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La resa dei conti

Portali che conducono in luoghi differenti, una razza aliena che ha invaso il pianeta e un protagonista coraggioso che deve mettere le cose a posto. Questi, in sostanza, gli ingredienti di Conduit 2

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   22/04/2011

The Conduit prometteva di spingere il Wii là dove nessun altro team di sviluppo era stato in grado di arrivare, quantomeno a livello tecnico. Il risultato finale è stato invece un FPS fondamentalmente nella media, con un buon sistema di controllo ma una serie di problemi più o meno gravi, in particolare dovuti alla brevità di una campagna in single player non particolarmente ispirata (completabile in quattro o cinque ore) e al mediocre level design.

La resa dei conti

Visti i risultati ottenuti in termini commerciali (circa 500mila copie vendute in tutto il mondo, una percentuale risibile se consideriamo che in giro ci sono più di ottantasei milioni di Wii), abbiamo dunque appreso con un po' di stupore l'annuncio di un sequel, che chiaramente avrebbe ripreso la storia là dove l'avevamo lasciata, con l'agente Michael Ford all'inseguimento del malvagio John Adams (un potente alieno travestito da burocrate terrestre), cercando contemporaneamente di migliorare tutto il resto: lo stile grafico, i contenuti del single player e anche quelli di un multiplayer online già più che discreto, tenendo presente ciò a cui i possessori della console Nintendo sono abituati (il nulla, o quasi). Dunque, eccoci qui: Conduit 2 è finalmente disponibile nei negozi e noi abbiamo potuto testarlo per bene, con qualche giorno di anticipo, per capire se gli sviluppatori di High Voltage Software siano riusciti a fare il salto di qualità oppure no.

Il giro del mondo in una manciata di ore

La campagna in single player è composta da tredici stage, e ci vede esplorare antiche rovine, lande innevate, montagne cinesi e un mucchio di aree sotterranee alla ricerca sia di alieni malintenzionati che di mercenari umani armati fino ai denti. Il gioco inizia subito col botto, proiettandoci su una piattaforma in mare aperto verso cui si muove un enorme mostro marino, il Leviatano, che dovremo neutralizzare utilizzando alcune torrette. La quantità di avversari che troveremo sul nostro cammino è di tutto rispetto, anche dal punto di vista della varietà: dalle fastidiose creature che spuntano da dispositivi attaccati ai muri ai soldati umani con o senza corazza pesante, dai guerrieri alieni semplici a cui sparare in testa a quelli grossi e minacciosi, che vanno giù solo dopo un bel po' di raffiche, passando per tutta una serie di varianti più o meno riuscite. Non abbiamo rilevato particolari mancanze in termini di design, in tale frangente, mentre il discorso cambia drasticamente se ci fermiamo un attimo ad analizzare il protagonista della storia, l'agente Michael Ford.

La resa dei conti

Parliamo infatti di un tizio muscoloso con un paio di occhiali da sole a visiera, francamente impresentabile e a cui infatti gli sviluppatori hanno voluto donare un aspetto completamente diverso nel corso del gioco, disegnandogli addosso un'armatura a metà fra la nanotuta di Crysis e la corazza di Master Chief. Meglio, ma non di molto. Ci sono poi delle considerazioni che vanno fatte tanto in termini di game design quanto in termini di level design. Innanzitutto, la campagna in single player è ancora una volta troppo corta, la durata è praticamente la stessa del primo episodio e non possiamo fare a meno di chiederci come mai non sia stato fatto qualcosa per renderla più corposa, considerando che si tratta di un difetto evidenziato da più parti e che High Voltage Software non può non aver recepito. In secondo luogo, la difficoltà appare mal bilanciata: al livello "normal" si riesce a sopravvivere senza particolari problemi a tutto ciò che Adams riesce a mandarci contro, ma il combattimento con il boss "cinese" Li arriva insieme a un improvviso picco nella sfida, che costringe a numerosi tentativi per riuscire a tenere testa all'avversario e alle sue molteplici manovre offensive. Un innalzamento della difficoltà pur improvviso potrebbe anche starci, ma non spiegherebbe come mai le fasi successive tornino invece alla normalità, con uno scontro finale fin troppo banale nella sua semplicità. E poi, be', c'è la questione del level design, che dai trailer sembrava molto migliorato rispetto a The Conduit ma che in realtà anche in questo sequel lascia con l'amaro in bocca. Le numerosissime gallerie sotterranee in cui si svolge l'azione sono infatti tutte uguali, foriere di un'intenzione "high tech" che non convince per niente, con scelte cromatiche peraltro discutibili. A Conduit 2 manca la personalità, in ultima istanza, e non basta qualche discreto dialogo fra Michael e Prometheus (che un po' ricordano gli scambi fra Michael Knight e KITT nella serie "Supercar"...) per metterci una pezza.

Controllo totale

Conduit 2 può essere giocato utilizzando la combo Wii-mote / Nunchuk, ricorrendo al MotionPlus oppure al Classic Controller (molto meglio se in versione Pro). In tutti i casi i comandi possono essere personalizzati in modo completo. Il supporto al MotionPlus appare più che altro formale: la precisione nel movimento è certamente superiore a quella ottenibile con il solo Wii-mote, ma tale sensibilità porta per assurdo a una mancanza di precisione, con il reticolo che si muove a ogni minimo sussulto e dunque ci impedisce di mettere a segno colpi con facilità. Usando il Classic Controller si ottiene invece il layout classico degli FPS su console, ma non appena si accede al multiplayer appare lampante l'inferiorità di tale soluzione rispetto a quella a rilevazione di movimento, molto più veloce e intuitiva.

