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Mi porti su, signor Scott.

Data astrale 5630.7 ...la vostra solitudine non vi lascia un istante, vivete tutta la vita isolati in questo involucro così fragile, separati. Quanto siete soli... Terribilmente soli...

RECENSIONE di Ludovica Lagomarsino   —   26/02/2010

"Spazio, ultima frontiera. Eccovi i viaggi dell'astronave Enterprise durante la sua missione quinquennale, diretta all'esplorazione di nuovi mondi, alla ricerca di altre forme di vita e di civiltà, fino ad arrivare là dove nessun uomo è mai giunto prima. "

Mi porti su, signor Scott.

Era con queste parole che Gene Roddenberry ci presentava, nel lontano 1966, una serie che sarebbe diventata una delle più amate e delle più prolifiche della storia della fantascienza. Il suo successo fu dovuto a molti fattori, ma fra di essi non possiamo non citare la forte componente romantica ed eroica, il fascino dell'esplorazione dello spazio e della rotta verso l'ignoto, oltre all'impegno dal punto di vista sociale, etico e politico che soprattutto la serie classica introdusse nel genere delle serie televisive. E' quindi con l'occhio (e il cuore) rivolto verso le stelle che ci apprestiamo ad accogliere sui nostri schermi le avventure proposteci da Cryptic Studios attraverso Star Trek Online, con le aspettative che qualsiasi fan della saga certamente nutre e la gran voglia di affrontare lo spazio profondo a bordo delle nostre navi stellari.

Capitani in cerca d'autore

La prima cosa con cui dobbiamo fare i conti, come in ogni MMO che si rispetti, è naturalmente la schermata di creazione del personaggio che rappresenterà il nostro alter ego durante i nostri viaggi e le avventure. E' inutile dire che la musichetta che ci accoglie subito dopo aver superato la schermata di login è una vera e propria stilettata al cuore e per quanto siamo ormai adulti, vaccinati e si suppone anche un po' disincantati, l'emozione ci fa strizzare gli occhi e le dita sembrano felici.

Mi porti su, signor Scott.

Inizialmente possiamo creare solamente un personaggio della Federazione, scoprendo in seguito che dovremo raggiungere il sesto livello con almeno uno di essi per poter sbloccare la creazione di un rappresentante della fazione dell'Impero Klingon. In entrambi i casi, comunque, abbiamo un range più o meno vasto di razze fra cui scegliere, chiaramente legate alla storia di alleanze e conflitti che abbiamo appreso dalla saga. Sono molte le opzioni che abbiamo a disposizione per personalizzare il nostro personaggio, soprattutto per quanto riguarda i tratti estetici che ovviamente variano di razza in razza. Ogni specie possiede inoltre delle peculiarità distintive per quanto riguarda le skill: una o due sono prestabilite e le restanti due o tre a nostra libera scelta, a meno che non si decida di creare da zero una nostra razza aliena, in questo caso dovendo sceglierne tutte le caratteristiche. E' chiaro come alcune razze siano più o meno indicate di altre per la classe che sceglieremo di giocare, fra le tre disponibili: ufficiale tattico, scientifico ed ingegneristico. Il primo di questi è una sorta di "soldato", più adatto al combattimento diretto, il secondo rivestirà il ruolo di curatore e il terzo supporterà il gruppo attraverso l'utilizzo della tecnologia. La classe che sceglieremo influenzerà il modo in cui combatteremo sia nello spazio che a terra, perciò sarà importante dedicargli un minimo di studio. Sfortunatamente la maggior parte dei tratti aggiuntivi che possiamo assegnare al personaggio sono relativi al combattimento sul suolo dei pianeti, mentre i più utili tratti "spaziali" sono in numero fortemente ridotto.

Signor Sulu: velocità WARP!

Una volta terminata la creazione del nostro personaggio, siamo catapultati nel filmato introduttivo del gioco che non può che continuare ad alimentare quella prima emozione provata. E' la voce di Leonard Nimoy ad accoglierci, l'interprete del "Sr. Spock" che tutti ben conosciamo. Gli eventi che ci narra sono quelli a cui abbiamo assistito nell'ultima opera cinematografica dedicata alla serie, il recentissimo "Star Trek" di J.J. Abrams: ci troviamo a circa una ventina d'anni da quando Spock usò la materia rossa per creare un buco nero che gli permettesse di viaggiare nel tempo ed impedire la distruzione dei due pianeti patria dei romulani.

