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Alias

Recensione: Jennifer Garner è sempre Jennifer Garner. Anche in poligoni e texture.

RECENSIONE di Andrea Moi   —   13/04/2004

Syd, sei stata scoperta!

La parte action vera e propria è decisamente più riuscita e combattere con Sydney è semplice sin dal primo scontro senza bisogno di alcun tutorial. Ci sono due tipi basilari di attacco, quello veloce e quello speciale: ognuno di questi offre la possibilità di realizzare combinazioni di colpi differenti, in base agli oggetti utilizzati oppure a seconda della vicinanza di pareti e dalla composizione degli ambienti circostanti. Alias offre un discreto grado di interattività con gli ambienti dei livelli, nel gioco ci sono molti personaggi non giocanti e numerosi oggetti con cui Syd può interfacciarsi. La filosofia che regola l'utilizzo di una determinata arma è basata sul concetto di deterioramento delle risorse disponibili, e i diversi oggetti utilizzabili come armi si deteriorano fino a quando, oramai inutilizzabili, vengono abbandonati dalla protagonista. Nella migliore tradizione di Alias, durante le missioni, l'agente più affascinante della CIA avrà diversi tipi di travestimento e di abbigliamento, intercambiabili tramite l’apposito menu, inclusa l'onnipresente tuta nera da spia, che, con tutto il rispetto verso Sam Fisher e soci, dona molto di più a Sydney Bristow. Scegliere di abbandonare vestiti particolarmente succinti, come quello da cameriera nel primo livello del gioco, per uno più tecnico, porta dei vantaggi a Syd come quello di poter resistere alle temperature più rigide di una cella frigorifera, ed essere più libera negli attacchi. Piccolo particolare per tutti i lettori, durante i cambi d'abito, l'immagine scompare, nessuno strip in game da parte di Syd, purtroppo…

Inquadrature di un blockbuster

La gestione della telecamera, rigorosamente in terza persona, il cui controllo è affidato allo stick destro, offre
una caratteristica interessante. In determinate situazioni, vedremo comparire due riquadri sullo schermo, uno principale dove vedremo
l'area di gioco normale e dove si potrà muovere Syd, ed uno secondario, più piccolo, in cui compariranno informazioni dai nostri contatti
alla CIA per aiutarci a superare determinati passaggi, oppure altre vicende importanti che accadono durante la missione. Il risultato è
quello di offrire un feeling molto cinematografico, in cui determinati hot spot, che compaiono nel riquadro più piccolo sullo schermo,
contribuiscono ad aumentare la suspance o possono anche far cambiare strategia per portare a termine un livello.
In Alias troveremo un buon numero di gadget tecnologici da poter sfruttare durante le missioni, dalla classica mini macchina digitale o dal
sempre utile kit per scassinare le serrature, fino ai dispositivi per agganciarsi a
computer e scaricare i dati in pochi secondi, o ai campionatori di DNA collegati in real time al database della CIA. Il loro utilizzo è
semplice, grazie alla croce digitale sul pad Xbox, si possono scorrere i vari dispositivi ed utilizzare quelli adatti allo scopo, che nel menu
saranno opportunamente illuminati.
In alcune situazioni, come nello scassinare serrature o superare i protocolli di sicurezza nel collegamento a computer, prenderemo parte
attiva, dovendo riprodurre determinate sequenze di tasti tramite il pad Xbox per riuscire a concludere efficacemente l'azione del
dispositivo utilizzato.
La longevità non è certo il punto forte di Alias, alcuni passaggi infatti vengono superati con facilità, e difficilmente ci saranno gli stimoli
per riaffrontare un livello con una strategia differente. Questo aspetto non
necessariamente deve essere visto come un difetto, chi segue da tempo le avventure di Syd e soci, sa perfettamente
che durante una missione capitano quasi sempre imprevisti o colpi di scena che forzano l'agente Bristow ad
abbandonare la sua copertura per eliminare i vari nemici in maniera più "concreta" e rendere tutte le missioni legate ad un'azione stealth
avrebbe fatto perdere la coerenza con la controparte televisiva.
L'aspetto grafico di Alias non rappresenta certo il meglio disponibile su Xbox, la maggiore carenza nel motore poligonale sta nella gestione
dell'illuminazione e nella mancanza di ombre dinamiche. Due aspetti fondamentali per
rendere al meglio l'atmosfera in un titolo, dove la capacità del non farsi vedere dal nemico, prende parte attiva
nella meccanica di gioco.
Tecnicamente parlando

L'engine di Alias offre una numerosa serie di animazioni dei personaggi, realizzate tramite il motion capture. Il
frame rate è stabile e c'è una buona alternanza tra ambienti esterni ed interni. I modelli dei personaggi principali sono ben curati, e quasi
tutti, rappresentano in maniera eccellente le controparti televisive. Alcuni ambienti offrono un dettaglio grafico molto interessante, con
numerosi dettagli e particolari, ma purtroppo questo
livello non è mantenuto per tutto il gioco, dando vita ad un titolo che graficamente risulta discontinuo ed altalenante.
Per quello che riguarda il reparto audio, Alias, come già detto, sfrutta al massimo la licenza ufficiale del serial e questo non solo per quello
che riguarda i doppiatori originali dei vari personaggi, ma anche per l'utilizzo delle musiche composte da Micheal Giacchino per la serie
televisiva e qui fedelmente riportate.
Per quello che riguarda l'utilizzo dell'audio posizionale o del surround, la produzione Acclaim purtroppo non
brilla come per le musiche e il doppiaggio e raramente potremo fare affidamento sul nostro udito per scoprire da dove proviene una
minaccia.

