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Go Ninja Go

Anche i più piccini si meritano uno strategico in tempo reale su misura. Per fortuna che esistono i LEGO!

RECENSIONE di Christian Colli   —   16/05/2011

Tre mesi di fuoco videoludico per uno dei brand più amati nella storia dell'intrattenimento: tra LEGO Star Wars 3: The Clone Wars e l'imminente LEGO Pirati dei Caraibi si posiziona infatti questo secondo appuntamento con la serie parallela LEGO Battles, iniziata su Nintendo DS con un capostipite abbastanza mediocre appena un paio di anni fa.

Go Ninja Go

Al contrario degli altri videogiochi contrassegnati dal marchio LEGO e ispirati a famosi franchise perlopiù cinematografici come i suddetti Guerre Stellari e Pirati dei Caraibi, ma anche Harry Potter e Indiana Jones, i giochi LEGO Battles non sono platform ibridi ma veri e propri strategici in tempo reale concepiti per far presa sopratutto sul pubblico dei più piccini grazie alla semplicità e immediatezza del gameplay. L'idea, per quanto accattivante, è sfortunatamente minata da vari problemi che rendono questo nuovo episodio superfluo e incosistente. Vediamo quali.

Fratelli Coltelli

Mentre il primo LEGO Battles si ispirava a svariati temi tra quelli che compongono lo sconfinato universo dei kit di costruzione LEGO, questo secondo appuntamento si concentra soltanto sul recente brand Ninjago, costituito da un mix di mitologia e fantascienza: ninja, magia, poteri arcani e veicoli tecnologici sono al centro della guerra tra due fratelli, il positivo Sensei Wu e il malvagio Lord Garmadon.

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Quest'ultimo, a capo dell'esercito degli Skeletons, vuole impadronirsi delle armi magiche lasciate in eredità dal padre e tale malefico intento scatena una guerra tra i due fratelli: divisa in quattro atti per fazione, essa costituisce fondamentalmente la "campagna" del gioco e il tema delle missioni che dovremo affrontare. La storia è raccontata tramite le simpatiche cutscene tipiche dei videogiochi LEGO, che non si prendono troppo sul serio e tratteggiano con silenziosa ironia personaggi e situazioni. Purtroppo è forse l'elemento migliore del gioco, e non è che faccia gridare a chissà quale miracolo, poiché il resto è abbastanza dimenticabile, a cominciare da un sistema di controllo incredibilmente scomodo. Le azioni che il giocatore può effettuare sono sparpagliate in maniera disordinata tra elementi del touch-screen e pulsanti frontali e dorsali tant'è che nei momenti più concitati risulta letteralmente scomodo impugnare il Nintendo DS mentre si cerca di utilizzare il pennino e contemporaneamente agire sulla croce direzionale. Il problema risulta significativamente più buffo alla luce della disarmante semplicità del gameplay: la proposta di Hellbent Studios, intendiamoci, è chiaramente indirizzata a una fascia d'età piuttosto bassa, come dimostra la linearità degli obiettivi e la pochezza di opzioni nelle nostre "armate", costituite da una manciata di personaggi e poche abilità. Tuttavia, il gioco fatica a chiarificare la funzione di determinati comandi o il modo in cui risolvere una missione, richiedendo un processio di trial & error che poco si addice alla natura del prodotto.

Un passo indietro

Immancabile la presenza di un'infinità di mattoncini e segreti da raccogliere nelle missioni allo scopo di acquistare in seguito nuovi personaggi o accessori per potenziare il proprio esercito.

Go Ninja Go

Pur cercando di imitare il consueto livello di rigiocabilità al quale ci hanno abituato le produzioni LEGO firmate Traveller's Tales, questo LEGO Battles: Ninjago non riesce purtroppo a centrare il bersaglio nonostante proponga una discreta varietà di modalità di gioco, che includono delle veloci battaglie personalizzate contro l'intelligenza artificiale o, ancora meglio, un amico munito di Nintendo DS e cartuccia. Hellbent Studios rivela certo le sue buone intenzioni nell'offrire un'alternativa alla campagna che incrementi la longevità del prodotto, ma d'altro canto il gioco quello resta e difficilmente potrebbe interessare chi ha vissuto più di una decina di primavere. Oltretutto, LEGO Battles: Ninjago delude da un punto di vista meramente visivo a causa di una realizzazione grafica assolutamente al di sotto degli standard della "vecchia" console portatile Nintendo. Se la semplicità e l'essenzialità rendono speciale l'universo dei LEGO, Hellbent Studios ha preso questo concetto alla lettera realizzando mappe, ambientazioni e personaggi che ricordano tristemente una produzione low-budget per telefono cellulare. Gli sprite dei minipersonaggi tendono ad assomigliarsi un po' tutti e mostrano pochissime animazioni, la scelta dei colori è inoltre eccessivamente netta e rende le già spoglie ambientazioni ulteriormente desolanti. Da questo punto di vista, insomma, si sarebbe potuto fare molto di più perfino su Game Boy Advance.

Conclusioni

Multiplayer.it
4.5
Lettori (8)
6.7
Il tuo voto

E' chiaro che LEGO Battles: Ninjago non è un gioco realizzato con in mente i fan di Starcraft II, ma a tratti viene da chiedersi se sia adatto perfino ai bambini della nostra generazione, ormai sempre più svegli e schizzinosi. Purtroppo Hellbent Studios ha dimostrato una notevole pigrizia nel produrre un titolo che eredita tutti i difetti del predecessore e si propone con una realizzazione tecnica veramente povera, sopratutto se consideriamo la qualità grafica di altri strategici in tempo reale disponibili su Nintendo DS quali Blue Dragon: Awakened Shadows o Final Fantasy XII: Revenant Wings. Insomma, siamo di fronte già al secondo passo falso di una serie con tanti buoni presupposti e un marchio prestigioso: riusciremo a farci piacere almeno il prossimo episodio?

PRO

  • L'universo LEGO è irresistibile
  • Buona varietà di modalità di gioco

CONTRO

  • Graficamente ai minimi termini
  • Eccessivamente semplice e lineare
  • Sistema di controllo davvero scomodo