Mi porti su, signor Scott.

Nel gioco però noi non affronteremo la realtà parallela creata da Spock, ma seguiremo piuttosto la linea temporale originale in cui l'universo, devastato dall'annientamento dei romulani, si troverà di nuovo a vivere il conflitto aperto fra l'Impero Klingon e la Federazione, con la minaccia dei Borg nuovamente urgente. I Klingon, oltre a prendersela con quei poverini di romulani e gorn, accusano la Federazione di essere stata infiltrata dagli Undine, razza con doti di mutaforma che a dirla tutta sembrerebbe (a seconda del lato da cui la si guardi) essersi infiltrata anche fra i Klingon stessi. Con tutte le complicazioni diplomatiche e l'atmosfera da cortina di ferro che ne deriva e che rende abbastanza fedelmente le trame ed i conflitti tipici della serie. In ogni caso il nostro tutorial come prima cosa ci obbliga a confrontarci con dei Borg dall'intelligenza artificiale non stratosferica che ci permetteranno di prendere un po' la mano con le meccaniche di gioco a terra e nello spazio, oltre che ottenere il comando della nostra prima nave stellare di classe Miranda.

Ho già una femmina di cui preoccuparmi. Il suo nome è Enterprise.

E arriva anche il momento di analizzare per bene le croci e le delizie di questo MMO. Una delle delizie, come già avrete avuto modo di capire dal tono di questa recensione, è certamente l'atmosfera generata dall'ambientazione di Star Trek stessa, ricostruita con una certa cura e cercando il più possibile di ascoltare le richieste degli utenti stessi e dei fan della serie. Sentirsi chiamare a schermo da qualche ammiraglio della flotta che vuole affidarci una missione è gradevole, come anche gli incontri saltuari con personaggi celebri della serie stessa o con loro discendenti diretti. La navigazione di settori e galassie ha certo il suo fascino e ne siamo immediatamente stregati, ma ci rendiamo presto conto che risente della carenza di una caratteristica fondamentale della serie: l'esplorazione. Chi di noi non ha bene in mente quel "per andare là dove nessun uomo è mai giunto prima"? In Star Trek Online troveremo, in effetti, aree più o meno inesplorate con pianeti sconosciuti, generati in maniera randomica nella mappa relativa. Quello che dovremo fare, sostanzialmente, sarà andarcene in giro a fare le scansioni delle anomalie rilevate sulla mappa, che in alcuni casi ci permetteranno semplicemente di raccogliere materiali e in altri di scoprire sistemi sconosciuti che ci apriranno delle brevi missioni nel loro spazio orbitale o sulla superficie. Non passa molto tempo però che la formula venga a noia, considerando che di "esplorazione" non conserva nemmeno il gusto ma che si tratta fondamentalmente di encounter casuali in cui si combatte un poco per poi tornarcene da dove siamo venuti.

Mi porti su, signor Scott.

E qui viene quella che probabilmente è la croce più grande di Star Trek Online: le missioni. Ci sono fondamentalmente tre alternative percorribili oltre a quelle di esplorazione: le patrol, che ci portano a difendere dei sistemi, le "Fleet action" e quelle episodiche. Le Fleet action sono sostanzialmente delle quest di combattimento istanziate da svolgere con altri giocatori, principalmente nello spazio, mentre quelle che raccontano la storia seguono la linea narrativa episodica che mantiene una parte consistente del fascino del gioco. Tutte le missioni, di qualsivoglia genere esse siano, si svolgono nello spazio e/o a terra. Nel primo caso il gioco funziona bene, con meccaniche molto simili a quelle di quel Bridge Commander del 2002 inserite in effetti grafici e audio che strizzano ancora una volta il cuore degli appassionati. Abbiamo un certo numero di abilità a nostra scelta, dateci in parte dai nostri ufficiali di bordo la cui crescita dovremo curare anche nella scelta delle skill, in parte da noi stessi e dal ruolo che abbiamo scelto di assumere, in parte dalla configurazione della nave stessa. Una grossa parte del gioco è impegnata proprio nella personalizzazione di noi stessi, della nave e dei nostri ufficiali attraverso oggetti e punteggi per l'alternativa trekkiana del noto "albero dei talenti". Il problema in questo caso è che le spiegazioni sui valori di skill ed oggetti sono talmente carenti da non riuscire a farsi un quadro preciso di cosa sia meglio potenziare o quale oggetto sia migliore di un altro, se non a livello intuitivo. Il combattimento nello spazio, piuttosto lento nei movimenti, si basa tutto su combinazioni fra phaser, disruptor e torpedo, attenti a tenere su gli scudi e a far cadere quelli dei nostri nemici. Il tutto usando ovviamente le altre skill, che siano di cura, attacco o buff.

