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Un nuovo Galaga?

Una navicella da sola affronta un'intera flotta spaziale: è il punto di partenza di ogni spara e fuggi, e Warblade non fa eccezione.

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   30/07/2010

Sono davvero molti i punti di contatto fra Warblade e il classico Galaga: si tratta in entrambi i casi di shoot'em-up a scorrimento verticale, con la nostra navicella che può spostarsi solo orizzontalmente perché vincolata al bordo inferiore dello schermo.

Un nuovo Galaga?

Gli schieramenti alieni si susseguono secondo un certo ordine e un'immancabile simmetria: se uno sciame si è presentato sulla sinistra, il prossimo scenderà da destra, e così via. È persino presente quel potenziamento che ci permette di risucchiare due navi nemiche per trasformarle in altrettanti pod laterali. Le differenze fra i due prodotti, a parte chiaramente le decadi che li separano, stanno in tutta una serie di adeguamenti neanche troppo scontati a cui gli sviluppatori di Warblade hanno fatto ricorso per quanto concerne struttura e gameplay. Ci troviamo infatti di fronte a un titolo solo all'apparenza semplice e lineare, che dopo poche partite svela uno spessore non indifferente fatto di potenziamenti, sezioni speciali, boss e moltiplicatori di punteggio.

Chi di spada ferisce...

Dotato di una modalità classica con centinaia di stage e di un "time attack" pensato per quando abbiamo solo pochi minuti a disposizione, Warblade ci propone di default un sistema di controllo basato tanto sul touch screen quanto sull'accelerometro: la nostra navicella apre il fuoco quando premiamo l'apposito pulsante posto nella parte bassa dello schermo, e si sposta a destra e a sinistra seguendo l'inclinazione del dispositivo. Si tratta di una soluzione immediata e piuttosto precisa, che però difficilmente ci permetterà di districarci fra le centinaia di colpi sparati al nostro indirizzo, specie durante i boss fight.

Un nuovo Galaga?

Per fortuna, accedendo alle opzioni è possibile scegliere fra altri due tipi di combinazioni basate solo sul tocco: la prima, abbastanza scomoda, con comandi separati per le due direzioni e per aprire il fuoco; la seconda, decisamente migliore, che vede il largo tasto di fuoco utilizzato come una sorta di touchpad su cui far scorrere un dito per dettare i movimenti della navicella approfittando dell'autofire. In quest'ultimo caso, lo scotto da pagare consiste nella cadenza di fuoco "a intervalli", che costituisce uno svantaggio quando i nemici si muovono in sciami numerosi. Al di là di questi elementi di base, il gioco ci permette fra uno stage e l'altro di spendere il denaro eventualmente guadagnato per acquistare i potenziamenti che desideriamo, ma che magari non siamo riusciti a raccogliere durante l'azione: sparo doppio, triplo e quadruplo con varianti di maggiore efficacia, laser beam, scudi e armature supplementari, incrementi e decrementi della velocità, ecc. Se capita di perdere una vita, il sistema ci riconosce al rientro il potenziamento immediatamente "inferiore" a quello che possedevamo, impedendo dunque il concretizzarsi di situazioni frustranti in cui una disattenzione pregiudica l'intera partita e ci si ritrova ad affrontare avversari resistenti con il solo cannoncino di partenza. La linearità delle meccaniche di gioco viene spezzata da fasi alternative come la "pioggia di asteroidi", un percorso a ostacoli che possiamo attraversare a velocità più o meno sostenuta per ottenere punti extra, oppure come la disfunzione nel salto iperspaziale, che ci catapulta in una piega dell'universo popolata da creature poco raccomandabili. A parte l'orribile schermata di partenza, la realizzazione tecnica del gioco è buona, con un uso spettacolare dei colori ma un design forse troppo semplicistico per la nostra navicella e per i numerosi nemici. Lo sfondo, che in genere è costituito solo da stelle e da galassie viste in lontananza, riesce a non risultare ripetitivo grazie anche all'implementazione di uno scrolling su più livelli, che aggiunge un certo senso di profondità. Il comparto sonoro, infine, è essenziale ma azzeccato.

La versione testata è la 1.33
Prezzo: 2,39€
Link App Store

Conclusioni

Multiplayer.it
8.5
Lettori (4)
2.3
Il tuo voto

Warblade è il classico titolo che all'apparenza dà un'idea di eccessiva semplicità, ma che dopo un po' ti conquista grazie a uno spessore decisamente non comune al genere degli spara e fuggi. Le dinamiche di gioco sono molto simili a quelle di Galaga e i riferimenti al classico Namco sono davvero palesi, tuttavia il gameplay risulta senz'altro attuale e l'implementazione di un ottimo sistema di potenziamento rende l'esperienza fresca e coinvolgente. La presenza del simpatico "time attack" evidenzia un'attenzione ai dettagli davvero encomiabile, visto che ci permette di cimentarci anche con partite veloci, mentre le tre differenti configurazioni per il sistema di controllo assicurano a tutti un ottimo feeling con la navicella. La grafica è ottima, una festa di colori che non risente dell'eccessiva semplicità degli sprite. Assolutamente consigliato.

PRO

  • Gameplay ricco di spessore
  • Estremamente longevo
  • Tecnicamente ben fatto...

CONTRO

  • ...ma il design è migliorabile