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Pugni, calci e fantasia!

Dopo una lunga attesa in occidente ecco l'ultima fatica dei creatori della serie Guilty Gear, sarà in grado di ritagliarsi il suo spazio tra i mostri sacri del genere?

RECENSIONE di Michele Bertini   —   14/04/2009

Il 2009 passerà probabilmente alla storia come un anno importante per tutti gli amanti di picchiaduro, merito di quello Street Fighter IV che ha monopolizzato le scene dei combattimenti sui nostri schermi. Ma nonostante il nome altisonante della concorrenza, gli Arc System Works, software house che ha dato vita alla saga di Guilty Gear, propone con Battle Fantasia un picchiaduro di stampo classico che va ad inserirsi proprio nella categoria dominata dal prodotto Capcom. Una genesi travagliata quella di Battle Fantasia che ha visto la sua prima uscita nelle sale giochi del Giappone addirittura due anni fa, poi riproposto un anno più tardi nella sua versione per le console da casa inizialmente pubblicata solo in terra d'oriente e poi giunto nei mercati occidentali solo nel 2009.

Fantasy meltin pot

Come da tradizione i designer Arc System Works hanno dato libero sfogo alla loro creatività per la caratterizzazione dei combattenti di Battle Fantasia. È palese come si sia colto a piene mani dal fantasy nipponico il tutto insaporito in salsa pop, i personaggi rispecchiano in pieno i più conosciuti stereotipi orientali: si ha a che fare con donne-gatto, gothic lolita, principesse rosa, nani giganti, pirati uncinati, cavalieri neri, bambini guerrieri, chierici effemminati ed altre varie amenità, il tutto proposto con un gusto per l'eccesso ed il grottesco che i fan di Guilty Gear ben conosceranno. Battle Fantasia è un gioco spiccatamente giapponese e sembra voler accentuare questa sua appartenenza in ogni aspetto a partire dal doppiaggio rigorosamente in lingua originale ed accompagnato da sottotoli localizzati in italiano. Gli amanti di rappresentazioni più sobrie e vicine allo stile occidentale probabilmente faticheranno a digerire molte scelte di design, ma è palese come il target di questo genere di produzioni sia prima di tutto rivolto all'utenza orientale nonostante il trend sempre più diffuso (in particolare in ambito jrpg) che vuole strizzare l'occhio ai gusti dei giocatori americani ed europei. In Battle Fantasia tutto è spinto all'eccesso e lo si denota fin dagli artwork visibili nella schermata di selezione del personaggio.

Pugni, calci e fantasia!

Ma al di là dei personali gusti estetici Battle Fantasia offre una insospettabile solidità nella componente che fa la vera differenza tra un picchiaduro di successo ed un fallimento, è con il pad alla mano che si può apprezzare il lavoro svolto su un gioco del genere. Il prodotto Arc System Works si presenta come un classico picchiaduro in finto 3D dove, nonostante la resa poligonale di ambienti e personaggi, lo scontro si sviluppa sempre sul solito asse orizzontale, il sistema di controllo gravita attorno ai quatto tasti del pad utilizzati come da tradizione per due attacchi deboli e due forti qua chiamati semplicemente A, B, C, D e la combinazione di questi con i familiari movimenti "a mezzaluna" dell'analogico permette l'esecuzione delle mosse peculiari per ogni personaggio (e qui verrebbe quasi da gridare "hadoken!") . Il comparto mosse di ciascun personaggio (pur non eccedendo in quantità) si attesta su buoni livelli di varietà tanto da rendere ogni combattente unico nel suo modo di affrontare lo scontro, non esistono personaggi gemelli differenziati solo nel modello poligonale, qua abbiamo a che fare con una estrema differenzazione che va da personaggi agili e veloci a dei veri e propri tank tanto lenti nei movimenti quanto devastanti negli attacchi (ed ingombranti su schermo). Il gioco tradisce anche una curiosa affinità con la tradizione ruolistica nipponica, infatti ogni personaggio avrà un indicatore numerico sotto la propri barra di energia (la cui capienza varia anch'essa in base alla tipologia del combattente) denominato ovviamente HP, sono anche visibili a schermo le cifre dei danni inflitti con ogni attacco, soluzione più vicina ad un gioco di ruolo più che ad un picchiaduro ad incontri.

