia che aveva contraddistinto la serie di Trine. I venti euro necessari per acquistare il prodotto inoltre ci sembrano francamente eccessivi per un titolo digitale che ha forti concorrenti sulla piazza.

PRO

  • Su Switch dà il meglio di sé
  • Alcune meccaniche interessanti
  • Sistema di gioco originale

CONTRO

  • Narrazione troppo superficiale
  • Scarsa varietà di nemici
  • Spesso diventa frustrante