0

Asphalt Urban GT

Voglia di corse automobilistiche su DS? Nessun problema, ci pensa Ubisoft con un gioco estremamente tradizionale, ma meritevole di attenzione

RECENSIONE di Michele Maria Lamberti   —   21/03/2005
Asphalt Urban GT
Asphalt Urban GT
Asphalt Urban GT

Gran Turismo chi?

Asphalt Urban GT nasce per N-Gage e cellulari presso gli studi di Gameloft, probabilmente il nome più prestigioso quando si tratta di titoli per telefonini, ma una versione DS fu annunciata praticamente in contemporanea alla presentazione dell’handheld, nonostante né in prospettiva né alla prova dei fatti il setup della console Nintendo, col suo doppio schermo, le funzioni tattili e tutto il resto, facesse immaginare chissà quali benefici alla formula di gioco. Si tratta di un gioco di corse automobilistiche arcade, talmente arcade che non è neanche possibile scegliere di correre col cambio manuale, che è presente il turbo sottoforma dell’imperitura “Nitro”, che addirittura in giro per i circuiti troverete degli allegri camion con al posto del rimorchio una rampa acceleratrice e “balzatrice”, nel senso che vi farà compiere dei balzi che neanche K.I.T.T. avrebbe mai potuto fare… Delle velleità realistiche ci sono, ma tutte nel, se vogliamo, “contorno”, e ci riferiamo alla trentina di automobili realizzate su licenza di alcune delle più grandi case costruttrici mondiali (Lamborghini a difendere i nostri colori). Per la verità anche la struttura della modalità Evolution, la principale del gioco, vorrebbe essere realistica, anche se poi lo svolgimento dell’azione ne fa naufragare del tutto le intenzioni: è pari pari una copia della formula strafamosa di Gran Turismo, con i tornei ognuno con un proprio tema e specifici requisiti e le automobili da acquistare e modificare col denaro guadagnato nelle gare, mancano solo le patenti.
Una volta scesi in pista, dicevamo, siamo all’insegna dell’arcade quasi puro: le macchine sono subito veloci (a parte la primissima categoria, veri e propri catorci virtuali), non si affronta una curva che sia una se non in sbandata, i danni non esistono neanche lontanamente, anche se gli urti possono far perdere non poco tempo. Addirittura, prendendo spunto da Burnout, utilizzando una delle due visuali esterne in caso di incidenti particolarmente spettacolari o di salti mozzafiato la telecamera stacca per mostrarci l’evento in stile Hollywood.

Asphalt Urban GT
Asphalt Urban GT
Asphalt Urban GT

DS va veloce

A mitigare quello che potrebbe sembrare semplicismo imperante, c’è il fatto che effettivamente le automobili sembrano rispettare in pratica quelle che sono le differenze sulla carta, alcune sono più pesanti, altre più reattive e così via, e per rendere al meglio il giocatore dovrà adottare approcci, parliamo soprattutto di entrate, percorrenza e uscita dalle curve, diversi l’uno dall’altro, pur rientrando tutti nel classico schema “alla Ridge Racer”. Soprattutto, però, c’è il fatto che tutto questo funzioni, e anche molto bene: il titolo è veloce e adrenalinico, la guida divertente e piacevole, senza troppi fronzoli e foriera di quel divertimento “bruto” che è tutto quello che si dovrebbe chiedere ad un arcade.
Gli avversari possono dimostrarsi dei veri ossi duri, anche parecchio infingardi quando più avanti cercheranno di mandarvi verso il guard rail senza troppi complimenti, ma alla fine restano sempre un problema relativo stante il sistema di modifiche che ci permette, racimolando un po’ di denaro, di mettere a punto un bolide imprendibile che guadagnerà sui rettilinei tutto quello che potreste perdere nelle curve, se proprio siete delle schiappe paurose; è qui che interviene la presenza del traffico, sempre numeroso sulle strade di Asphalt, che spesso e volentieri diventa l’ostacolo principale: tamponare un camioncino può favi perdere parecchio tempo, e sono anche possibili spettacolari incidenti a catena.

il titolo è veloce e adrenalinico, la guida divertente e piacevole

DS va veloce

La produzione Gameloft pecca maggiormente sul fronte della longevità, non tanto per la scarsità di modalità di gioco (l’Evolution prevede un buon numero di tornei e diverse tipologie di competizioni, e oltre a ciò ci sono parecchie sfide nella modalità Arcade), ma per il numero limitato di veicoli e piste: queste ultime sono fatte bene permettendo al titolo di sfoggiare tutte le sue potenzialità velocistiche, ma si ripetono così spesso che ci metterete poco ad impararne tutti i segreti. La presenza di pochi veicoli inoltre fa sì che il giocatore debba padroneggiare un numero tutto sommato modesto di stili di guida, tutti tra l’altro basati sullo stesso impianto arcade. Ma non è un problema grave, in quanto, anche dopo aver spulciato per bene tutto lo spulciabile, il gameplay stesso di Asphalt Urban GT, così immediato e veloce, spinge a fare una partitina ogni tanto, magari per riempire cinque minuti di vuoto tra un impegno e l’altro; in questo, non c’è che dire, AUGT si rivela semplicemente perfetto nella sua concezione per una console portatile.
Non stiamo però parlando di una console portatile “normale”, e si vede subito che il titolo non nasce per DS: il touch screen sta lì giusto per navigare tra i menu, tutti i controlli sono affidati alla classica pulsantiera, e il fatto che sullo stesso touch screen sia riprodotta durante le gare una mappa grande e dettagliata del circuito, nonché altre informazioni, finisce per rivelarsi controproducente perché con l’azione tanto veloce che si svolge sullo schermo superiore difficilmente il giocatore ha il tempo sufficiente a spostare lo sguardo, prendere nota della curva successiva e magari della posizione degli avversari. Neanche le funzioni wireless sono qui al proprio meglio: il multiplayer è per quattro giocatori, ma ognuno ha bisogno della propria copia del gioco. Quanto basta, però, per aumentare in maniera soddisfacente divertimento e longevità.

