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3DMark si rinnova

Il software di benchmark per eccellenza ci propone, con questa nuova release, la piena compatibilità con le schede video DirectX 11 in una serie di test inediti e interessanti

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   16/03/2011

Nato alla fine del 1998, 3DMark si è subito imposto come uno strumento semplice ed efficace per determinare la capacità computazionale delle schede video 3D e dei PC in generale. La prima edizione del software sviluppato da Futuremark, 3DMark99 (aggiornato nel 1999 alla versione MAX), era compatibile con le DirectX 6 e proponeva una serie di test molto spettacolari per l'epoca: la gestione di un panorama spaziale, una corsa futuristica in pieno stile wipEout, il passaggio in una foresta pluviale, la visita di uno scenario antico da parte di una navicella misteriosa, l'esplorazione in prima persona di una sorta di base spaziale e infine i devastanti effetti di un bombardamento planetario.

3DMark si rinnova

Nel corso degli anni, il potente benchmark si è adattato alle nuove tecnologie e contemporaneamente ha cercato di valutarne la messa in pratica in modo sempre più minuzioso, con la conseguente dilatazione dei tempi di esecuzione dei test. L'ultima versione del prodotto, 3DMark 11, che al contrario si distingue per la brevità dei benchmark, porta il software di Futuremark nella nuova generazione grazie al pieno supporto delle DirectX 11 e delle relative funzioni esclusive, come la tanto chiacchierata tessellation. Il tutto attraverso un totale di sei test: quattro grafici, uno fisico e uno combinato. Vediamoli nel dettaglio...

Prova sul campo

3DMark 11 dispone, nella versione da noi provata (Advanced Edition), di tre preset adattabili alle performance del PC su cui abbiamo intenzione di far girare il programma: "Entry", caratterizzato da una risoluzione di 1024x600 pixel e da un basso carico di lavoro, ideale per testare le capacità di notebook e persino netbook; "Performance", che utilizza una risoluzione di 1280x720 pixel e si presenta come la soluzione migliore per la maggior parte dei computer dedicati al gaming; "Extreme", con risoluzione di 1920x1080 pixel, riservata ai PC più potenti. È inoltre possibile eseguire il software in modalità completa oppure far partire unicamente le demo o i benchmark. Il primo test grafico dura appena trenta secondi e si basa fondamentalmente sulla resa dell'illuminazione volumetrica. Vediamo alcuni dispositivi subacquei che si muovono a grande profondità, proiettando le proprie luci sull'ambiente circostante e creando dunque un gran numero di ombre, che vengono calcolate dalla scheda video nell'affascinante contesto acquatico. In questo caso la tessellation non viene utilizzata, lasciando spazio a una serie di effetti lenticolari e di post processing. Nel secondo test grafico, altrettanto breve, è invece proprio la tessellation a svolgere un ruolo da protagonista: l'esplorazione sottomarina continua, infatti, ma oltre al contrasto fra luci e ombre assistiamo ad alcune riprese ravvicinate di rocce e coralli, la cui superficie acquista profondità e realismo appunto grazie all'effetto esclusivo delle DirectX 11.

3DMark si rinnova

Il terzo test grafico si svolge in uno scenario completamente diverso, in stile Tomb Raider, con delle misteriose statue di pietra che si trovano nascoste all'interno di una foresta. In questo caso assistiamo all'alternarsi di ombre e luci, la tessellation conferisce dettagli ai tronchi degli alberi e alle superfici rocciose, mentre alcuni effetti di post processing agiscono sulla profondità di campo, contribuendo a creare una sequenza spettacolare. Il quarto e ultimo test grafico, sempre della durata di trenta secondi, riprende il medesimo scenario ma passa all'illuminazione notturna fornita dalla luna piena e dai fari di una jeep. Le statue di pietra vengono riprese da varie angolazioni, evidenziando le ombre e, di nuovo, il dettaglio delle superfici. Il test fisico non ha una durata fissa, bensì varia a seconda del tempo che il PC impiega per completare la sequenza. In questo caso non viene utilizzato alcun effetto grafico. Vediamo delle strutture composte da blocchi non fissati fra loro, sulla cui sommità vengono fatte precipitare delle rocce sferiche che, all'impatto, provocano il movimento di tutti i "mattoni" e la distruzione completa delle costruzioni. Si tratta di un test a uso e consumo della CPU, che dunque restituisce risultati migliori a seconda della velocità del processore. Il test combinato, infine, riprende il medesimo scenario del test fisico ma applica tutti gli effetti grafici. Ci troviamo dunque ad assistere alla stessa scena, con le rocce che cadono sulle strutture e ne fanno schizzar via i pezzi, ma con il sole a fornire la fonte principale di illuminazione, le ombre che si rifrangono su tutte le superfici, le rocce e la vegetazione che sfruttano la tessellation per apparire al meglio. Il 3DMark Score viene calcolato sulla base di tutti i risultati ottenuti, anche se le modalità per ottenere tale valore variano a seconda del preset utilizzato, con una preponderanza della fisica rispetto agli effetti grafici per quanto concerne le configurazioni meno potenti.

Conclusioni

Chi si aspettava un gran numero di test o una serie di sequenze molto spettacolari rimarrà inevitabilmente deluso da 3DMark 11, che sembra mettere da parte alcune scelte prettamente estetiche fatte in passato in favore di una maggiore praticità.

3DMark si rinnova

Vanno visti in quest'ottica i quattro test grafici della durata di appena trenta secondi e la presenza di soli tre scenari (diciamo pure due e mezzo, anzi), elementi che senza dubbio privano il prodotto Futuremark di quel sense of wonder che caratterizzava soprattutto le prime release. Sulla validità e sul valore effettivo dei test il discorso è invece diverso: i benchmark funzionano molto bene e godono di un gran numero di regolazioni che consentono di valutare anche un singolo effetto rispetto agli altri. La comunità degli overclocker, i semplici appassionati e chiaramente gli addetti ai lavori, dunque, non potranno che accogliere con entusiasmo questa nuova edizione di 3DMark. Il prodotto è disponibile in forma completamente gratuita, ma con pesanti limitazioni: è possibile salvare un solo risultato, visualizzare i risultati off-line e utilizzare il solo preset "Performance". Inevitabile valutare l'acquisto della versione Advanced, che del resto costa solo 19,95 dollari ma consente l'accesso a tutte le funzioni del programma - fatta eccezione per cose come il looping delle demo, alcune automazioni e la licenza d'uso professionale, riservate appunto alla versione "Professional" che costa la bellezza di 995 dollari.

CI PIACE

  • Ancora il benchmark di riferimento
  • Pratico e veloce
  • Pieno supporto per le ultime tecnologie

NON CI PIACE

  • Non appaga l'occhio
  • Versione gratuita praticamente inutile