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Quando Pelé incontra Harry Potter

Pensate che la vita del calciatore sia piena di divertimento, soldi e donne? Avete sbagliato tutto, la vita del calciatore è come quella di Harry Potter!

RECENSIONE di Michele Maria Lamberti   —   11/11/2009

E' la prima cosa che viene in mente non appena si vede il video introduttivo di Academy of Champions: Football: i designer Ubisoft, alla ricerca di un nuovo titolo da inserire nel segmento di mercato infantile ma non troppo, hanno avuto la pensata, a dire il vero geniale, di mescolare tra loro due delle cose che più funzionano tra i giovanissimi, il calcio e il celeberrimo maghetto con gli occhiali. Che c'azzeccano, vi chiederete giustamente con accento molisano. Nulla, ma se in mezzo ci mettiamo pure uno dei più grandi calciatori della storia, il mitico Pelé, la cosa comincia ad avere un senso. No? Beh, è vero, in effetti no...

Tutti insieme appassionatamente

Facciamo un po' di chiarezza: nel mondo alternativo creato da Ubisoft, il nostro Pelé ha deciso di mettere la sua assoluta esperienza e il suo talento ineguagliabile a disposizione dei giovani calciatori di tutto il mondo creando la Brightfield Academy, una scuola calcio d'eccellenza strutturata però più come la Hogwarts, per l'appunto, di Harry Potter che non come un normale vivaio di una squadra di calcio.

Quando Pelé incontra Harry Potter

A partire dalla sede, un maniero medievaleggiante con tanto di stemmi e bandiere, fino al funzionamento stesso dell'accademia, che vede gli iscritti risiedere nelle stanze del castello condividendo non solo gli allenamenti, ma anche avventure, pettegolezzi, insomma tutta la propria vita. La Brightfield ha anche un'acerrima rivale, la Scythemore Academy, guidata da un personaggio estremamente laido e sospetto e dove i ragazzi iscritti sono tutti grossi, cattivi, arroganti e dallo sguardo bieco. Anche la presentazione della vicenda, nel filmato introduttivo, ricorda tanto le atmosfere della Rowling, con il protagonista che impersonate, del quale potete decidere il sesso, che riceve la tanto sospirata lettera di ammissione alla Brightfield salvo poi scoprire, una volta di fronte al campionissimo brasiliano, che si tratta di un falso fabbricato dalla Scythemore. Impressionato però dal talento e dalla determinazione del nostro, Pelé lo ammette di diritto: inizia così la scalata alla gloria, insieme ad un'avventura che possiede una vera e propria trama che vi porterà a scoprire, alla fine, insieme ai vostri inseparabili amici e compagni di squadra, come mai la malefica Scythemore abbia architettato tutto ciò...

La dura vita del Campione

Per essere un gioco sostanzialmente per bambini, Academy of Champions: Football mette parecchia carne al fuoco. L'avventura si affronta giorno per giorno, ognuno dei quali diviso a sua volta in tre fasce orarie a ciascuna delle quali corrisponde un'attività.

Quando Pelé incontra Harry Potter

Queste sono delle tipologie più svariate, e vanno dai minigiochi d'allenamento alle domande su vari aspetti del gioco, dall'ingaggio di nuovi giocatori per la squadra alla capatina in negozio per acquistare oggetti di potenziamento, dalla sessione in cui si attribuiscono ai vari giocatori i punti esperienza guadagnati in minigiochi e partite in modo da migliorare le prestazioni fino, appunto, alle partite vere e proprie, sfide cinque contro cinque che ricordano vagamente Soccer Slam di SEGA. L'azione si svolge in campi "fantastici" e dinamici, inquadrata dalla metà campo della vostra squadra ed è ovviamente estremamente semplice, senza alcuna pretesa simulativa, tanto che il pallone non può neanche uscire dal campo... Da sottolineare però la presenza di due elementi che rendono i match un pochettino più movimentati: innanzitutto le mosse-talento, dei colpi speciali diversi da giocatore a giocatore (un attaccante avrà un tiro imparabile, un difensore abbatterà gli avversari solo toccandoli e così via) che si effettuano previo riempimento dell'apposita barra, e in secondo luogo i duelli, ovvero dei "quick time event" che sostituiscono i classici dribbling, vinti i quali avete la strada spianata verso la porta avversaria. Non basta, perché oltre alle partite d'allenamento, utili per raccattare denaro ed esperienza ma comunque non obbligatorie, così come tutto il resto delle fasi, ci sono poi gli incontri con i vari team della Scythemore, vale a dire gli eventi vinti i quali si manda avanti la storia e che sono gli unici che non potete saltare. Ogni team Scythemore che affrontate è più forte di quello precedente, ed in più presenta una caratteristica particolare, dalla possibilità di impedirvi di usare gli oggetti alla messa sotto contratto di personaggi speciali, caricature dei più famosi protagonisti Ubisoft, ognuno dei quali dotato di talento superiore alla media e di movimenti molto pericolosi. Il tutto è all'insegna della semplicità più assoluta, e fortunatamente anche dell'immediatezza, ma se disponete di un Wii Motion Plus, potete effettuare alcuni movimenti di "precisione" che rendono la partita un poco più varia e ricca.

Calcio? Bevete più latte!

Una volta portata a termine l'avventura, e se decidete di non evitare nessuna delle prove non ci metterete neanche pochissimo tempo, potrete comunque continuare a sbizzarrirvi coi minigiochi e con le partite secche da affrontare anche con un amico: avete accesso anche ad un minigioco esclusivo per i possessori della Balance Board, ben implementata nel cosiddetto Freestyle che comunque risulta un po' poco per poter spingere gli acquirenti del gioco all'acquisto della periferica, e viceversa.

Quando Pelé incontra Harry Potter

Per passare alla parte tecnica, siamo veramente nella capitale del regno delle cose senza infamia e senza lode: tutto nella più assoluta media dei prodotti destinati alla medesima fascia, con grafica sostanzialmente da GameCube che però scorre liscia senza perdere un colpo e che resta comunque piacevole alla vista, e musichette ed effetti tanto carini quanto insignificanti. Lo stile è un'altra cosa, non passa inosservato e per i già citati riferimenti alla saga di Harry Potter, e soprattutto per la scelta fatta a favore di una certa atmosfera "infantil-fighetta", la stessa di tanti cartoni dell'ultimissima generazione, che risulta estremamente irritante per chi bambino lo è stato un po' di tempo fa ma che, chissà, magari sui bambini di oggi riesce a fare veramente colpo...

Conclusioni

Multiplayer.it
6.7
Lettori (9)
5.3
Il tuo voto

Ai bambini più cresciuti Academy of Champions: Football dirà poco oltre alla presenza di un Pelé versione cartoon, alla confusione tra fonti d'ispirazione e allo stile grafico un po' irritante, ma non si può non ammettere che, come prodotto per bambini, l'ultimo Ubisoft sia ben fatto. In fondo i pargoli da un videogioco non cercano le cose che cerca un pubblico più adulto, ed un gameplay facile, immediato e veloce diventa un fattore esclusivamente positivo, così come l'atmosfera fiabesca ma comunque "cool" e una storia e dei personaggi con cui è facile identificarsi. Inoltre la struttura del gioco non è affatto malvagia, e chissà che l'idea non si possa riciclare in qualcosa di più complicato ed impegnativo...

PRO

  • Più sostanzioso di quanto si possa sospettare
  • Veloce ed immediato
  • Adatto al segmento cui si rivolge

CONTRO

  • Motion Plus e Balance Board solo "di facciata"
  • Tecnicamente nella più anonima media