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Stregoneria e pallottole

Gangstar New Orleans è l'ultimo nato nella serie Gameloft ispirata a Grand Theft Auto

RECENSIONE di Fabio Palmisano   —   06/04/2017

L'ultima apparizione del franchise Gangstar risale al 2013, anno di uscita del capitolo ambientato nella città di Las Vegas che proprio su queste pagine bollavamo come un prodotto mediocre, pieno zeppo di difetti e lacune specialmente di carattere tecnico. Evidentemente nemmeno Gameloft dev'essere stata particolarmente soddisfatta del lavoro svolto, dato che ha deciso di mettere la serie in naftalina in attesa che si presentasse l'occasione giusta per rilanciarla al grande pubblico. Quel momento sembra ora essere arrivato con il qui presente Gangstar New Orleans, che abbandona le vecchie convenzioni per presentarsi in un'inedita veste free to play: andiamo a scoprire se si tratta di una svolta capace di invertire la tendenza di una serie in evidente declino...

Nonostante le novità, Gangstar New Orleans non riesce a far compiere il salto di qualità alla serie

C’eravamo tanto sparati

Come accade spesso nelle produzioni Gameloft, anche in Gangstar New Orleans la trama è totalmente trascurabile: il giocatore veste i panni di un anonimo criminale che vuole approfittare di un momentaneo vuoto di potere per tentare la scalata ai vertici malavitosi dell'iconica città della Louisiana.

Stregoneria e pallottole

La mancanza di idee veramente originali è evidenziata anche dall'ammasso di suggestioni prese da altri titoli che vengono qui assemblate senza un vero filo logico: gangster, zombie, misticismo e stregoneria convivono qui senza c'entrare molto gli uni con gli altri, seguendo il consueto modus operandi del "chi più ne ha più ne metta" tipico della software house francese. Solitamente, i titoli Gameloft compensano la scarsità di innovazioni con una componente tecnica da primi della classe, ma non è questo il caso di Gangstar New Orleans, che effettivamente stupisce in negativo con una cosmesi tutt'altro che impressionante. Al netto di uno stile volutamente spigoloso che può piacere o meno, il prodotto denota una complessità poligonale modesta, un orizzonte visivo abbastanza limitato e una generale povertà dello scenario. Si può comunque chiudere un occhio considerando che siamo pur sempre in ambito free to play, aspetto che d'altro canto porta Gangstar New Orleans ad essere soggetto a tutte - ma proprio tutte - quelle dinamiche che i detrattori del genere faranno fatica a digerire. C'è l'energia che scende ad ogni missione e che si ricarica col tempo, il sistema economico a doppia valuta, il negozio in-game, lo spacchettamento di premi, le risorse da raccogliere e da spendere in potenziamenti e molto altro ancora: qualunque espediente partorito da mente umana che possa indurre una microtransazione è presente nel titolo Gameloft, portando alla lunga agli inevitabili colli di bottiglia destinati a segnare una netta divisione tra gli utenti disposti a mettere mano al portafogli e tutti gli altri.

Stregoneria e pallottole

Quasi perso in mezzo a questa gigantesca mole di contenuti extra-ludici, fa capolino il gameplay di Gangstar New Orleans, che di suo sarebbe tutto tranne che malvagio: il sistema di controllo si rivela piuttosto affidabile e intuitivo, le sparatorie riescono ad essere piacevoli grazie anche ad un sistema di coperture ben riuscito e ad una piacevole spruzzata di elementi RPG e persino le sezioni di guida non sfigurano. Peccato che il gioco non sia proprio messo nelle condizioni di esprimersi al meglio, a cominciare da un open world che è tale solo sulla carta: la parte free roaming non offre grande sostanza e durante gli incarichi i percorsi sono ben definiti e non seguirli risulta perfino controproducente dato che nella valutazione finale incide soprattutto il tempo impiegato a completare l'obiettivo richiesto. Le stesse missioni, infine, sono davvero molto limitate sia in termini di varietà sia nel loro svolgimento, risultando non solo ripetitive a lungo andare ma anche poco coerenti con quello che almeno in teoria dovrebbe essere un emulo di Grand Theft Auto. Insomma, con Gangstar New Orleans si ha quasi l'impressione che Gameloft sia andata a tentoni, provando a procedere in tante direzioni diverse senza però seguirne nessuna con la giusta convinzione.

Conclusioni

Versione testata iPhone (1.0.0)
Digital Delivery App Store, Google Play
Prezzo Gratis
Multiplayer.it
6.5
Lettori (3)
6.2
Il tuo voto

Gangstar New Orleans non è un prodotto mal riuscito come il precedente Gangstar Vegas, ma purtroppo non è nemmeno il titolo in grado di far compiere alla serie il tanto agognato salto di qualità: ci troviamo dunque di fronte a un open world sui generis, con poche idee originali, limitato sotto diversi aspetti e nemmeno dotato di una grafica particolarmente lodevole. Gameloft si salva in corner grazie a un gameplay che comunque risulta piuttosto divertente, anche se bisogna fare i conti con il continuo spezzettamento dell'azione provocato da una vasta schiera di meccanismi free to play capaci di infilarsi letteralmente in ogni angolo.

PRO

  • Parecchi contenuti
  • Sistema di controllo valido
  • Gameplay anche discreto...

CONTRO

  • ...ma troppo limitato
  • Formula free to play invadente
  • Tecnicamente così così