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Wild West Online: la recensione

Un gioco dalle grandi potenzialità..., ah no, quello sta nella recensione accanto: Wild West Online è un disastro

RECENSIONE di Simone Tagliaferri   —   01/06/2018

Avevamo provato Wild West Online ai tempi della prima alpha pubblica e non c'era piaciuto molto. No, bando alla diplomazia: ci aveva fatto ribrezzo. All'epoca era un titolo completamente vuoto, in cui le poche attività disponibili erano semplicemente incompiute o mal implementate. Di lavoro da fare per migliorarlo ce n'era davvero tanto, forse troppo, ma con il tempo chissà... Quando nelle scorse settimane è stato annunciato il lancio di una versione semi-definitiva su Steam, siamo trasaliti: quanto tempo fa avevamo scritto l'articolo citato? Un veloce controllo ci ha ricordato che era metà novembre dello scorso anno.

Wild West Online: la recensione

Da allora quanti mesi sono passati? Circa cinque. Ad alcuni sembrerà un'informazione da poco, ma in realtà fa capire molto, perché in cinque mesi era letteralmente impossibile sistemare un simile disastro, soprattutto per un team così piccolo (ma anche per uno più grande, inutile farsi illusioni). Infatti non c'è riuscito e Wild West Online è stato infine pubblicato in uno stato che definire pietoso è un eufemismo. Fondamentalmente ha due grandi difetti: non c'è quasi niente da fare e quel poco che c'è funziona malissimo, quando funziona. Oltretutto è un continuo chiedere soldi per avere vantaggi spropositati sugli altri giocatori. Fosse un free-to-play lo avremmo tollerato, ma dato che costa circa trenta euro proprio no.

Proposte indecenti

Le proposte di microtransazioni iniziano in fase di creazione del personaggio. Di un tutorial nemmeno l'ombra, se si esclude un filmato su YouTube che spiega poco e male alcune meccaniche basilari, tralasciando completamente quelle avanzate. Anche le opzioni di personalizzazione sono sparute e limitate. Tutto ciò che si può fare è scegliere una tra due fazioni a cui legarsi e dare uno sguardo ai pochi indumenti disponibili. Tranquilli, perché durante il gioco si possono spendere soldi veri per comprare casse dentro le quali si trovano altri capi d'abbigliamento. Lo avevamo già detto che Wild West Online è uno dei più biechi tentativi di spremere soldi tramite microtransazioni che sia mai stato realizzato? In realtà con molte ore di grinding qualcosa si riesce ad acquistare anche senza la carta di credito, ma presto si scopre che non ne vale assolutamente la pena. Torniamo a noi.

Wild West Online: la recensione

Apparsi in una delle città sicure sparpagliate per la mappa, dove non si può essere uccisi, iniziamo a girare alla ricerca di quest e di sistemi per sfruttare la nostra appartenenza a una fazione. Scopriamo che rispetto alla versione Alpha alcune caratteristiche sono state addirittura rimosse: non si può più scegliere se essere un bandito o un uomo di legge, alcune interazioni con i personaggi non giocanti sono state eliminate e ci sono meno missioni da svolgere... che non è un male, visto che erano e sono rimaste banalissime. Ora il gameplay è incentrato sulla conquista delle città chiave da parte delle fazioni. Sembra divertente, vero? Peccato che funzioni malissimo. I motivi sono essenzialmente due: il primo è che con un personaggio di basso livello si viene massacrati senza pietà dai veterani (non esistono eventi specifici per personaggi appena creati); il secondo è che, semplicemente, gli assalti vengono decisi dai numeri: la fazione più nutrita ha sempre la meglio. Dato che i server di gioco non operano alcuna forma di bilanciamento dei giocatori, capirete che assaltare le città è più uno strazio che un divertimento.E salendo di livello? In questo caso le cose migliorano leggermente, perché le caratteristiche aumentano e si sbloccano le ricette avanzate per il crafting. Il problema è che riuscirci è davvero una pena. Una lunga pena. Fino al livello 10 si possiede solo un revolver con cui uccidere i nemici è difficilissimo, quando non impossibile se sono di livello elevato.