Obiettivi Xbox 360

Battle Fantasia offre 20 punti per il completamento della storia di ogni personaggio, altri punti sono destinati al completamento della modalità arcade nei vari livelli di difficoltà, all'ottenimento di tutti i costumi secondari e per determinate azioni da compiere in battaglia spesso contestualizzate al personaggio utilizzato.

Gachi, Heat Up, ecc…

A rendere più profondo il sistema di combattimento contribuisce l'uso dei tasti dorsali destinati all'esecuzione di spinte/prese oppure al ricorso al Gachi, una sorta di parata che permette di evitare l'attacco dell'avversario e addirittura di respingerlo contro l'estremità dello scenario. Il ricorso al Gachi non è certo di semplice apprendimento e richiede un notevole tempismo di esecuzione ma risulta senz'altro indispensabile giocando ai livelli di difficoltà più elevati dove la semplice parata non è sempre sufficiente a metterci al sicuro dalle offensive avversarie. Altra caratteristica peculiare (non troppo a dire il vero) è la presenza di una barra in basso allo schermo chiamata PM che aumenta man mano che infliggeremo danni all'avversario e che è possibile riempire per tre volte, questa può essere utilizzata per l'esecuzione di super mosse particolarmente efficaci la cui esecuzione è sottolineata da una regia dedicata, esattamente come avviene in Street Fighter IV. Un altro modo per sfruttare la barra PM è il ricorso al Heat Up, una modalità in cui il personaggio figura risplendere di luce gialla che gli conferisce la possibilità di sferrare attacchi molto più potenti del normale o in alcuni casi di ricorrere a veri e propri attacchi inediti.

Pugni, calci e fantasia!

Abbiamo già parlato di quanto abbia faticato Battle Fantasia ad arrivare nel tray delle nostre console, un travaglio durato due anni, da quando cioè il gioco è uscito in versione arcade. Da allora di acqua ne è passata sotto i ponti così che ad oggi il comparto tecnico non poteva che risultare invecchiato e il confronto diretto con il capolavoro Capcom è oltremodo impietoso. Battle Fantasia presenta dei modelli di modesta fattura, molto essenziali sia come carico poligonale che come effetti, dimenticatevi panneggi svolazzanti o altri effetti, tutto è ridotto all'essenziale, compresi gli scenari che soffrono di una certa staticità. A risollevare l'impatto generale corre in aiuto l'uso del cel shading e una tavolozza di colori caldi utili per coprire il gap tecnico che una corsa al realismo avrebbe inevitabilmente accentuato. Va comunque detto che l'azione su schermo è sempre fluida e il frame rate non subisce mai cali. Un altro aspetto che è diretta conseguenza della prima incarnazione da sala del gioco è l'essenzialità delle modalità di gioco. Sono presenti solo le classiche Arcade, Versus, Sopravvivenza e una modalità Storia che narra le vicende dei vari personaggi senza offrire particolari spunti narrativi pur offrendo degli sporadici elementi di ilarità tipicamente giapponese. Trattandosi di un nuovo brand è comprensibile come i protagonisti del gioco non possano vantare dei background di spessore come quelli di altri più illustri "colleghi". La componente di gioco online si appoggia su un netcode che raramente compromette l'esperienza di gioco, ma la bassa presenza di giocatori costituisce ad oggi un forte limite. Senza infamia e senza lode è anche il comparto sonoro che non si avvicina ai fasti raggiunti dalla serie Guilty Gear.

Conclusioni

Multiplayer.it
6.5
Lettori (7)
7.1
Il tuo voto

Battel Fantasia è un prodotto che farà sicuramente felici gli amanti di picchiaduro di stampo classico a patto di guardare al di là dell'aspetto grottesco della produzione e di un comparto grafico non esaltante. I giocatori più assidui apprezzeranno senz'altro il sistema di combattimento solido e curato che se padroneggiato sa elargire molte soddisfazioni pur mantenendo un buon livello di accessibilità per l'utente meno esperto. Purtroppo Battle Fantasia non poteva scegliere tempismo peggiore per uscire sugli scaffali, già occupati dalla scomoda presenza di Street Fighter e la scarsa presenza di giocatori in rete pare essere la conferma che non ci sia posto per entrambi nelle arene online.

PRO

  • Sistema di combattimento solido e curato
  • Piacerà ai nostalgici del genere

CONTRO

  • Aspetto tecnico non esaltante
  • Modalità di gioco ridotte all'osso
  • Alcune scelte di design discutibili