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Anteprima di The I of the Dragon

The eye of the dragon

RECENSIONE di La Redazione   —   14/02/2002

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Introduzione

Tutto questo per dirvi che l’ambientazione fantasy, cui si muovono i nostri amati giochi di ruolo, ha degli elementi peculiari e fra questi un ruolo di primo piano lo ha senza dubbio il drago. Solo lui sa provocare queste emozioni.
Negli ultimi anni abbiamo assistito alla proliferazione dei giochi di ruolo per pc e non soltanto per questa macchina. Uno dei maggiori successi della Bioware e del suo publisher Interplay è stato proprio quello di aver scommesso su questo genere quando sembrava davvero in stato almeno di convalescenza. Da allora (sembrano passati secoli!!) queste settore ha trovato nuova linfa vitale. Di contro, però, è sorto almeno un problema per gli sviluppatori: dover offrire al pubblico prodotti sempre più completi oppure scegliere una seconda via, quella dell’originalità.
In questa direzione si è decisamente mosso il team di sviluppo di The I of the Dragon dandoci la possibilità di impersonare un drago!!!
Si avete letto bene, la Primal Software ha pensato bene di invertire le parti: non saremo più noi ad essere intimoriti, a guardare con sommo rispetto, ad essere affascinati. Gli altri lo saranno di noi! Prima di addentrarci nello specifico mi sembra doveroso parlarvi della Primal Software, parlarvi di chi ha avuto tanta originalità. Fondata nel 1996 a Mosca (avete ancora dei dubbi sullo spostamento verso oriente della produzione di crpg?) col nome di SBG Co.Ltd, la Primal si è interamente dedicata per ben due anni alla realizzazione di enciclopedie multimediali per il mercato russo. Nel 1999 il primo gioco realizzato, Petka, pare aver avuto un grandissimo successo nel mercato interno con oltre centomila copie vendute nei primi tre mesi. Nel 2000 ecco arrivare il seguito Petka – Judgment Day che insieme al primo episodio ha venduto oltre duecentocinquantamila copie. Un vero record per il mercato russo. Nel 2001 ecco nascere la Primal Software attuale che, come potete ben capire, ha alle spalle più di tre anni di collaborazione fra i suoi membri. La Primal è attualmente impiegata a pieno regime nella realizzazione del suo primo progetto internazionale: The I of the Dragon.

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Profezie e leggende

La storia narra di una lontana terra dove gioia e prosperità facevano da contorno alla vita di tutti i giorni degli essere umani. Un mondo perfetto con campi sempre rigogliosi, stupende valli verdi, cielo limpido azzurro, pace e tranquillità permettevano una vita serena. Le città crescevano nella tranquillità e gli eroi non erano costretti a rimanervi a protezione ma potevano viaggiare in cerca di avventure….senza però fare più ritorno.
Nessuno si era mai accorto di questo particolare; chi poteva pensare che un problema stava per martoriare tutto il mondo quando pace e prosperità erano sempre davanti agli occhi delle persone?
Solo dopo che altri esploratori furono mandati alla ricerca di chi non faceva ritorno, senza tornare anch’essi gli uomini iniziarono a preoccuparsi…fino a quando dei sopravvissuti riuscirono a tornare. Orde di mostri stavano flagellando tutto. Chi li aveva mandati?
La prosperità e la pace aveva reso gli uomini ciechi, sordi a tutto quello che gli succedeva attorno. Le conseguenze furono per loro disastrose: troppo tardi si erano accorti dei mostri. La cecità della gente per fortuna non aveva cancellato le profezie e le leggende. Una di questa narra di Unk-Agor, l’ulimo drago, e del suo combattimento contro Scharborr, un essere così potente da poter rendere schiavi persino i draghi. La leggenda narra dello scontro fra i draghi e Scharborr, delle incredibili devastazioni che questo combattimento ha provocato alla terra, dei terremoti, dei vulcani in eruzione…….e della sconfitta di Scharborr. Purtroppo la leggenda parla anche del suo ritorno, della sua sete di vendetta, delle orde di mostri che avrebbe scatenato. Ma parla anche dell’uovo di drago che Unk-Agor avrebbe lasciato in eredità agli uomini: l’ultima risorsa.

"Spunti offensivi"

E’ in questo quadro che prende vita la storia e il nostro ruolo nel gioco. Come detto in precedenza non ci immergeremo nel ruolo di un guerriero o di un elfo bensì di un drago. Il giocatore avrà la possibilità di scegliere fra il classico drago rosso fiammeggiante, il drago nero con abilità di negromanzia e abile con gli acidi e il drago blu che fa del gelo la sua arma peculiare. Ovviamente nelle sezione di combattimento saremo in grado sia di infliggere danni agli avversari grazie alla nostra “prestanza” fisica ma avremo anche la possibilità d’imparare moltissimi incantesimi.
Lo stato di avanzamento del nostro personaggio

