0

Genesis does what Nintendon't?

Disponibile esclusivamente su Steam, il SEGA Genesis Classics Pack è una raccolta composta da undici titoli che - chi più, chi meno - hanno segnato la storia del Mega Drive.

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   28/06/2010

I possessori di Mega Drive ricorderanno senz'altro l'impatto nel mercato dei videogame della console SEGA, che ai tempi del lancio europeo (1990) poteva già contare su un gran numero di titoli in grado di avvicinarsi molto a quella che era l'esperienza di riferimento per gli appassionati: la sala giochi. Grazie al processore a 16 bit Motorola 68000, che girava a ben 7.61 MHz, e ai suoi 64 KB di RAM, la differenza tecnica rispetto all'ormai sorpassato NES appariva enorme, e giocò un ruolo chiave all'interno di campagne pubblicitarie mirate appunto a sottolineare la vicinanza fra quanto offerto dal Genesis (nome americano del Mega Drive) e i cabinati da sala. Forte di uno straordinario successo commerciale (si parla di quasi trenta milioni di pezzi venduti in tutto il mondo), il sistema da gioco SEGA fu anche piuttosto longevo e tale fattore favorì il progressivo miglioramento della qualità dei titoli: mettete da una parte Gain Ground (1988) e dall'altra Streets of Rage II (1993), ad esempio, e vi sembrerà di guardare due giochi appartenenti a generazioni diverse, pur girando sullo stesso hardware.

Genesis does what Nintendon't?

Con il SEGA Genesis Classics Pack, arriva su Steam una prima selezione di classici sviluppati da SEGA per Mega Drive, e vista la caratura di alcuni titoli si tratta di un'ottima occasione per darsi al retrogaming. Al momento sono undici i giochi disponibili ed è possibile acquistarli separatamente per 2,49 euro l'uno (con l'unica eccezione di Sonic 3D Blast, venduto inspiegabilmente a 4,49 euro) o tutti insieme a 29,39 euro, dunque purtroppo senza alcuno sconto per chi prende il pacchetto completo. Il nostro consiglio è di comprare i titoli che più vi interessano singolarmente, seguendo il cuore e l'indole nostalgica ma facendo anche attenzione alla qualità, vista la presenza di alcuni titoli decisamente meno "classici" di altri.

Bestie e fumetti

Per essere un gioco sviluppato nel 1988, Altered Beast ha del miracoloso. Non ci riferiamo ad aspetti puramente tecnici, bensì al particolare mix di idee assurde e ambientazioni storiche che non c'entrano assolutamente nulla le une con le altre, che alla fine però concorrono alla creazione di un prodotto che non solo si lascia giocare, ma rimane anche in testa con le sue immagini, i suoi suoni sconclusionati (vedi l'improbabile effetto sonoro che accompagna i pugni e i calci del protagonista) e le sue musichette (che immancabilmente si interrompono quando viene riprodotto un campionamento vocale).

Genesis does what Nintendon't?

L'anonimo centurione di cui vestiamo i panni viene resuscitato da Zeus perché salvi sua figlia Athena dalle grinfie di un demone; e così si lancia contro un esercito di mostri e creature di ogni tipo, che combatte grazie ai poteri conferitigli dal padre degli dei, ovvero la capacità di cambiare forma fino a trasformarsi in un potente ibrido fra uomo e bestia. A seconda dello stage varia la forma finale della trasformazione (lupo, drago, tigre, orso e poi di nuovo lupo, stavolta dorato) ma non le due fasi intermedie, che vedono i muscoli del centurione gonfiarsi a dismisura. Per il suo valore, il gameplay immediato e le immancabili reminiscenze, Altered Beast va senz'altro recuperato e portato a termine ancora una volta. Così come va recuperato, senza pensarci due volte, l'ottimo Comix Zone: si tratta di un titolo molto più recente (1995) che vede il nerboruto disegnatore di fumetti Sketch Turner cadere vittima dei propri personaggi e finire imprigionato fra le pagine da lui stesso create. Grazie all'aiuto di un'amica che può comunicare con lui dal mondo reale, Sketch passa da una vignetta all'altra (letteralmente!) in cerca di un modo per tornare a casa e sconfiggere il "super cattivo" che lo ha messo in questa assurda situazione. Il gameplay del gioco miscela in modo sapiente elementi action, platform e soprattutto picchiaduro, con gli scontri che implicano l'uso di una certa strategia fra parate, combo e mosse speciali. Il design dei personaggi è ottimo, le animazioni anche e la sensazione di impatto avrebbe tanto da dire ancora oggi, con alcuni nemici che vengono colpiti così forte da strappare le "strisce" di carta che separano una vignetta dall'altra. Uscito in un periodo in cui i possessori di Mega Drive già pensavano al passaggio a una console a 32 bit, Comix Zone si presenta davvero come un prodotto divertente, ben fatto e anche piuttosto impegnativo.