Commento


La storia dei giochi basati sulle licenze tratte da serial televisivi è costellata di grandissime delusioni per gli appassionati e di buoni titoli
come il primo titolo di Buffy The Vampire Slayer e come le trasposizioni di CSI.
Alias si pone a metà strada tra questi estremi ed i veri fan dell'agente Bristow non avranno difficoltà ad entrare nello spirito del gioco e
resteranno probabilmente soddisfatti dal modo in cui riesce a ricreare le atmosfere del serial. Purtroppo, però, il titolo Acclaim non
contiene gli elementi necessari ad appassionare i giocatori che non conoscono Syd e il suo background narrativo, fornendo loro uno
stealth action
game solo a tratti realmente coinvolgente e con una longevità che si attesta al di sotto delle dieci ore effettive. Questi aspetti, assieme
ad un reparto tecnico non certo all’altezza delle possibilità di Xbox, rappresentano i principali punti negativi del titolo Acclaim, che
propone un ottimo potenziale, purtroppo in larga parte non sfruttato.

    Pro:
  • Sydney Bristow

  • Ottimo doppiaggio

  • Licenza ufficiale ben sfruttata


    Contro:
  • Tecnicamente non il massimo

  • Troppo facile e corto

  • Potenziale non sfruttato

Alias è basato sull'omonima serie televisiva, particolarmente famosa e premiata oltreoceano, la cui protagonista è Sydney Bristow (interpretata dall'avvenente Jennifer Garner), agente operativo della CIA. Uno degli uomini della CIA, l'agente Jacobs è scomparso in circostanze sospette, al suo ultimo contatto aveva fornito importanti informazioni su Anna Espinosa ex-membro di un'agenzia rivale (il Direttorio K) passata da tempo al crimine. Le tracce conducono ad uno dei casinò di Montecarlo, l'ultima posizione nota di Jacobs. Qui inizia la nostra avventura
La storia del gioco è scritta dallo stesso creatore della serie Tv, J.Abrams, l'ambientazione è definita dagli avvenimenti di fine seconda stagione televisiva, fortunatamente questi sono anche gli ultimi episodi ad essere stati trasmessi in Italia, quindi non ci sono riferimenti o spoiler su quello che accade durante la terza serie, attualmente in onda negli Stati Uniti. Il nemico principale è ancora Sloane che, con l'aiuto del suo secondo, Sark, vuole completare la ricerca dei manufatti di Rambaldi e scoprirne quindi il segreto. Come succede nella serie Tv anche nel videogioco Alias, l'agente Bristow affronterà una serie di missioni collegate tra loro, nove per la precisione, tutte in locazioni differenti come Monte Carlo, Hong Kong, Rio de Janeiro e molte altre. Uno degli aspetti più graditi dai fan sarà senza dubbio l'utilizzo dei doppiatori originali di tutti i personaggi principali della serie televisiva, in questo modo chi è già dentro all'universo di Alias, si troverà subito a proprio agio.
Alias è un mix tra uno stealth game ed un action adventure in terza persona, basato su limitati puzzle e molto combattimento. Il titolo Acclaim offre al giocatore la possibilità di scegliere come portare a termine le diverse missioni e neutralizzare i vari nemici in un combattimento diretto, facendo scattare gli allarmi, oppure cercando di sopraffarli tramite strategie ragionate osservando i canoni specifici di un buon stealth game. Schiacciando un tasto sul pad Xbox, si potrà entrare nella modalità stealth di Syd, il personaggio camminerà più lentamente, leggermente incurvato nella postura, ed ovviamente i rumori saranno limitati al massimo. In questo modo sarà possibile entrare in locali senza farsi notare, arrivare alle spalle di nemici in silenzio o evitare di farsi scoprire da telecamere. Ovviamente quando ci si trova in questa modalità i nostri attacchi ed alcune azioni saranno modificate e, ad esempio, sarà possibile arrivare dietro a nemici e con un colpo secco metterli fuori combattimento tramite una presa al collo. Nel gioco viene anche data la possibilità di utilizzare una visuale termica ed una particolare versione di visuale notturna: il problema è che Syd, in determinati frangenti, ma senza motivazione, non può utilizzare questo tipo di risorse, disponibili per quasi tutto il gioco come se fossero capacità innate della nostra agente, minando la coerenza di tutta la struttura di gioco. La modalità stealth offre, però, altre incongruenze. Le azioni che si possono effettuare sono numerose e vanno dall’appiattirsi contro una parete, al muoversi su tubi o sporgenze sospesi, fino all’accucciarsi dietro ad oggetti. Purtroppo la resa nel gioco non è certo curata nel migliore dei modi e ad esempio facendo rumore non è detto che si attiri l'attenzione delle guardie, oppure nascondersi in posti che nel gioco sono illuminati non porta necessariamente ad essere scoperti, anche se le guardie ci passano a pochi metri di distanza.