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La nostra recensione di Rainbow Six Siege: Blood Orchid

Una terza stagione esaltante, che mette in luce quanto Ubisoft si stia dando da fare per questo progetto.

RECENSIONE di Tommaso Valentini   —   09/09/2017

Incredibile. Incredibile è l'aggettivo che meglio si sposa ai risultati di Rainbow Six: Siege nell'ultimo anno. In pochi ci avrebbero scommesso e invece la community, dimostrando attaccamento e supporto anche quando le cose non andavano propriamente alla grande, ha convinto Ubisoft a credere e insistere nel progetto. I risultati sono sotto gli occhi di tutti per un titolo che ha ricevuto aggiornamenti costanti gratuiti e soprattutto atti a migliorare di volta in volta il gameplay. Era iniziato tutto con Operation Health ma Blood Orchid fa un ulteriore passo avanti modificando tanti di quegli elementi da cambiare profondamente il metagame, senza rinunciare alle basi che tanto piacevano alla community. È passata quasi una settimana dal lancio della terza stagione e sebbene i giocatori si stiano ancora abituando alle novità e ai tantissimi bilanciamenti possiamo già dare un giudizio su questo enorme update.

La nostra recensione di Rainbow Six Siege: Blood Orchid

Sviluppo intenso

Partiamo dalle informazioni essenziali: l'aggiornamento Operation Blood Orchid, seguito puoi a ruota da un'altra patch per ulteriori fix, pesa la bellezza di 42 GB su PC nel caso vogliate il pacchetto completo contenente le texture HD, 26 GB per l'aggiornamento normale e circa 15 GB invece per l'update su Playstation 4 e Xbox One. Non è fortunatamente un aggiornamento cumulativo al client presente sui vostri hard disk, il che si traduce ad un peso inferiore del gioco grazie all'ottimizzazione di alcuni elementi. Una notizia eccellente soprattutto per chi gioca su console, con uno spazio sempre più risicato con cui fare i conti. L'ottimizzazione porta altresì alcune migliorie nelle prestazioni, soprattutto per ciò che concerne i tempi di caricamento. Mesh e Texture sono state rese più leggere gravando meno sulla memoria e trasformando alcune mappe pesantissime, come Kafe Dostoyevsky, in ambientazioni meglio digeribili anche dai sistemi un po' più vecchiotti. Purtroppo sui PC più performanti tutte queste modifiche saranno quasi ininfluenti ma coloro i quali sono abituati a giocare su PC di fascia medio/bassa noteranno miglioramenti sensibili in quasi tutti gli ambienti. Attenzione a non confondere però queste ottimizzazioni con una riduzione della qualità generale, dato che Rainbow Six: Siege, continua a mantenersi sugli standard dettati dalla sua uscita, anzi, tanti piccoli ritocchi non possono non sfuggire agli occhi più attenti. Restando in tema di Texture infatti, moltissimi degli operatori preesistenti sono stati rivisitati per allinearli ai nuovi ingressi e l'impatto visivo è stato perfezionato grazie a un solido aggiornamento della costruzione dello scheletro per le animazioni, ulteriormente perfezionato rispetto a qualche mese fa. Insomma questo Blood Orchid è una vera e propria rivoluzione e classificarlo come semplice DLC sarebbe quantomeno riduttivo, se non del tutto sbagliato. Un lavoro di questo calibro su un update gratuito non è consueto da vedere ma le modifiche tecniche ed estetiche non si fermano ai soli operatori. La modifica più importante è relativa al nuovo sistema di illuminazione, allontanato dal realismo per offrire ai giocatori un gameplay migliore. Ora è infatti possibile vedere attraverso finestre e fessure senza venir accecati da riflessi e lens flare eccessivi, una soluzione che ha portato i difensori ad agire in maniera più aggressiva rispetto al passato, potendo anticipare i movimenti degli assaltatori o quantomeno avere le stesse chance di colpire per primi. Migliorati anche i riflessi sulle superfici e persino l'effetto delle granate fumogene, un difetto che Rainbow Six: Siege si portava dietro sin dalla sua primissima apparizione. Ora il fumo risulta più denso e credibile ma soprattutto viene letto correttamente dal client facendolo visualizzare nella stessa identica maniera a tutti i giocatori in linea di vista, cosa che prima, purtroppo, non accadeva dando indesiderati e casuali vantaggi.

