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Toccatemi tutto, ma non la mia Alix!

Un'invasione di alieni non potrebbe mai scomodare Simon dal suo divano preferito, ma il fatto che abbiano rapito Alix, sì! Non ci resta che scoprire se lo fa per amore o per le forme della giovane fidanzata...

RECENSIONE di Andrea Rubbini   —   08/12/2010

Che Simon sia un personaggio atipico nella storia delle avventure grafiche si capisce già dalla confezione. A dispetto della copertina un po' infantile, sul retro ci sono più avvertenze del PEGI che su Grand Theft Auto IV. Da un maghetto irriverente ci aspettavamo che al massimo andasse in motorino senza casco con Harry Potter. O rubasse due monetine dall'offertorio con un trucco di magia. E invece è un debosciato di prima categoria. Questo fa parte del progetto di rinascita della serie, che affonda le radici negli anni Novanta, epoca d'oro dei punta e clicca. In quei tempi Simon the Sorcerer riscosse un grande successo con i primi due episodi. Poi le cose precipitarono nel 2002 con Simon the Sorcerer 3D e le redini del marchio passarono quindi nelle mani di Silver Style Entertainment, che pubblicò il quarto capitolo, Chaos Happens, e che oggi esce con questo quinto episodio, riemergendo finalmente dagli abissi nei quali Simon era sprofondato con il rischio di annegare definitivamente.

Toccatemi tutto, ma non la mia Alix!

Parliamo quindi di Simon the Sorcerer V. L'evento che rompe l'equilibrio e mette in moto la narrazione è l'arrivo di due alieni verdi nel mondo magico di Simon, all'indomani di una grossa festa. Sebbene il maghetto fetente riesca a sfuggire ai due assalitori, questi rapiscono Alix, la fidanzata di Simon. Al giovane non resta altro da fare che partire per un'avventura che lo condurrà un po' ovunque prima di raggiungere la base del nemico, un'astronave chiamata Occhio della Morte. Nel corso della sua personale Odissea, Simon incontrerà anche numerosi aiutanti, che purtroppo sono piacevoli come il sale su una ferita.

Dire. Fare. Toccare

Per essere un'avventura grafica uscita nel 2010, Simon the Sorcerer V non propone niente di nuovo. Ci sono oggetti da cliccare con il mouse per ascoltarne la descrizione, interagirvi, o infilarli nell'inventario (il cappello a punta di Simon). Una volta raccolti nell'inventario è possibile usarli gli uni con gli altri. Il resto sono solo dialoghi a scelta multipla e camminate lungo le schermate. L'unica variazione è il felice connubio tra 3D e cel-shading, che dà il meglio di sé quando l'illuminazione mette in risalto il contrasto tra le tinte di colore. In quei momenti è come avere davanti agli occhi un libro di illustrazioni colorato con i pennelli; una sensazione piacevolissima. Peccato che la vitalità che acquistano le immagino con questa tecnica sia sciupata dalle animazioni dei volti, troppo rigide per diventare uno specchio delle emozioni che provano i personaggi mentre parlano, anche perché manca la sincronizzazione tra labbra e parlato. Sono invece meritevoli le animazioni dei corpi, come quelle delle talpe in veste di agenti segreti (come mai ultimamente, nelle avventure grafiche, siano tutti fissati con le talpe, dobbiamo ancora capirlo).

Toccatemi tutto, ma non la mia Alix!

Gli enigmi una volta tanto si sforzano di essere originali: tra tutti ricordiamo quello in cui bisogna stilare dei contratti da far firmare a un pirata gay, futuro capitano del nostro vascello volante. Nell'ultima sezione di gioco, che cita Guerre Stellari, gli sviluppatori hanno inserito un sistema di puzzle che si risolve con l'uso di poteri, senza raccogliere nessun oggetto. In ogni caso i rompicapo sono alla portata anche di un pubblico meno avvezzo ai punta e clicca, grazie a un sistema di obiettivi che ci tiene aggiornati su quello che dobbiamo fare e che offre nel caso alcuni piccoli suggerimenti generali. I più esigenti potranno storcere il naso davanti alla longevità limitata e all'assenza di sfide degne della loro esperienza in materia di avventure, ma di certo apprezzeranno l'impegno profuso nell'inventare puzzle fantasiosi. Com'era lecito aspettarsi, tornano vecchie conoscenze di Simon: Cappuccetto Rosso, il Lupo, e l'insopportabile Paludoso, uno strazio per gli occhi e le orecchie. Insomma, ci sono tanti ingredienti nel pentolone magico, ma se la ricetta così com'è può funzionare, le dosi vanno riviste. Vediamo perché...

