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Advance Wars: Dual Strike, recensione

Dopo il successo su GBA, la guerra di Intelligent Systems sbarca anche su Nintendo DS. Missione compiuta?

RECENSIONE di Andrea Palmisano   —   09/09/2005
Advance Wars: Dual Strike, recensione
Advance Wars: Dual Strike, recensione
Advance Wars: Dual Strike, recensione

History Repeating

Ultimo episodio di una serie famosa in Giappone e apparsa in occidente solo con gli episodi per GBA, Advance Wars: Dual Strike non è certamente un titolo di rottura con il passato. Al contrario, le meccaniche di gioco sono praticamente rimaste invariate rispetto agli episodi per il precedente portatile Nintendo, così some gran parte della cosmesi. Come dire: quei pochi che non hanno amato le edizioni GBA possono tranquillamente stare alla larga da questo Dual Strike, dal momento che difficilmente sarebbe in grado di fargli cambiare idea. Al contrario, per gli appassionati della serie, l’ultima fatica di Intelligent Systems non è altro che l’ennesima conferma del talento dei programmatori nipponici, nonchè della bontà del franchise in questione. In realtà, il primissimo impatto con Dual Strike potrebbe deludere chi si aspettasse un adeguamento dell’impianto grafico alle maggiori potenzialità del DS; evidentemente si è voluta adottare la via della continuità, oppure si è preferito riciclare quanto possibile al fine di accorciare i tempi di sviluppo del prodotto. Qualunque sia la verità, Advance Wars: Dual Strike è comunque un gioco tutt’altro che poco piacevole da vedere. Lo stile è infatti un super deformed coloratissimo e davvero azzeccato, le ambientazioni sono dettagliate e caratterizzate da un’ottima varietà e il chara design è di buona fattura. Resta comunque il fatto che rispetto al GBA, le differenze sono davvero poche. Il sonoro conferma invece le eccellenti doti del portatile Nintendo in questo senso: gli altoparlanti stereo fanno infatti un eccellente lavoro nel riprodurre i gradevoli brani musicali e gli effetti che si incastrano alla perfezione nello spirito del gioco.

Advance Wars: Dual Strike, recensione
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Tanto vecchio e un po’ di nuovo

Come già detto in precedenza, Dual Strike propone anche a livello di meccanica una trasposizione estremamente fedele di quanto già visto su GBA, con alcune gradite aggiunte che però non rivoluzionano in nessun modo una formula estremamente rodata. In estrema sintesi, si tratta di comandare una piccola armata di uomini e mezzi contro un avversario all’interno di locazioni di grandezza limitata. Il ritmo di gioco è scandito dai turni, durante i quali è necessario organizzare i propri spostamenti e le proprie attività in maniera strategica nel tentativo di prevalere mossa dopo mossa fino alla vittoria finale. Le mappe sono divise in griglie di quadrati, che rappresentano l’unità di misura sulla base della quale ogni unità realizza i propri movimenti e l’area di attacco. Tra le novità rispetto al passato, va senza dubbio annotata la possibilità di utilizzare due comandanti contemporaneamente; questi non sono altro che gli alter-ego coi quali affrontare le battaglie, ognuno dotato di particolari caratteristiche e abilità speciali. Usandone due viene offerta la facoltà di scegliere quale dei due controllare direttamente, nonchè di poter liberare gli attacchi speciali di entrambi combinandoli per un effetto ancora più devastante. Altra novità sta nella presenza di un numero di battaglie che si svolgono su due fronti differenti (per esempio terra e aria), ognuno dei quali affidato a uno schermo. E così mentre in quello inferiore si combatte sulla terraferma, in quello superiore –altrimenti dedicato a visualizzare statistiche e vari elementi utili- ci si scontra tra le nuvole. In realtà il controllo diretto viene mantenuto solamente sul campo di battaglia dello schermo inferiore, mentre con quello superiore si può interagire in maniera meno diretta inviando unità di supporto o imponendo la tattica da utilizzare. Una scelta interessante e tutto sommato riuscita. Per quanto riguarda infine l’intelligenza artificiale, anche in questo caso siamo sui buoni livelli incontrati su GBA, anche se non mancano alcune decisioni da parte della CPU che denunciano dei limiti di “adattamento” nelle situazioni più complesse.

Advance Wars: Dual Strike, recensione
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Mi sento strategico

Il sistema di controllo tramite pennino si rivela immediato e perfettamente adatto a controllare ogni aspetto del titolo; ciò nonostante, la necessità di interagire con elementi a volte molto vicini tra loro denuncia in qualche occasione la non impeccabile precisione del touch screen. Non è raro per esempio trovarsi a controllare una unità invece di quella accanto come si era invece intenzionati a fare, così come può capitare di lanciare un attacco verso un nemico troppo vicino al reale obiettivo. Malgrado la maggior parte di questi "errori" possa essere corretto annullando l'azione e ripetendola in modo corretto, qualche giocatore potrebbe preferire il sistema di controllo "standard" tramite croce direzionale e tasti, apprezzando il tal senso il pieno supporto da parte di Intelligent Systems per questa opzione. La longevità del titolo è garantita non solo dall'ottimo numero di mappe presenti nello story mode, ma anche dalla presenza di una corposa modalità multiplayer che permette di sfidare avversari umani tramite collegamento wireless sia in multicart che con una sola cartuccia del gioco. Come se non bastasse, torna anche in questa edizione per DS la possibilità tramite un potente ma semplicissimo editor di creare le proprie mappe, eventualmente da scambiare con gli amici. Da dimenticare invece il minigioco che abbandona le meccaniche a turni per diventare una specie di sparatutto arcade; davvero pessimo, ma fortunatamente nessuno vi obbliga a giocarci. Un ultimo appunto va sollevato infine per la storia che fa da contorno alle vicende della modalità principale in single player, spesso prolissa, banale, noiosa e stucchevole.

Advance Wars: Dual Strike, recensione
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Commento

Advance Wars: Dual Strike è l'ennesimo titolo di grande qualità disponibile per Nintendo DS. Pur non discostandosi quasi per nulla dalle versioni per GBA, introducendo solo novità di limitato peso specifico, la produzione Intelligent Systems conferma anche sul nuovo portatile della casa di Kyoto la bontà di una meccanica di gioco quasi priva di difetti. Questi ultimi, in ogni caso di scarsa entità, sono piuttosto da ricercarsi in una narrazione prolissa e non molto intrigante, in una intelligenza artificiale migliorabile e nella ottima ma non impeccabile precisione del pennino nello svolgimento di qualche particolare azione. Ma si tratta di cercare il pelo nell'uovo di un titolo consigliabile ad ogni possessore di DS amante del genere e non.

    Pro:
  • Meccanica di gioco quasi perfetta
  • Longevità impressionante
  • Grafica perfettamente adatta allo scopo
    Contro:
  • Narrazione prolissa e poco interessante
  • Touch screen non sempre preciso
  • Intelligenza artificiale migliorabile

Malgrado i legittimi (?) dubbi ventilati da più parti fin dalla presentazione della console, il sistema di controllo tramite touch screen del Nintendo DS si è rivelato invece una scelta sicuramente valida per una gran varietà di generi di gioco. Se tra questi difficilmente si può inserire quello dei platform 3d (Mario 64 DS è il più fulgido esempio), discorso ben diverso va fatto per i titoli strategici, meglio ancora a turni, il cui ritmo pacato si sposa alla perfezione con l’interfaccia a base di pennino. Inutile dire quindi che la combinazione DS + Advance Wars si è rivelata davvero eccellente.