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Besieger recensito

Ecco arrivare un interessante mix tra Warcraft e Stronghold, ambientato ai tempi di Thor e Odino. Successo assicurato?

RECENSIONE di Paolo Matrascia   —   11/08/2004
Besieger recensito
Besieger recensito
Besieger recensito

Storie di Vichinghi, Cimmeri e sorelle birichine

La modalità singolo giocatore di Besieger è divisa in tre diverse Campagne. Dapprima faremo conoscenza con Barmaly, leader del popolo Vikingo che, in viaggio alla ricerca di una spada dai poteri magici, si ritroverà a dover contrattaccare un’offensiva inaspettata da parte del popolo dei Cimmeri. Successivamente entreremo nei panni di Korin, re deposto dei Cimmeri, per fermare la pazza sete di potere di Mara – la sorella usurpatrice - e cercare di riportare la pace in un Regno ormai sconvolto da guerre e perfide creature magiche.
Cliché, citazioni e luoghi comuni si sprecano nella trama di Besieger, del resto ci rendiamo conto che la maggior parte dei giocatori ben poco s’interessi al “casus belli” per invece fiondarsi immediatamente nel bel mezzo della mischia. Eppure, ne siamo sicuri, spendere qualche soldo in più per uno sceneggiatore che oltre a saper scrivere sappia anche ideare trame innovative ed avvincenti sarebbe un investimento intelligente e proficuo. Quantomeno, il filo conduttore che intercorre tra le circa 40 missioni di gioco ha quasi sempre un senso logico e plausibile.
Il gioco è interamente tradotto in italiano, parlato compreso. La qualità della localizzazione è di ottimo livello e non fa certo rimpiangere la versione in inglese.

Il MultiAssedio

Besieger prevede una modalità multiplayer permetterà di confrontarci con un massimo di altri otto giocatori. Potremo ospitare partite sul nostro computer o cercarne di altre tramite l’ormai onnipresente supporto a GameSpy Arcade. Nessuna ladder stile BattleNet quindi.
Le diverse tipologie di gioco sono 4: Deathmatch classico, Cattura il Manufatto, Assedio e Battaglia. Niente di particolarmente innovativo quindi, se non per la modalità Assedio che consiste nel opporre due giocatori uno di fronte all’altro: uno assediato ed uno assediante. L’esperienza è comunque sempre divertente anche grazie al netcode stabile e veloce.

Besieger recensito

Costruire per distruggere.

Besieger è uno strategico in tempo reale che sbilancia la formula del genere (Raccogli/Costruisci/Combatti) sul fronte della componente più prettamente costruttiva/distruttiva. In maniera molto simile a quanto visto in Stronghold infatti, le missioni più spettacolari e corali ci vedranno alle prese con la costruzione di vere e proprie cittadelle fortificate e alla contemporanea ricerca del modo più veloce e distruttivo per penetrare nelle mura della fortificazione avversaria.
Proprio come in Warcraft o Battle Realms, in Besieger viene introdotto il concetto di eroe. Determinate unità quindi si riveleranno strategiche se non addirittura fondamentali grazie a particolarità abilità speciali e alla forza cresciuta sul campo tramite l’esperienza. La crescita degli eroi, tuttavia, almeno in qualche caso ci è apparso troppo facilitata ed orientata a far nascere unità di potere troppo grande. Le stesse truppe “minori” potranno migliorare le proprie caratteristiche (rappresentate da un numero di stelline sopra la barra di stato) uccidendo e distruggendo unità e costruzioni nemiche.

Proprio come in Warcraft o Battle Realms, in Besieger viene introdotto il concetto di eroe

Costruire per distruggere.

Se i presupposti per una serie di campagne epiche e stimolanti ci sono tutte a conti fatti ci rammarichiamo per i pessimi algoritmi che regolano i percorsi delle nostre truppe (chiamato, in gergo, pathfinding) e la loro reazione agli eventi esterni. Ci capiterà più di una volta di non riuscire a fare entrare tutti i nostri soldati in quel dato passaggio o di perderne il controllo in seguito ad una azione di attacco da noi non richiesta.

Besieger recensito

Gli sviluppatori hanno difatti cercato d’introdurre elementi di realismo nelle dinamiche di movimento, le truppe non possono passare l’una attraverso l’altra o ancora peggio, attraverso i muri. Purtroppo, se lo spunto è interessante la realizzazione non è stata delle migliori. Le code e gli ingorghi che vedremo sul campo ci ricorderanno più le fila nell’ufficio postale sotto casa che non frenetiche e feroci azioni di battaglia.
Come ormai d’obbligo in titoli di un certo calibro, le pendenze ed i rilievi rivestono reale importanza strategica. Attaccare dal basso si rivelerà un vero suicidio, diversamente posizionare le nostre torri sulle cime delle colline le renderà temibili strumenti di difesa.
Allo stesso modo per ogni gruppo possiamo decidere la formazione di movimento (a falange, a cuneo, in colonna, etc), volendo, potremmo anche definire configurazioni personalizzate.
Il sistema di gestione delle risorse cerca di differenziarsi dallo schema degli RTS classici, la popolazione stessa infatti si rivela una ricchezza importate ai fini dell’intera economia di gioco. Ogni casa fornisce automaticamente un certo numero di uomini (di base sono 5), ognuno di questi uomini può essere convertito in soldato (mandandolo presso l’apposita caserma) o utilizzato per costruire o raccogliere risorse. In questo modo si è cercato di ovviare all’ammassamento incondizionato di truppe e alle relative tattiche di “rush” che è facile adottare in altri titoli. In questo modo però diventa scomodo e macchinoso modificare gli equilibri tra le varie tipologie di combattenti. Se infatti vogliamo addestrare nuovi arcieri, ma abbiamo finito il nostro numero di uomini e non vogliamo togliere ulteriore forza lavoro, saremo costretti a selezionare parte delle altre truppe di cui abbiamo esubero verso la caserma di riferimento, in modo da tramutarle in civili, e quindi re-indirizzare le nuove unità verso la costruzione che allena gli arcieri.