Chi non gioca in compagnia...

Come accennato in precedenza, The Conduit già possedeva un buon comparto multiplayer e alla fine dei conti si tratta dell'aspetto su cui gli sviluppatori sembrano aver lavorato maggiormente in vista del sequel. Conduit 2 dispone infatti di una coinvolgente modalità multiplayer in locale, via split-screen, oltre a una componente online molto ricca. Non cambia il numero massimo di partecipanti alle partite, dodici per quelle normali e otto per quelle "hardcore", ma si moltiplicano i modi in cui è possibile misurarsi con amici o perfetti sconosciuti. Nel "tutti contro tutti", ad esempio, si può vincere in base al numero delle uccisioni, cimentarsi in una gara a chi tiene il DIVA più a lungo, nel classico "cattura la bandiera" o ancora in una modalità chiamata "cacciatore di taglie", in cui a ogni giocatore di volta in volta viene assegnato un preciso bersaglio e deve cercare di eliminare solo quello (guardandosi nel frattempo dall'assalto degli altri!). Per quanto riguarda le modalità a squadre, si passa dal più classico dei deathmatch al "cattura la bandiera", dal curioso "DIVA pallacanestro" (in cui appunto bisogna lanciare il dispositivo sferico in una zona della mappa per raccogliere punti) alle modalità territoriali come "annessione" e "sovraccarico", in cui rispettivamente bisogna conquistare e controllare degli avamposti o difendere la propria base cercando poi di distruggere quella della squadra nemica. Tutta questa azione può svolgersi all'interno di ben dodici mappe, non bellissime da vedere (c'è sempre il problema del level design che lascia a desiderare, del resto) ma sufficientemente grandi e diversificate. Quando abbiamo effettuato l'accesso per la prima volta al multiplayer di Conduit 2 abbiamo notato con stupore che il gioco cercava aggiornamenti per poi installarli, cosa che non si vede ogni giorno su Wii, anzi.

La resa dei conti

Il matchmaking funziona bene, abbiamo trovato già un buon numero di utenti online e i casi di problemi legati al lag sono stati relativamente rari. Il supporto per l'HeadBanger headset costituisce senz'altro un extra di valore, visto che finalmente rende possibile la chat vocale fra giocatori, anche se bisognerà vedere quanti lo acquisteranno. Con i punti esperienza guadagnati durante le partite online è possibile acquistare numerosi oggetti, armi e potenziamenti per il proprio personaggio, che si traducono in un effettivo vantaggio sul campo di battaglia. Da una parte dunque stimolano a cimentarsi con il multiplayer, dall'altra creano inevitabilmente uno squilibrio fra i diversi giocatori, specie per quanto riguarda i novizi. Passando a un discorso prettamente tecnico, Conduit 2 risulta migliorato rispetto al primo episodio, ma non di molto. Il frame rate è generalmente fluido e supporta in modo efficace i controlli a rilevazione di movimento, ma nelle situazioni più concitate mostra il fianco a evidenti (e fastidiosi) cali. Le texture sono generalmente di discreta fattura e, come già detto, i nemici sono abbastanza vari per aspetto e caratteristiche. Gli scenari lasciano a desiderare, o almeno la maggior parte di essi: strutture troppo semplici, colori scelti male, una conta poligonale tutto sommato scarsa, che non regge il confronto con quanto di meglio la passata generazione di console ha saputo mostrare nelle sue produzioni più significative. Il sonoro, dialoghi a parte, è mediocre: le musiche sono di fatto insignificanti, mentre alcuni effetti rasentano il ridicolo (il rumore del pugno di Ford contro gli alieni ricorda pericolosamente quello degli schiaffi nei film con Bud Spencer e Terence Hill...).

Conclusioni

Multiplayer.it
7.2
Lettori (49)
8.5
Il tuo voto

Sono passati quasi due anni da The Conduit, un tempo più che sufficiente per realizzare un sequel in grado di risolvere i problemi evidenziati da più parti (la brevità della campagna, lo stile grafico discutibile, il level design mediocre). Peccato che le cose non siano andate così. Intendiamoci, Conduit 2 è tutto fuorché un brutto titolo, però ha un single player che si completa in quattro o cinque ore e scivola via senza lasciare particolari emozioni, nonché una evidente mancanza di personalità in termini di stile grafico e level design. In molte cose, il prodotto di High Voltage Software si rivela approssimativo, e in ogni caso non può in alcun modo competere con quanto il genere degli FPS è in grado di offrire sulle altre. Unica, vera nota positiva le modalità multiplayer: abbondanti, divertenti, con un ottimo potenziale che potrà essere sfruttato anche grazie agli aggiornamenti in-game.

PRO

  • Ottimo sistema di controllo, meglio senza MotionPlus
  • Modalità multiplayer ricche di contenuti
  • Grafica fluida nella maggior parte dei casi...

CONTRO

  • ...ma il frame rate cala drasticamente in alcune situazioni
  • Level design ancora una volta mediocre
  • Campagna in single player scialba e troppo corta