Genesis does what Nintendon't?

Bombe, delfini, lance e spade

Crack Down, datato 1990, è sicuramente uno dei titoli meno convincenti di questa raccolta. Il gioco è molto immediato e discretamente divertente, ma è caratterizzato da una grafica estremamente povera, da un gameplay piuttosto limitato e dalla presenza di pochi stage. Molto, molto meglio il famoso Ecco the Dolphin, un adventure originale e ispirato che ci vede controllare un delfino impegnato nella liberazione dei propri compagni attraverso una serie di livelli basati sull'inerzia e sul ritrovamento di oggetti.

Genesis does what Nintendon't?

Ai tempi della sua uscita, Ecco colpì tutti i possessori di Mega Drive per i suoi colori e la sua qualità, ma anche per via di un livello di difficoltà non alla portata di tutti. Rispolverarlo dopo tanti anni potrebbe dunque rivelarsi un'esperienza controversa, ergo ne consigliamo l'acquisto con riserva. Difficile invece consigliare l'acquisto di Gain Ground, titolo del 1988 che già all'epoca del lancio probabilmente sembrava vecchio, con un'area di gioco ridotta rispetto allo schermo (quasi come Crack Down, in cui si giocava proprio in modalità finestra...) e una grafica inferiore a molte produzioni per console a 8 bit. A voler ben vedere, questo particolare incrocio tra sparatutto, action e strategia ha un suo perché, con cinquanta stage sempre più impegnativi e un gran numero di personaggi differenti da controllare, ma la presentazione è così scarsa da smorzare in anticipo qualsiasi entusiasmo. Capita. Un discorso completamente diverso merita il leggendario Golden Axe, che nella sua versione per Mega Drive non si presenta certo identico al coin-op (mancano un bel po' di frame di animazioni, le magie sono state impoverite e gli stage appaiono meno dettagliati) ma ne condivide lo straordinario gameplay da hack'n'slash, solido e divertente. I tre personaggi selezionabili (guerriero, amazzone e nano) non sono molto diversi fra loro, ma la sfida risulta senz'altro coinvolgente grazie anche alla modalità multiplayer per due giocatori e all'aggiunta di alcuni stage extra nonché della modalità "duel". Imperdibile.

Genesis does what Nintendon't?

Ninja, porcospini, tizi che volano e palline

Sono due i titoli della serie Shinobi disponibili nella raccolta, e si tratta di prodotti estremamente differenti nonostante condividano il medesimo personaggio (in realtà no, in quanto il protagonista di Shadow Dancer nella versione giapponese non è Joe Musashi ma suo nipote Hayate). Il primo, Shadow Dancer, è la conversione per Mega Drive dell'omonimo coin-op prodotto da SEGA nel 1989. Ricorderete senz'altro il ninja vestito di bianco e soprattutto il suo cane Yamato, che poteva essere lanciato contro i nemici per renderli vulnerabili prima di un attacco. Ebbene, la versione casalinga differisce molto dal gioco da sala, con gli stage completamente ridisegnati e una meccanica differente, che dell'originale mantiene solo il carattere spiccatamente hardcore: un colpo andato a segno e siete belli che morti, quindi si riparte dall'inizio del livello.