Bacchettate sulle dita

Il punto più debole di Simon the Sorcerer V sono i dialoghi. Prima di tutto le battute non fanno ridere. Se paragonate alla lucida ironia delle avventure dei Telltale, sembrano il tentativo di qualcuno che vuole rendersi simpatico a tutti i costi. Per fortuna Simon è il più equilibrato (leggi anche "piatto") della compagnia. Paludoso proprio non si può ascoltare mentre parla, e la violenza verbale di Cappuccetto Rosso, una bambina talmente femminista da essere ridicola, contrasta grottescamente con l'aspetto del personaggio. Inoltre molte delle persone che incontriamo si perdono in lunghe e tediose disquisizioni sulle loro storie passate, con dialoghi lunghi anche cinque o sei righe.

Toccatemi tutto, ma non la mia Alix!

Abbondano i cliché, come nel caso del capitano omosessuale, e alcune trovate, anziché folli, appaiono solo gratuite. A questo si aggiunge un doppiaggio debole, che risente del budget limitato investito nel progetto. Anche i continui riferimenti sessuali fiaccano il tentativo di rendere la serie un prodotto maturo. Quando gli sviluppatori capiranno che sghignazzare davanti a una scollatura ampia è un comportamento infantile, non sarà mai troppo tardi. A parte questi limiti, che speriamo siano solo un primo passo verso una rinascita della serie, Simon the Sorcerer V ha imboccato la rotta giusta e, così com'è, risulta già un'avventura piacevole, adatta a un pubblico variegato.

Conclusioni

Multiplayer.it
7.0
Lettori (5)
8.5
Il tuo voto

Silver Style Entertainment indovina finalmente quale veste grafica si addice a una serie come quella di Simon the Sorcerer, facendola rifiorire grazie a un felice connubio tra cel-shading e 3D. Mentre gli occhi si deliziano per le tinte fiabesche delle schermate, la mente gioisce per alcuni puzzle che si impegnano a essere originali. Sebbene la sfida non sia tale da tenere svegli gli avventurieri che hanno temperato parecchi puntatori negli anni, ci sono i presupposti per divertire chiunque. Purtroppo i toni maturi tanto sbandierati sono solo battute sul sesso gratuite e anche un po' infantili, appesantite da un cast di personaggi spesso insopportabili, uno su tutti Cappuccetto Rosso, la caricatura di una femminista dalla voce grottesca intrappolata nel corpo di una bambina. Oltretutto il gioco ci prova in tutti modi a essere cominco, ma le battute sono piatte e poco ispirate, ingolfate nei lunghi, sfibranti dialoghi. In Simon the Sorcerer V c'è quindi la forma, e anche una discreta sostanza. Ora bisogna lavorare (e molto) sulla personalità.

PRO

  • Schermate che ricordano vivaci dipinti
  • Si va dai castelli medievali allo spazio
  • Enigmi spesso originali
  • Cast variegato...

CONTRO

  • ...ma simpatico come un chiodo sotto al piede
  • Doppiaggio scialbo
  • Umorismo sforzato

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Processore: Intel Core 2 Quad Q6600
  • RAM: 2 GB
  • Scheda video: GeForce 8800 GT
  • Sistema operativo: Windows Vista

Requisiti minimi

  • Sistema Operativo: Windows XP / Vista / Windows 7
  • Processore: 2.0 GHz o superiore
  • RAM: 512 GB
  • Scheda video: compatibile con DirectX 9.0c (con supporto Pixel Shader 2.0)
  • DirectX: versione 9.0c o superiore