Tecnica Vikinga.

La grafica di Besieger non è spettacolare, risulta però sempre funzionale e di buona atmosfera. L’intero stile grafico potrà ricordare quello del terzo Warcraft pur non raggiungendone quelle vette di eccellenza, quantomeno sul piano prettamente artistico.
Tecnicamente invece gli anni del titolo Blizzard si fanno sentire e Besieger può contare su un motore grafico proprietario in grado di sfruttare tutte le ultime features delle DirectX 9 anche senza hardware di ultima generazione. Tra le caratteristiche più avanzate segnaliamo la possibilità di giocare in livelli decisamente grandi, il Terraforming del terreno in tempo reale e l’implementazione di un algoritmo di Livello di Dettaglio dinamico - in gergo tecnico LoD). Grazie al LoD il motore grafico è in grado di aumentare o diminuire, a seconda del numero di oggetti che rappresentano la scena, la precisione con cui vengono rappresentati i poligoni, in questo modo è possibile rappresentare il mondo di gioco senza la necessità d’implementare il classico ed abusato effetto nebbia.
La visuale di gioco è completamente personalizzabile, sia per il livello di zoom che per l’angolo/direzione di visuale. Il gioco prevede una serie di visuali predefinite , purtroppo molte di queste (se non tutte) spesso risultano inefficienti. E costringono il giocatore a distrarre la propria attenzione dalle battaglie in corso.
Come già menzionato il gioco è in grado di gestire un numero elevato di oggetti sullo schermo, questo lo si nota nella ricchezza degli scenari, nell’ampiezza degli stessi e nel gran numero di combattenti e unità che possono essere coinvolte contemporaneamente nelle nostre operazioni belliche.
Il massimo dell’impatto grafico si ha ovviamente durante gli assedi e la pianificazione delle proprie cittadelle, a parte i già citati problemi di gestione delle unità, il senso di appagamento a veder crescere le nostre fortificazioni o a dispiegare le proprie forze di assedio è sempre molto grande.

Commento

Besieger lascia l’amaro in bocca. Non è un brutto gioco e potrà soddisfare molti tra gli appassionati del genere, eppure non riesce ad appassionare. Molte missioni sono noiose, altre poche fantasiose, altre ancora semplicemente inutili e senza personalità. Si ha quindi l’impressione di una poca attenzione ai dettagli.
Tecnicamente il titolo è ineccepibile, in grado di girare in maniera più che dignitosa su quasi ogni tipo di hardware e comunque capace di offrire al giocatore scenari vasti e dettagliati. Peccato che la visuale di gioco sia a volte confusionaria e poco avvezza.
Del resto era dai tempi del secondo Age Of Empires (se escludiamo Strongohold, ovviamente) che non venivano sfruttate le dinamiche di gioco associate alla costruzione di una propria fortezza e all’espugnazione di quella avversaria. Peccato – di nuovo - che, allo stato attuale delle cose, problemi di gestione delle truppe e soprattutto del loro percorso rendano questa esperienza solo accennata ed anzi quasi frustrante.
Insomma, i ragazzi della Primal sono rimandati a settembre, attendendo un nuovo capolavoro del genere ci sono decine di altre RTS pronti a soddisfare le vostre voglie. Da avere solo se li avete già giocati tutti o se vi stuzzica particolarmente l’aspetto “fortilizio” del gioco… con tutte le riserve del caso però.

    Pro:
  • Motore grafico solido e versatile
  • Esplora possibilità di gioco (quella degli assedi) fin'ora solo accennate negli RTS classici
    Contro:
  • Problema nella gestione della I.A.
  • Bilanciamento delle unità da rivedere
  • Interfaccia di gioco a volte troppo macchinosa

Non si può certo dire che il genere degli RTS stia vivendo un periodo di fulgido splendore, sebbene il panorama presenti regolarmente nuove uscite – soprattutto ispirate alla Seconda Guerra Mondiale, il grande pubblico stenta ancora a disinstallare dai proprio Hard-Disk i grandi titoli del passato, come l’ancora insuperato Warcraft 3.
Gli sviluppatori moscoviti della Primal Software contemporaneamente allo sviluppo dell’ancora poco conosciuto Action RPG “The I of the Dragon”, sembrano proprio aver tratto spunto iniziale dal capolavoro Blizzard per offrirci uno Strategico in Tempo Reale ambientato nel bel mezzo delle mitologie Nordiche: Besieger.