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"Spunti offensivi"

sarà gestito da caratteristiche di base, comunque già diverse fra i tre draghi a nostra scelta, e dalle skill minori che permetteranno attraverso la loro distribuzione di far progredire a nostro piacimento il personaggio. Ovviamente il gioco non sarà incentrato nella gestione di un party ma sarà tutto single, spero mi smentiscano gli sviluppatori su questo punto: quanto sarebbe bello e al tempo stesso devastante poter gestire un party con dei draghi?.
Tornando a parlare del consistente numero d’incantesimi presente nel gioco, pare più di cento, dovrebbero permetterci una buona varietà di “spunti” offensivi. Non ci limiteremo quindi a sputare potenti aliti infuocati suoi nostri malcapitati nemici. Allo stato avanzato di gioco saremo in grado di castare magie potentissime come terremoti, eruzioni vulcaniche ecc.
Se tutto questo non fosse sufficiente a stimolare la nostra fantasia ecco che giungono altri due elementi particolari del gioco. Un primo pare che sia la possibilità di trasferire la nostra anima dal corpo del drago a quello di qualsiasi altra creatura umana e non all’interno del gioco. Questo aspetto ovviamente garantisce più variabili di movimento al giocatore oltre allo scontro frontale col nemico. Inoltre saremo in grado anche di costruire città, fortificazioni e mura in difesa degli esseri umani.
Tecnicamente il motore del gioco, come potete vedere dagli screenshots di questa anteprima, è interamente in tre dimensioni, presenta un’alternanza giorno-notte con un rapporto di 3 minuti per ogni ora reale. A detta dello sviluppatore, le texture saranno quanto più realistiche e dettagliate possibile e soprattutto il paesaggio sarà molto variegato. Infatti saremo impegnati in ben dodici aree diverse di gioco: montagne, valli, deserto, ecc. con conseguenze non soltanto estetiche sul gioco ma anche di approccio diverso al combattimento.
Infine due caratteristiche tecniche non di poco conto. Il terreno sarà “terramorphing real-time”. Cosa significa? Significa che saremo in grado con la nostra potenza di distruggere montagne, di abbattere alberi, insomma di provocare effetti concreti sul terreno. Secondo aspetto peculiare è senza dubbio la capacità di modificare la velocità del gioco. Vi chiederete dove sta la novità? A detta dello sviluppatore questo sistema dovrebbe sostituire la messa in pausa. Non quindi una modifica, prima di entrare nella sessione di gioco, della velocità di gioco bensì verrà offerta la possibilità di adattare la velocità alle varie situazioni.

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Valutazioni Sommarie

The I of Dragon può senza dubbio vantare di elementi molto originali, nessuno ci aveva mai offerto la possibilità d’impersonare un drago. Ovviamente dovremo vedere se questa originalità sarà seguita da un buon sviluppo della storia e se soprattutto il gioco, decisamente orientato all’action, non si rivelerà solo e soltanto un continuo combattere contro orde di mostri inferociti.
Certo che le premesse per un buon gioco ci sono tutte ma da parte mia è bene aspettare una prova sul campo prima di fare facili proclami!

Links Utili :
Sito sviluppatore : https://www.primal-soft.com

Data di Uscita : 2002

Daniele "Falcocadarn" Falcone

Introduzione

Il drago……mai creatura vivente all’interno dei giochi di ruolo ha suscitato, ma sarebbe più corretto dire, suscita in me un insieme di emozioni indelebili, di sensazioni forse impareggiabili che solo questa possente creatura sa provocare. Sono ancora vive dentro di me, ma penso sia meglio dire dentro di noi, le impressioni che solo lo scontro con questo essere quasi divino emana. Impossibile dimenticare l’angoscia, la paura, la trepidazione quando uno degli eroi più famosi del genere fantasy, Drizzt Do ‘Urden ha affrontato per la prima volta uno scontro contro un drago in una delle pietre miliari della letteratura fantasy: ovviamente mi riferisco alla trilogia degli elfi oscuri di R.A. Salvatore (la conoscete vero?). Rimanendo comunque ancorati ai giochi di ruolo per pc che dire dunque della rabbia e frustrazione provati nello scontro contro il primo drago rosso presente in Baldur’s Gate II? Se ben vi ricordate questo combattimento era previsto quasi all’inizio del gioco, al capitolo secondo per l’esattezza. Fu una gioia enorme riuscire a sconfiggere l’imponente bestia nelle fasi iniziali del gioco. Certo i tentativi andati a vuoto, le sconfitte altisonanti sono state tantissime ma la mia caparbietà ha avuto la meglio! Ma senza ombra di dubbio la fase più emozionante è stata quella di avvicinamento al suddetto combattimento. Nel labirinto mentre guidavo il mio party nel silenzio dell’ambientazione sentivo in sottofondo i ruggiti del drago, sapevo a che andavo incontro e tante volte ho pensato che era meglio tornare dopo con un gruppo e con armi più potenti……ma la curiosità di vederlo da vicino e di sfidarlo era più forte di me.
Ho provato le stesse emozioni anche in Ultima IX, certo il combattimento si è rilevato molto frustrante e poco avvincente, però ragazzi un drago in 3D realizzato in quel modo era qualcosa di veramente affascinante!