Uhura, segnali la nostra resa

Se i combattimenti nello spazio, nonostante la loro lentezza, semplicità e ripetitività riescono ad essere davvero divertenti, le missioni a terra sono letteralmente insopportabili. Si tratta sostanzialmente di scendere su pianeti o stazioni spaziali accompagnati da altri giocatori o dai nostri ufficiali gestiti dall'IA (non buona come potrebbe essere), ad uccidere tutto ciò che si para fra noi e il compimento del nostro obiettivo. Gli scontri con i nemici sono quanto di più scontato e meccanico abbiamo visto in un MMO, con un livello di sfida pressoché nullo e appena un paio di tasti da premere in combinazione per cavarsi il dente.

Mi porti su, signor Scott.

Le meccaniche sono poi abbastanza assurde, con sistemi di mira da accucciati che danno dei bonus al tiro ma senza possibilità di usare sistemi di copertura sensati, scontri corpo a corpo imprecisi come non mai, un sistema di camera quantomai improponibile e un meccanismo di bersaglio automatico che ci fa perdere continuamente di mira il nostro obiettivo scelto per passare a quello che il sistema ritiene più opportuno. La grafica, poggiante sul motore di Champions Online, è quantomai legnosa e poco dettagliata e tutto concorre a farci tirare un respiro di sollievo quando finalmente possiamo tornare sulle nostre navi. Per lo stesso motivo anche le "capitali", le basi che fanno da punto di ritrovo dei giocatori e che comprendono una pessimamente gestita Auction House, la posta e i negozi sono molto poco frequentate se non quando proprio è necessario fare qualcosa che non si possa assolvere comodamente dal proprio ponte di comando.

Inserisca una rotta. Verso casa.

Ma veniamo, infine, al grande punto interrogativo che ancora non ha trovato risposta: cosa ne è dell'aspetto MMO del gioco? Fin dall'inizio ci appare infatti chiaro che il gioco di Cryptic Studios sia stato tarato su un livello di difficoltà tale per cui sia tranquillamente giocabile in single player. Nei combattimenti a terra, ad esempio, la sostituzione di ufficiali di bordo con altri giocatori reali non fa altro che rendere le cose ancora più facili, mentre per quanto riguarda i combattimenti nello spazio il sistema di istanze rende estremamente penalizzante riuscire a giocare con i propri amici. Una volta creato un gruppo è poi una questione di pura fortuna riuscire a entrare nella stessa istanza di combattimento, rendendo sostanzialmente inutile il gioco di squadra. Di cui per altro non si sente affatto l'esigenza, considerando che gli scontri si riducono sostanzialmente ad un tank & spank continuo che, seppur incredibilmente soddisfacente e divertente, limita la necessità di interazione con gli altri giocatori allo zero. La chat del server, unica per tutti i giocatori di tutte le provenienze, non è altro che un calderone di domande e commenti sul gioco, alcune interessanti, altre semplici chiacchierate da chat fra sconosciuti. E' infatti difficile assistere alla formazione di Fleet (l'analogo delle gilde) sul gioco, non esistono quasi affatto richieste di reclutamento e viene seriamente da chiedersi se non ci si trovi in effetti in un enorme gioco in single player e multiplayer istanziato con dei simpatici bonus da MMO.

Mi porti su, signor Scott.