Genesis does what Nintendon't?

I nostalgici potrebbero farci un pensierino, ma in realtà appare molto più meritevole Shinobi III: Return of the Ninja Master, uscito nel 1993 e dotato di una grafica e di un gameplay decisamente più evoluti: manca il cane, ma la barra dell'energia ci permette di fare qualche errore senza pagarne le più estreme conseguenze e c'è una buona varietà di nemici. Passiamo quindi a Sonic 3D Blast, il titolo più costoso della raccolta nonché il più recente (1996). Sviluppato da Traveller's Tales sotto l'egida di SEGA, il gioco doveva rappresentare il passaggio di Sonic alle tre dimensioni (oltretutto uscì in concomitanza con una versione per Saturn) ma non si può dire che svolga il compito nel migliore dei modi: gestire i salti in un contesto 3D appare davvero ostico e la velocità del personaggio finisce per costituire un problema anziché una risorsa quando bisogna approcciare i nemici con cautela. Un episodio classico di Sonic sarebbe stato preferibile, e non poco: questa interpretazione con visuale isometrica lascia il tempo che trova e si può decisamente farne a meno. Chiudono la rassegna Space Harrier II e l'originale Vectorman: il primo è il sequel del famoso arcade SEGA, datato 1989, e sente in modo particolare il peso degli anni, con una grafica inguardabile e strapiena di "sprite blinking"; il secondo è un action game del 1995 caratterizzato da un'ottima grafica 3D prerenderizzata, con animazioni davvero fluide e convincenti (complice l'aspetto dei personaggi, composti prevalentemente da sfere), la cui storia di sfondo somiglia in modo disarmante a quella che Pixar ha usato per l'eccezionale WALL-E. Non si tratta di un classico, certo, ma si presenta in ogni caso come un titolo divertente e ben fatto, da provare.

Conclusioni

Multiplayer.it
7.5
Lettori (4)
8.4
Il tuo voto

Il SEGA Genesis Classics Pack conta undici titoli di buona qualità, con qualche punto debole (i vetusti Crack Down, Gain Ground e Space Harrier II) e alcuni nomi che difficilmente avremmo incluso in una raccolta di "classici" (vedi Sonic 3D Blast). Fortuna vuole che i giochi siano acquistabili singolarmente a un prezzo accessibile, dunque è possibile comprare solo quelli che più ci incuriosiscono o che rievocano ricordi particolari. L'emulatore scaricabile da Steam dispone di una serie di filtri grafici che rendono indolore l'upscaling anche verso le risoluzioni più alte, nonché di un sistema di salvataggio che ci consente di ovviare alle mancanze di alcuni prodotti. Il controller è pienamente supportato ed è possibile mappare i pulsanti a piacimento. Un buon inizio per un "canale" dedicato al retrogaming per Mega Drive, in definitiva: speriamo arrivino presto anche gioiellini come Streets of Rage II, Mazin Saga, Flashback e i vari Sonic.

PRO

  • Diversi titoli di grande valore
  • Emulazione perfetta e ottimo upscaling
  • Alcuni giochi imperdibili per i nostalgici...

CONTRO

  • ...altri non meritavano l'inclusione
  • Mancano diversi classici all'appello

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Processore Phenom X4 9550
  • 4 GB di RAM
  • Scheda video ATI HD 5830 con 1 GB di RAM
  • Windows 7 Home Premium

Requisiti minimi

  • Scheda video da 32 MB o superiore
  • 50 MB di spazio libero su hard disk
  • Windows XP, Windows Vista o Windows 7

Requisiti consigliati

  • Scheda video da 32 MB o superiore
  • 50 MB di spazio libero su hard disk
  • Windows XP, Windows Vista o Windows 7