Asphalt Urban GT
Asphalt Urban GT
Asphalt Urban GT

La potenza del motore

Fatta eccezione per una notevole sporcizia dell’immagine in alcuni frangenti – rassegniamoci, su DS sarà una costante per i giochi 3D – e per l’ovvio problema dello schermo piccolo che rende difficoltoso distinguere gli oggetti più lontani, l’impianto grafico è formidabile. I fondali sono addirittura spettacolari e ricchi di poligoni (il pop up è evidente ma non pregiudica per nulla la giocabilità), specie quelli cittadini con una New York e una Parigi che, anche grazie alle texture sempre azzeccate – di veramente buone ce ne sono poche prima tra tutte quella dell’asfalto (visto il nome del gioco…) – sono riprodotte in maniera sorprendente per quella che è la comune percezione sulle capacità dell’hardware DS. Anche la nostra automobile è ben realizzata, con dovizia di particolari, e ci si permettono addirittura effetti speciali quali i detriti sollevati dalla derapata e la scia del turbo; meno dettagliate le auto avversarie mentre i veicoli costituenti il traffico sono poco più che scatole di cartone virtuali, ma pretendere di più avrebbe avuto poco senso per quanto tempo restano sullo schermo.

Il tutto scorre ad una fluidità granitica, 60 fps costantissimi che non diminuiscono proprio mai

La potenza del motore

Il tutto scorre ad una fluidità granitica, 60 fps costantissimi che non diminuiscono proprio mai, e che sono determinanti nel garantire sia il piacere della guida che l’impressione visiva così buona; veramente un ottimo lavoro. Da segnalare alcune collisioni totalmente sballate, l’auto passa tranquillamente attraverso alcuni elementi del fondale, ma volute, in quanto si tratta di elementi di piccole dimensioni che scansare su uno schermo così piccolo avrebbe portato a momenti frustranti, che invece sono totalmente assenti dall’azione di gioco. A differenza che nella stragrande maggioranza dei titoli del genere, però, il replay è di gran lunga inferiore della normale azione di gioco: forse per il poco tempo a disposizione, infatti, durante il replay l’unica auto ad essere visualizzata è la nostra, tutte le alte risultano completamente assenti pur restando sullo schermo gli effetti degli urti che abbiamo avuto durante la gara; l’effetto finale è abbastanza surreale… Inoltre le inquadrature spesso fisse del replay mettono in luce molto più di quanto possa avvenire in gara i difetti, leggi “pixelloni”, di tante texture del fondale e, ancora, durante il replay la macchina, fluidissima durante il gioco, si muove spesso a scatti. Decisamente una parte poco curata.
Le musiche sono in puro stile Gran Turismo, e sono poche ma piacevoli, mentre a tornare a stupire ci pensano gli effetti sonori, dal motore della nostra auto a quelli degli altri veicoli che sfiliamo e che sfruttano sapientemente la stereofonia, così come i clacson delle auto che arrivano in senso contrario (ma in realtà siamo noi ad andare contromano…), che si può arrivare a definire addirittura realistici.

Asphalt Urban GT
Asphalt Urban GT
Asphalt Urban GT

Di Asphalt Urban GT si potrebbe dire che non mette tantissima carne al fuoco, ma quella che c’è è indubbiamente di buonissima qualità e anche, se vogliamo, dal gusto sorprendente. Abbandonando i paragoni gastronomici, non possiamo fare a meno di rilevare quanto il team in questione conosca i meccanismi del gioco portatile, realizzando un titolo immediato, snello, divertente e adrenalinico che su una console da casa avrebbe lasciato a desiderare ma che su una portatile si lascia apprezzare per quello che è. A questo aggiungiamo pure una grafica e un sonoro che già sfruttano per bene il DS per regalarci momenti di soddisfazione sensoriale anch’essi forse inimmaginabili a una prima occhiata distratta. Una bella sorpresa, insomma, e un gioco consigliato a chiunque cerchi un rappresentante del genere: bella forza, su DS è l’unico in attesa di Ridge Racer europeo, ma ciò non toglie che sia di qualità indubbiamente solida. Unica nota veramente negativa il mancato sfruttamento delle tante peculiarità del DS.

Pro

  • Immediato, veloce e soprattutto divertente
  • Tecnicamente molto buono
Contro
  • Poco altro oltre al “piacere” della guida
  • Ludicamente non osa quanto altri titoli DS

Nella vita così come nella critica videoludica ci sono delle idee che, non si sa come, non si sa perché, ti si attaccano al cervello e non se ne vogliono più andare, nonostante non si abbia una diretta esperienza dell’oggetto di tale idea; non si può dire che sia colpa di qualcuno o di qualcosa in particolare, queste idee sembrano quasi nascere spontaneamente e vivere di vita propria, e sono le più dure a morire. Parliamo dei pregiudizi: tanti ne hanno, tanti ne sono vittime, e solo l’esperienza di prima mano può abbatterli. Il qui presente videogioco, chissà poi perché, ne è probabilmente rimasto vittima presso tutta la popolazione interessata ad un DS, ma basta metterci un minuto le mani sopra per capire che…