Oltre al motivo per cui paghiamo una sottoscrizione. Resta tuttavia una possibile risposta alla nostra domanda e risiede nel comparto PvP del gioco. Come dicevamo all'inizio, infatti, una volta raggiunto il sesto livello di un personaggio della Federazione è possibile crearne uno dell'Impero Klingon, che avrà un comparto PvE estremamente limitato e sarà sostanzialmente focalizzato sul PvP. Al momento tuttavia è davvero troppo presto per esprimere delle considerazioni in tal senso, considerando che non solo l'end game PvE del gioco sia ancora lontano per tutti, ma soprattutto per quanto riguarda il PvP ci sono davvero pochi giocatori che abbiano delle navi a livelli abbastanza alti da poterne definire le dinamiche e il coinvolgimento. Ci riserviamo quindi, più avanti nel tempo, di analizzare quale sarà l'equilibrio che il gioco riuscirà a raggiungere nella sua componente di Massive Multiplayer Online. Per il momento concludiamo la nostra analisi convinti di trovarci di fronte a un titolo con delle potenzialità, sia grazie all'universo a cui fa riferimento, sia per le meccaniche su cui è stato strutturato. Il gioco, nonostante i molti difetti su cui Cryptic dovrà lavorare molto riesce in ogni caso a proporre meccaniche divertenti e a creare quell'alchimia e quelle atmosfere che mantengono il giocatore incollato, e forse ipnotizzato, per lunghe ore davanti allo schermo. Speriamo che il suo futuro preveda un balzo nell'iperspazio che ci porti davvero dove nessun giocatore è mai giunto prima.

Conclusioni

Multiplayer.it
7.0
Lettori (68)
7.5
Il tuo voto

Star Trek Online riesce a compiere un insolito miscuglio di componenti splendidamente realizzati e momenti di grande emozionalità a picchi di frustrazione tecnica e di gameplay assolutamente caotico. Il signor Spock con la sua logica ne sarebbe interdetto. Il divario fra le sezioni sulla terra e nello spazio è simbolo delle contraddizioni del titolo, con il comparto giocato nei panni dei nostri avatar pessimamente realizzato e quello invece a bordo delle navi spaziali estremamente ben fatto, divertente e coinvolgente. Il combattimento a terra non è purtroppo il suo unico difetto, mostrando anche grande difficoltà a proporre un gioco di squadra che giustifichi la sua componente di MMO. Resta il dubbio sul PvP che, a poco più di un mese dal rilascio del gioco, appare ancora troppo immaturo per essere giudicato. STO ha ottime potenzialità e i fan della serie non possono davvero fare a meno di farsi un giro per i quadranti ad essi tanto cari, a bordo delle loro U.S.S., ma per renderlo appetibile e longevo Cryptic Studios dovrà apportarvi diverse correzioni sostanziali.

PRO

  • Atmosfere cariche di emozione per i fan
  • Combattimenti nello spazio divertenti e coinvolgenti
  • Una certa complessità di personalizzazione e skill
  • La voce di Leonard Nimoy

CONTRO

  • I comparti a terra sono terribili
  • Difficile comprendere le stat di drop e skill
  • Un canone per giocare un titolo che di persistente ha poco

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Sistema Operativo: Windows XP SP3/Vista SP2
  • CPU: Intel Core 2 Duo E6850 @ 3.00GHz
  • RAM: 4 GB
  • Scheda Video: GeForce 8800 GTS 512

Requisiti minimi

  • Sistema Operativo: Windows XP SP2 / Windows Vista / Windows 7 (32 or 64-bit)
  • CPU: Intel Core 2 Duo 1.8 Ghz or AMD Athlon X2 3800+
  • RAM: 1GB
  • Scheda Video: NVIDIA GeForce 7950 / ATI Radeon X1800 / Intel HD Graphics
  • Sound: DirectX 9.0c Compatible Soundcard
  • DirectX: Version 9.0c or Higher
  • HDD: 10GB Free Disk Space
  • Network: Internet Broadband Connection Required

Requisiti consigliati

  • Sistema Operativo: Windows XP SP2 / Windows Vista / Windows 7 (32 or 64-bit)
  • CPU: Intel E8400 Core 2 Duo or AMD Athlon X2 5600+
  • Memory: 2GB RAM+
  • Video: NVIDIA GeForce 8800 / ATI Radeon HD 3850+
  • Sound: DirectX 9.0c Compatible Soundcard
  • DirectX: Version 9.0c or Higher
  • HDD: 10GB Free Disk Space
  • Network: Internet Broadband Connection Required