Gli altri metodi per ottenere punti esperienza sono: esplorare la mappa (ogni luogo scoperto dà qualche punto) e scavare le risorse per il crafting. Peccato che queste ultime diano un punto esperienza alla volta (a fronte di migliaia necessari per salire di livello) che l'inventario sia limitatissimo e che i picconi di Wild West Online siano fatti di burro. Insomma, il risultato è che per ottenere le risorse per i miglioramenti base ci vogliono letteralmente ore. Anche l'esplorazione è di una monotonia senza eguali, dato che le città sono praticamente tutte uguali. Sì, gli edifici sono identici così come i PNG e i negozi. Volendo ci sono anche le già citate pessime quest da svolgere, ma sono davvero ripetitive e richiedono tutte di fare da corrieri. Se a tutto questo aggiungiamo che in generale si ottengono pochissimi soldi dalle attività e che molti di questi vanno spesi in manutenzione dell'equipaggiamento, capirete che da salvare rimane davvero poco.

La fiera del nulla

Tanto per farci un po' di male supplementare, parliamo del funzionamento dei cavalli e delle sparatorie. I nostri amici equini sono semplicemente immortali. La cosa ha un suo senso, perché se morissero sarebbe davvero uno strazio dover ogni volta tornare in una città e spendere soldi per ricomprarli. Il problema è che sono anche delle vere e proprie corazzate: sparare a un cavallo non sortisce alcun effetto e, praticamente, si riesce a farli correre su ogni terreno, come se fossero dei carri armati. Insomma, le sparatorie a cavallo si riducono a mirare necessariamente al corpo dell'avversario, senza poter applicare alcuna tattica alternativa o avanzata.

Se si è fortunati e si incontra un giocatore del nostro stesso livello o di un livello inferiore si ha qualche possibilità, altrimenti si muore e basta. Del resto i pochissimi giocatori rimasti sui server al momento di scrivere questa recensione, rendono difficile anche solo trovare qualcuno con cui spararsi. In alternativa ci sono i contenuti PvE... ah, vero, non ci sono contenuti PvE. Però ci sono moltissimi bug e glitch a fare da contorno all'intera esperienza. Sinceramente non stupisce di sapere che dietro a questo disastro ci sia il nome del famigerato Sergey Titov (Big Rigs, Infestation: Survivor Stories), che ha fatto di tutto per non apparire, ma che è stato scoperto da un'indagine condotta su diversi forum. Insomma, che qualcosa non andasse lo si poteva capire già dalla campagna marketing, incentrata sull'ingannare i giocatori sfruttando la scia di Red Dead Redemption 2, solo che non ci aspettavamo qualcosa di così infimo, quasi offensivo. Dateci retta e fate finta che non esista.

Conclusioni

Digital Delivery Steam
Prezzo 29,99 €
Multiplayer.it
2.0
Lettori (10)
2.9
Il tuo voto

Riassumiamo: in Wild West Online ci sono poche attività da svolgere e quelle che ci sono fanno venire l'itterizia; è ancora pieno di bug, alcuni dei quali si confondono con le feature; graficamente è poco più che mediocre; gli assalti alle città, praticamente il fulcro del gameplay, sono senza senso e per poterci partecipare attivamente bisogna prima spendere intere settimane per crescere di livello, oltretutto tramite sistemi che fanno sudare le parti intime dalla noia; ci sono microtransazioni pay-to-win un po' ovunque, spinte da un modello economico rapace; le quest sono interessanti come una partita a poker giocata senza carte; l'interazione con i personaggi non giocanti è completamente sterile; non c'è PvE; le sparatorie sono monotone e insignificanti; il crafting richiede tempi assurdamente lunghi; c'è di mezzo Sergey Titov, quello di Big Rigs e Infestation: Survivor Stories... Serve altro?

PRO

  • Non comprandolo si risparmiano 29,99€

CONTRO

  • Tutto