La nostra recensione di Rainbow Six Siege: Blood Orchid

Bilanciamenti, tonnellate di bilanciamenti

È praticamente impossibile parlarvi di tutte le migliorie e le modifiche apportate agli operatori e alle armi con questa patch. Sappiate solo che tutte le bocche da fuoco sono state riviste: abbiamo valori diversi per il numero di munizioni e caricatori disponibili, un'efficacia livellata per tutte le armi a raffica, e un diverso posizionamento dei mirini per alcuni classi. Visti questi massicci cambiamenti, Ubisoft ha poi ben deciso di fare un reset completo di tutte le impostazioni, cosa che vi costringerà a rivedere il setup di ogni operatore disponibile. Blood Orchid porta però anche nuovi contenuti che vanno dalle semplici skin per armi ed equipaggiamenti vari, passando per una nuova mappa fino ad arrivare a un operatore d'attacco e due difensivi. Per ciò che concerne gli operatori non vogliamo dilungarci troppo visto che qualche giorno fa vi abbiamo già proposto un'ampia panoramica di ciò che sono in grado di fare, ponendo al centro dell'attenzione punti di forza e vulnerabilità. Sappiate solo che Lesion, Ela e Ying portano nuovi gadget e tra questi potrebbe nascondersi il vostro nuovo operatore preferito. Ad esempio noi ci siamo trovati particolarmente bene con Lesion, soldato cinese che può piazzare mine venefiche invisibili sui pavimenti e in grado di devastare le squadre d'attacco grazia e un fucile a pompa silenziato dal rateo di fuoco esagerato. Ela, invece, è armata di flashbang che può sparare attraverso le pareti (un po' come fa Fuze con le sue granate) mentre Ying piazza bombe che stordiscono e accecano per brevi attimi gli assalitori. Avremmo forse preferito un pochino di varietà in più tra le funzionalità dei nuovi innesti ma non ci si può comunque lamentare per l'aggiunta di tre personaggi che si giocano comunque in maniera estremamente divertente e che hanno portato un bel po' di aria fresca sui server di gioco. Arriva anche una nuova mappa: Theme Park, esclusa tuttavia dal circuito competitivo della nuova stagione, e che vedremo più nel dettaglio domani con un articolo completamente dedicato. Sappiate solo che l'ambientazione è, come facilmente intuibile dal nome, quella di un enorme parco giochi cinese e per questo presenta una varietà di situazioni probabilmente superiore a tutte le altre mappe viste fino ad oggi. Ci sono zone illuminate solo dalla flebile luce delle candele e perfette per gli agguati, altre aree molto più aperte che permettono scontri dalla media distanza e ovviamente è presente anche una buona verticalità, classica in Rainbow Six Siege, per un pacchetto che nel complesso ha davvero pochissimi lati deboli.

La nostra recensione di Rainbow Six Siege: Blood Orchid

Non ci si può proprio lamentare per come Ubisoft sta trattando sia i fan di Rainbow Six: Siege, sia il succitato titolo. I feedback dell'utenza sembrano il motore principale di tutte le modifiche e il gioco continua a migliorarsi stagione dopo stagione grazie a contenuti e aggiornamenti mirati. Operation Blood Orchid è insomma l'ennesima prova dell'affetto che la compagnia francese prova per questa produzione, soprattutto se consideriamo che tutte queste novità continuano ad arrivare sui serve in maniera del tutto gratuita. Non possiamo che promuovere quindi anche questa espansione, consigliandovi di provare i tre nuovi operatori e testare la nuova mappa, di sicuro troverete qualcosa per cui continuare a giocare ancora a lungo. Ottimo lavoro Ubi!

Conclusioni

Versione testata PlayStation 4
Multiplayer.it

Lettori (18)

8.1

Il tuo voto

PRO

  • Tantissime migliorie tecniche e di bilanciamento
  • Nuova mappa particolarmente varia
  • Tre nuovi operatori divertenti da utilizzare...

CONTRO

  • ...anche se non così originali
  • Qualche bug ancora persiste